Uranus Orbiter and Probe

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Uranus Orbiter and Probe
Dati della missione
OperatoreBandiera degli Stati Uniti NASA
DestinazioneUrano
VettoreFalcon Heavy (proposto)
Lancio2031 (proposto)
Durata18,5 anni (totale)
4 anni (missione scientifica)
Proprietà del veicolo spaziale
Potenza3 x 245 watt
Massa~ 7200 kg (al lancio)

Uranus Orbiter and Probe (UOP) è un concetto di missione spaziale per studiare Urano e i suoi satelliti mediante un orbiter, che rilascerebbe anche un sonda nell'atmosfera del pianeta per analizzarla. Il progetto è stato proposto come missione prioritaria per il decennio 2023-2032 del Programma Flagship, la classe più costosa delle tre classi di missioni della NASA per l'esplorazione del sistema solare.[1]

La proposta al 2022 mira a un lancio nel 2031 che sarebbe effettuato con un Falcon Heavy e prevede successivamente un gravity assist con Giove per consentire l'arrivo a Urano non prima del 2040. La fase scientifica durerebbe 4,5 anni e includerebbe più sorvoli ravvicinati di ciascuno dei suoi satelliti principali. Il costo della missione verso Urano è stato stimato in 4,2 miliardi di dollari,[2] ed è comunque stata preferita a una missione simile ma per Nettuno, Neptune Odyssey, i cui costi sarebbero stati anche maggiori, a causa della distanza.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Voyager 2 è l'unica sonda spaziale ad aver visitato il sistema di Urano, effettuando un breve sorvolo ravvicinato il 24 gennaio 1986. Il Planetary Science Decadal Survey 2011-2022 aveva raccomandato una missione di classe Flagship per un gigante ghiacciato come terza priorità dietro a Mars 2020 ed Europa Clipper.[3][4][5] I giganti di ghiaccio, come Urano e Nettuno, sono ora conosciuti come un tipo comune di esopianeta, per cui ulteriori studi sui giganti ghiacciati del sistema solare sono diventati una priorità per la comunità scientifica.[3][5]

Nel 2017, prima del sondaggio per il decennio 2023-2032, un comitato ha ristretto a venti i concetti di missione selezionabili, di cui tre per Urano e un quarto per Nettuno.[6][7][8][9] Una missione su Nettuno è vista da alcuni come di maggiore valore scientifico poiché Tritone, probabilmente un oggetto catturato nella fascia di Kuiper è un mondo con un probabile oceano sotto la superficie e un obiettivo astrobiologico più interessante delle lune di Urano (sebbene anche Ariel e Miranda siano anch'essi possibili mondi oceanici). C'era anche uno studio che considerava un concetto di missione per Urano di classe New Frontiers se fosse stata favorita una missione di classe Flagship su Nettuno.[10] Tuttavia, considerando i costi, la disponibilità del veicolo e delle finestre di lancio disponibili, il Planetary Science Decadal Survey 2023-2032 ha raccomandato Uranus Orbiter and Probe invece di una proposta analoga per Nettuno.[11][12]

Obiettivi scientifici[modifica | modifica wikitesto]

Sono diversi gli obiettivi scientifici di una missione verso Urano, che dovrebbero cercare di rispondere a diverse quesiti che si sono posti gli scienziati.

Origine, struttura interna e atmosfera[modifica | modifica wikitesto]

Magnetosfera[modifica | modifica wikitesto]

Satelliti e anelli[modifica | modifica wikitesto]

  • Quali sono le strutture interne e i rapporti tra roccia e ghiaccio delle grandi lune di Urano e quali lune possiedono sostanziali fonti di calore interne o possibili oceani?
  • In che modo la composizione e le proprietà delle lune di Urano vincolano la loro formazione ed evoluzione?
  • Quale storia e processi geologici registrano le superfici e quali prove di interazioni esogene mostrano?
  • Quali sono le composizioni, le origini e la storia degli anelli di Urano e delle piccole lune interne, e quali processi li hanno scolpiti nella loro attuale configurazione?

Strumenti[modifica | modifica wikitesto]

La sonda spaziale, secondo il progetto, dovrebbe trasportare i seguenti strumenti scientifici aventi una massa totale di circa 54 chilogrammi:[13]

Inoltre, la sonda atmosferica trasporterà i seguenti strumenti che corrispondono a una massa di circa 21 chilogrammi:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Athul Pradeepkumar Girija, A Flagship-class Uranus Orbiter and Probe mission concept using aerocapture, in Acta Astronauta, vol. 202, gennaio 2023, pp. 104-118.
  2. ^ Esplorazione spaziale: prossima fermata? Urano, su media.inaf.it, 22 giugno 2022.
  3. ^ a b Visions and Voyages for Planetary Science in the Decade 2013–2022, su solarsystem.nasa.gov.
  4. ^ Chris Gebhardt, New SLS mission options explored via new Large Upper Stage, su nasaspaceflight.com, NASASpaceFlight, 20 November 2013.
  5. ^ a b William B. Hubbard, SDO-12345: Ice Giants Decadal Study (PDF), su National Academies Press, National Academy of Sciences, 3 giugno 2010 (archiviato il 6 maggio 2021).
  6. ^ Exploration Strategy for the Outer Planets 2023–2032: Goals and Priorities, 2021.
  7. ^ It’s time to explore Uranus and Neptune again — and here's how NASA could do it. Loren Grush, The Verge. 16 giugno 2017.
  8. ^ Revisiting the ice giants: NASA study considers Uranus and Neptune missions. Jason Davis. The Planetary Society. 21 giugno 2017.
  9. ^ NASA Completes Study of Future ‘Ice Giant’ Mission Concepts Archiviato il 6 agosto 2020 in Internet Archive.. NASA TV. 20 giugno 2017.
  10. ^ Mark Hofstadter, THE CASE FOR A URANUS ORBITER (PDF), Jet Propulsion Laboratory/.
  11. ^ Origins, Worlds, and Life: A Decadal Strategy for Planetary Science and Astrobiology 2023-2032, National Academies Press, 2022, p. 800, DOI:10.17226/26522, ISBN 978-0-309-47578-5.
  12. ^ Jeff Foust, Planetary science decadal endorses Mars sample return, outer planets missions, 19 aprile 2022.
  13. ^ Simon 2021, pp. 16-18.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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