Terapia ormonale sostitutiva
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La terapia ormonale sostitutiva è un qualsiasi tipo di terapia ormonale in cui il paziente, per motivi clinici e in corso di trattamenti medici, riceve ormoni, al fine di colmare un deficit degli stessi oppure di sostituirne alcuni.
- La terapia ormonale sostitutiva postmenopausale è basata sull'idea che il trattamento possa prevenire il disagio dovuto alla diminuita produzione di estrogeni e progesterone circolanti, oppure, nel caso di una menopausa precoce o chirurgica, possa aumentare la speranza di vita e ridurre l'incidenza di demenza[1]. È caratterizzata dall'uso di uno o più farmaci che possono aumentare il livello circolante di ormoni. Tra gli ormoni coinvolti vi sono estrogeni, progesterone o progestinici e talvolta testosterone.
- Il cambio di sesso è possibile anche grazie alla sostituzione degli ormoni normalmente prodotti dal corpo con quelli caratteristi del sesso con cui il paziente si identifica. In particolare per i maschi che desiderano diventare femmina la terapia ormonale sostitutiva è a base di estrogeni, mentre, nel caso contrario, la terapia ormonale sostitutiva è a base di testosterone.
- La terapia ormonale sostitutiva androgenica è un trattamento ormonale molto spesso utilizzato nel trattamento dell'ipogonadismo maschile. Può essere somministrata anche per diminuire gli effetti o ritardare l'inizio della pubertà. Inoltre, la terapia sostitutiva a base di androgeni può essere utilizzati da individui che abbiano perso la funzione testicolare per malattie, neoplasie o altre cause.
- La terapia ormonale sostitutiva a base di un derivato degli ormoni tiroidei, la levotiroxina, è necessaria nel caso di un deficit della funzione tiroidea, sia nel caso questa sia conseguenza di una malattia (come nel caso della tiroidite di Hashimoto), sia nel caso sia secondaria a un intervento di tiroidectomia totale (effettuata per un tumore della tiroide o nel caso di morbo di Basedow-Graves non responsivo). In questi casi la terapia deve essere assunta per tutta la vita; viceversa accade nel caso di un deficit temporaneo, come nel caso di malattie, quali la tiroidite di de Quervain, la tiroidite silente e quella infettiva, nel caso di terapia con radioiodio, nel caso di tiroidectomia parziale e nel caso di utilizzo di farmaci antitiroidei (come il propiltiouracile o il metimazolo).
- Quando è consigliata la TOS?[2] Non tutte le donne in menopausa hanno bisogno della TOS. Questa viene solitamente consigliata nei seguenti casi:
- Menopausa precoce
- Menopausa indotta o artificiale
- Elevate difficoltà sessuali dovute all’atrofia e restringimento della vagina, con bruciori e dolori
- Fragilità ossea elevata
- Rischio osteoporosi
- Rischio elevato di cardiopatia
- Elevata frequenza e intensità delle vampate di calore, tanto da impedire ad una donna una vita normale
- Alterazioni gravi dell’umore
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Lynne T. Shuster, Deborah J. Rhodes, Bobbie S. Gostout, Brandon R. Grossardt, and Walter A. Rocca, Premature menopause or early menopause: long-term health consequences, in Maturitas, vol. 65, nº 2, 2010, pp. 161–6, DOI:10.10.16/maturitas.2009.08.003, PMC 2815011, PMID 19733988.
- ^ (EN) TOS: Terapia Ormonale Sostitutiva in menopausa | Menopausa.com, su menopausa.com. URL consultato il 14 agosto 2018.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Harrison, Principi di medicina interna, Milano, McGraw-Hill, 2005.
- Rang, Dale, Ritter, Moore, Farmacologia, Milano, Ambrosiana, 2007.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
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