Synapturichthys kleinii

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Sogliola turca
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Osteichthyes
Classe Actinopterygii
Sottoclasse Neopterygii
Infraclasse Teleostei
Superordine Acanthopterygii
Ordine Pleuronectiformes
Sottordine Pleuronectoidei
Famiglia Soleidae
Genere Synapturichthys
Chabanaud, 1927
Specie S. kleinii
Nomenclatura binomiale
Synapturichthys kleinii
(Risso, 1827)
Sinonimi

vedi testo

La sogliola turca[1] (Synapturichthys kleinii (Risso, 1827)) è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Soleidae. È l'unica specie del genere Synapturichthys Chabanaud, 1827.[2][3]

Denominazioni dialettali italiane[modifica | modifica wikitesto]

La sogliola turca è conosciuta, nelle varie regioni italiane, con nomi dialettali diversi:[4]

Regione Denominazione
Campania Palaia monica
Liguria Lengua oxellinha
Sardegna Palaja niedda, Paraia
Sicilia Linguata di funnu
Veneto Sfogio turco, Turchetto, Sfoja sagretto

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Come tutti i pesci piatti ha un aspetto caratteristico, asimmetrico e con entrambi gli occhi su un lato del corpo che viene denominato "lato oculare" (in questa specie il destro) mentre il lato privo di occhi viene chiamato "lato cieco". Il corpo è a forma di lingua, alto verso la testa ma che si restringe gradualmente vertso l'estremità caudale. Le scaglie del lato oculare sono dotate di spinule. La linea laterale è dritta e visibile, con un'unica curva nei pressi della testa. La narice anteriore del lato cieco è ampliata a rosetta come nelle specie del genere Pegusa. La pinna dorsale e la pinna anale sono unite da una membrana dalla pinna caudale[5][6].

La livrea è tipica: beige o color sabbia, talvolta con macchie scure indistinte, con fitte punteggiature bianche. Le pinne dorsale e anale sono bordate di scuro. La pinna pettorale de lato oculare porta una macchia nera al centro ed ha l'estremità biancastra. Il lato cieco è biancastro.[7][6][5].

La misura massima è di 40 cm, la media di 15 cm[2].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Poco nota[5][6].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie vive nel mar Mediterraneo, nell'Oceano Atlantico orientale tra il golfo di Cadice e il Sudafrica e nell'Oceano Indiano occidentale[2][5].

Vive su fondi mobili di sabbia o di fango, talvolta nei pressi di vegetazione marina, a profondità comprese tra i 20 e i 460 metri, di solito però si incontra attorno ai 100 metri[2][6][7]. Nei mari italiani è rara. In Liguria è la sogliola meno comune in assoluto costituendo lo 0,05% dello sbarcato di Soleidae[5][6].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono stati riportati i seguenti sinonimi:[2]

  • Pegusa kleini (Risso, 1827)
  • Pegusa kleinii (Risso, 1827)
  • Rhombus kleinii Risso, 1827
  • Solea alboguttata Fowler, 1929
  • Solea capellonis Steindachner, 1868
  • Solea capensis (non Gilchrist, 1902)
  • Solea kleini (Risso, 1827)
  • Solea kleinii (Risso, 1827)
  • Solea melanoptera (Gilchrist, 1904)
  • Synaptura kleinii (Risso, 1827)
  • Synaptura melanoptera Gilchrist, 1904
  • Synaptura savignyi Kaup, 1858
  • Synapturichthys kleini (Risso, 1827)

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Viene talvolta catturata con le reti a strascico e da posta e non abbocca alle lenze. Le carni sono buone come quelle delle altre sogliole[6].

Gastronomia[modifica | modifica wikitesto]

Più piccola della soglia comune è comunque ottima e cucinabile allo stesso modo.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Decreto Ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 - Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale, su politicheagricole.it.
  2. ^ a b c d e FishBase, su fishbase.org. URL consultato il 22 giugno 2013.
  3. ^ (EN) Bailly, N., Synapturichthys kleinii, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  4. ^ a b Alan Davidson, Il mare in pentola, Milano, Mondadori, 1972, p. 186
  5. ^ a b c d e * Enrico Tortonese, Osteichthyes, Bologna, Calderini, 1975.
  6. ^ a b c d e f * Francesco Costa, Atlante dei pesci dei mari italiani, Milano, Mursia, ISBN 8842510033.
  7. ^ a b * Patrick Louisy, Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo, a cura di Trainito, Egidio, Milano, Il Castello, 2006, ISBN 888039472X.

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