Type 5 (fucile)

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Type 5
TipoFucile semiautomatico
OrigineBandiera del Giappone Impero giapponese
Impiego
UtilizzatoriBandiera del Giappone Impero giapponese
Produzione
Data progettazione1944-1945
CostruttoreArsenale navale di Yokosuka o di Kure
Date di produzione1945
Numero prodotto80-130 ?
Descrizione
Peso4,13 chili
Lunghezza1100 mm
Lunghezza canna588 mm
Calibro7,7 mm
Munizioni7,7 × 58 mm Arisaka
Numero canne1
AzionamentoSottrazione di gas, otturatore rotante
Velocità alla volata715 m/s
Alimentazioneserbatoio interno da 10 colpi, alimentato da due clip da 5 colpi
Organi di miraAlzo tangente posteriore e tacca di mira anteriore
Fonti citate nel corpo del testo
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Il Type 5 (五式自動小銃? Gō-shiki jidōjū in lingua giapponese), inizialmente indicato come Type 4 (四式自動小銃? Yon-shiki jidōjū) è stato un fucile semiautomatico sperimentale giapponese, copia dell'M1 Garand statunitense. A differenza di questo, era camerato per la munizione 7,7 × 58 mm Arisaka, montava apparati di mira ripresi dai fucili nipponici e presentava un serbatoio atto ad accogliere clip da cinque colpi ciascuna. Progettato nel corso del 1944, il Type 5 fu prodotto in piccole quantità a partire dal 1945 sino alla resa dell'Impero giapponese il 15 agosto. Non fu mai usato operativamente dalle truppe giapponesi e nel corso di alcuni collaudi si dimostrò prono a frequenti problemi di inceppamento e al sistema di alimentazione, che ne ritardarono peraltro lo sviluppo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso degli anni trenta l'Esercito imperiale giapponese aveva sperimentato una serie di fucili automatici comprati dalle potenze occidentali, quali l'M1922 Bang danese, il Pedersen statunitense e lo ZH vz. 29 cecoslovacco, per trovare il modello più aderente alle necessità nipponiche. I collaudi furono portati avanti con lentezza, in un'atmosfera di generale disinteresse nonostante la proposta di progetti nazionali, che copiavano il funzionamento a rinculo o a sottrazione di gas dei fucili sovietici AVS-36 e Tokarev. Con l'ingresso dell'Impero giapponese nella seconda guerra mondiale il progetto fu fermato e messo da parte.[1]

All'inizio del conflitto dunque la fanteria giapponese, sia dell'esercito che delle unità terrestri della Marina, era equipaggiata con il fucile a otturatore girevole-scorrevole Type 38, camerato per la munizione 6,5 × 50 mm Arisaka, e in minore misura con il Type 99 utilizzante la più potente 7,7 × 58 mm Arisaka. Queste due armi, solide e di facile uso, si basavano su un funzionamento meccanico semplice ma che non permetteva un rateo e un volume di fuoco elevati.[2] Dopo i primi scontri con le truppe statunitensi, i giapponesi s'imbatterono nel fucile semiautomatico M1 Garand, superiore ai fucili in dotazione alla fanteria: esemplari catturati impressionarono grandemente le autorità militari nipponiche.[3] La Marina imperiale s'attivò per prima e nel 1944 adottò il fucile semiautomatico Type 4 (四式自動小銃? Yon-shiki jidōjū in giapponese) funzionante a rinculo e basato su un modello svizzero, ma la sua sostanziale inaffidabilità convinse i progettisti a ricamerare il Garand per la munizione da 7,7 mm.[4] I progetti furono pronti alla fine dell'anno e nel marzo 1945 fu prodotto un piccolo lotto di prototipi (forse dall'arsenale di Kure): furono subito utilizzati per le prove di fuoco, durante le quali si verificarono frequenti inceppamenti e danni ai componenti. Prima della fine delle ostilità, nell'agosto 1945, furono assemblati circa ottanta fucili ed erano pronte le parti per costruirne più o meno altri cento.[3] Altre fonti propendono invece per una produzione complessiva di 100-130 pezzi, avvenuta nella prima metà del 1945 presso l'arsenale di Yokosuka, con ulteriori 120-150 componenti pronti per la realizzazione di altrettanti fucili.[4]

La designazione ufficiale dell'arma era Gō-shiki jidōjū, ovvero "fucile Type 5".[3]

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Il Type 5 era una copia dell'M1 Garand statunitense, modificato in pochi dettagli. Era lungo in totale 1100 mm,[5] dei quali 588 mm rappresentati dalla canna: l'anima presentava una rigatura destrosa a cinque[3] o quattro linee.[4] Il peso era di 4,13 chili in assetto da combattimento.[5]

La canna era completamente rivestita dalla cassa, eccettuata l'estrema porzione anteriore, così come il pistone a lunga corsa sotto di essa. Il castello posto subito dietro conteneva la camera di scoppio e la culatta, sotto sporgeva il grilletto. L'arma funzionava secondo il principio della sottrazione di gas e dell'otturatore rotante. Il ciclo di fuoco iniziava con l'otturatore aperto, in modo da permettere l'inserzione di una o due clip da cinque cartucce 7,7 × 58 mm Arisaka nel serbatoio; subito dopo l'otturatore veniva fatto ruotare, camerando una cartuccia e sigillando la camera grazie alle alette che lo vincolavano al castello, nel quale erano state fresate apposite tacche. Da notare che il serbatoio poteva essere alimentato anche con cartucce sfuse, a differenza del Garand che accettava solo piastrine da otto colpi. Alla pressione del grilletto il percussore colpiva il fondello della cartuccia e il proiettile era sparato. Una parte dei gas della combustione era spillata dalla canna ed entrava nel cilindro contenente il pistone a lunga corsa; esso, sospinto indietro, sollecitava l'otturatore che a sua volta arretrava, permettendo l'espulsione del bossolo spento. Esaurita la spinta, l'otturatore tornava in blocco, camerando una seconda cartuccia.[3] L'apparato di mira constava di un alzo tangente posteriore graduato sino a 1 200 metri e in una tacca di mira anteriore, infissa in cima alla volata tra due alette protettive.[4] La velocità iniziale era pari a 715 m/s.[5]

Il Type 5 poteva essere equipaggiato con la baionetta standard Type 30, in uso sui fucili Type 38 e 99.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Markham 1977, p. 44.
  2. ^ Markham 1977, pp. 9-10.
  3. ^ a b c d e Markham 1977, p. 45.
  4. ^ a b c d e Walter 2006, p. 146.
  5. ^ a b c Markham 1977, p. 46.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • George Markham, Armi della fanteria giapponese nella seconda guerra mondiale, Castel Bolognese (RA), Ermanno Albertelli, 1977, ISBN non esistente.
  • John Walter, Rifles of the World[collegamento interrotto], 3rd, Iola (WI), Krause Publications, 2006, ISBN 0-89689-241-7.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Type 4/5 - NRA Museums, su nramuseum.org. URL consultato il 29 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2016).