Ultime grida dalla savana

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Ultime grida dalla savana
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1975
Durata94 min
Rapporto1,33 : 1
Generedocumentario
RegiaAntonio Climati, Mario Morra
SoggettoAntonio Climati, Mario Morra
SceneggiaturaAntonio Climati, Mario Morra
ProduttoreAntonio Climati, Mario Morra
Casa di produzioneTitanus
MontaggioAntonio Climati, Mario Morra
Effetti specialiCarlo Rambaldi (per la sequenza di Pitt Doenitz)
MusicheCarlo Savina
Doppiatori italiani

Ultime grida dalla savana è un film del 1975, diretto da Antonio Climati e Mario Morra.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il commento fuori campo è stato scritto da Alberto Moravia e letto da Giuseppe Rinaldi.

Il film uscì per poco tempo precedentemente come La grande caccia con un montaggio diverso.

La sequenza dell'uccisione di Pitt Doenitz da parte di una leonessa[modifica | modifica wikitesto]

Il film viene ricordato soprattutto per la sequenza, di circa due minuti e assente nella versione chiamata La grande caccia, dell'uccisione di un turista olandese, tale Pitt Doenitz (che non è un nome olandese), da parte di una leonessa in un parco naturale in Angola (o in Namibia a seconda delle edizioni) sotto gli occhi di moglie e figli piccoli, che incautamente uscì dall'automobile. La sequenza, muta, girata con una cinepresa super 8 e che suscitò qualche perplessità già allora (a partire dalla vegetazione più mediterranea che della savana africana - si vedono anche dei pini - alla eccessiva lentezza della leonessa stessa nell'aggredire l'uomo, al pochissimo sangue fuori uscito dalla vittima), in realtà venne totalmente costruita a tavolino. Franco Prosperi, che pur non comparendo come regista del film aiutò i due autori nella messa in scena, nel 2011 rivelò che venne tutto girato in un parco privato vicino Formia in provincia di Latina con dei leoni addomesticati. Nella sequenza si vede chiaramente che la vittima è interpretata da tre persone diverse (un biondo, un moro e addirittura un calvo) e che il cadavere poi portato via era in realtà un pupazzo creato da Carlo Rambaldi (che inserì il lavoro nel suo curriculum vitae destinato agli addetti ai lavori).

Sequel[modifica | modifica wikitesto]

Un anno più tardi Climati e Morra diressero Savana violenta, promosso con la dicitura "Più impressionante del primo" nella locandina. Nel 1983 uscì Dolce e selvaggio.

Citazioni e omaggi[modifica | modifica wikitesto]

  • La scena del turista divorato e il titolo stesso del film sono citati nella canzone Cameroon del gruppo musicale Elio e le Storie Tese.

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