Tetraidropirano

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Tetraidropirano
Struttura del tetraidropirano
Struttura del tetraidropirano
Struttura 3D
Struttura 3D
Nome IUPAC
Ossano
Abbreviazioni
THP
Nomi alternativi
Ossido di pentametilene
Tetraidro-2H-pirano
Ossacicloesano
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC5H10O
Massa molecolare (u)86,13
Aspettoliquido incolore
Numero CAS142-68-7
Numero EINECS205-552-8
PubChem8894
DrugBankDB02412
SMILES
C1CCOCC1
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)0,88
Indice di rifrazione1,4211
Solubilità in acqua80 g/L
Coefficiente di ripartizione 1-ottanolo/acqua0,95
Temperatura di fusione-49,2 °C (223,95 K)
Temperatura di ebollizione88 °C (361,15 K)
Tensione di vapore (Pa) a 298,15 K9 530
Viscosità dinamica (mPa·s a 293,15 °C)0,53
Proprietà termochimiche
ΔfH0 (kJ·mol−1)216,34
Proprietà tossicologiche
DL50 (mg/kg)1 650 (ratto, orale)
Indicazioni di sicurezza
Punto di fiamma-20 °C (253,15 K)
Limiti di esplosione1,8%-11,8%
Temperatura di autoignizione321 °C (594,15 K)
TLV (ppm)50 (TWA)
Simboli di rischio chimico
infiammabile irritante
pericolo
Frasi H225 - 315 - 319 - 335 - EUH019
Consigli P261 - 233 - 302+352 - 280 - 305+351+338 - 210 - 240 [1]

Il tetraidropirano, conosciuto anche con il nome IUPAC ossano, è un composto eterociclico a sei atomi contenente un atomo di ossigeno. Possiede formula chimica C5H10O ed è strutturalmente simile al pirano, rappresentandone la forma ridotta mancante dei due doppi legami. A temperatura ambiente si presenta come un liquido incolore, dall'odore dolciastro pungente, facilmente infiammabile e tendente a formare perossidi esplosivi. Allo stato gassoso ne è stata dimostrata l'esistenza sotto forma di due differenti conformeri "a sedia". La sua struttura si ritrova nella forma ciclica degli zuccheri definiti piranosi.

Sintesi[modifica | modifica wikitesto]

Un classico metodo di sintesi consiste nell'idrogenazione del 3,4-diidro-2H-pirano con nichel Raney.[2] Un altro metodo sfrutta una reazione di Williamson intramolecolare del 5-bromopentan-1-olo che, riscaldando in presenza di idruro di sodio utilizzando come solvente il tetraidrofurano, ciclizza producendo il tetraidropirano.[3] Altri metodi sfruttano la ciclizzazione in ambiente acido di aldeidi δ-sostituite, la reazione di Prins, una cicloaddizione [4+2], oppure possono prevedere altre forme di ciclizzazione intramolecolare.[3]

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Il tetraidropirano è stato riscontrato in molte sostanze naturali che possiedono attività biologica e farmacologica, come antifungini, macrolidi citotossici e citostatici, agenti antileishmaniosi, e prodotti batterici che hanno mostrato attività antitumorale.[3]

Questo composto trova comunemente uso nella sintesi organica come gruppo protettivo per gli alcoli:[4][5] il 3,4-diidropirano viene fatto reagire, in ambiente acido, con l'alcol portando alla formazione di 2-tetraidropiranil eteri che per successiva idrolisi liberano nuovamente l'alcol.

Utilizzo del tetraidropirano come gruppo protettivo: il 3,4-diidropirano reagisce con l'alcol, in ambiente acido, formando un α-etere del tetraidropirano che protegge il gruppo alcolico, ripristinabile in seguito tramite idrolisi.

Il tetraidropirano trova inoltre impiego come solvente, nella produzione di adesivi, sigillanti, polimeri e vernici.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Scheda del tetraidropirano su IFA-GESTIS Archiviato il 16 ottobre 2019 in Internet Archive.
  2. ^ D.W. Andrus e John R. Johnson, Tetrahydropyran, in Organic Syntheses, n. 23, 1943, p. 90, DOI:10.15227/orgsyn.023.0090.
  3. ^ a b c Vishnu Ji Ram, Arun Sethi, Mahendra Nath e Ramendra Pratap, The Chemistry of Heterocycles: Chemistry of Six to Eight Membered N,O, S, P and Se Heterocycles, Elsevier, 2019, p. 231, ISBN 0128192119.
  4. ^ R.A. Earl e L.B. Townsend, Methyl 4-Hydroxy-2-butynoate, in Organic Syntheses, n. 60, 1981, p. 81, DOI:10.15227/orgsyn.060.0081.
  5. ^ Arthur F. Kluge, Diethyl [(2-Tetrahydropyranyloxy)methyl]phosphonate, in Organic Syntheses, n. 64, 1986, p. 80, DOI:10.15227/orgsyn.064.0080.
  6. ^ (EN) Tetrahydrofuran, su PubChem. URL consultato il 29 marzo 2020.

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