Storia della bambina perduta

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Storia della bambina perduta
AutoreElena Ferrante
1ª ed. originale2014
1ª ed. italiana29 ottobre 2014
GenereRomanzo
Lingua originaleitaliano
AmbientazioneNapoli, Milano, Firenze. Anni ottanta, novanta, duemila
ProtagonistiElena Greco
CoprotagonistiRaffaella (Lina/Lila) Cerullo/Carracci
Altri personaggiNino, Enzo, Michele e Marcello Solara, Alfonso, Carmen, Tina, Imma, Antonio
SerieL'amica geniale
Preceduto daStoria di chi fugge e di chi resta

Storia della bambina perduta è un romanzo del 2014 della scrittrice Elena Ferrante e pubblicato in Italia da E/O, precisamente il 29 ottobre 2014. È il quarto e ultimo romanzo della tetralogia de L'amica geniale, preceduto da Storia di chi fugge e di chi resta, pubblicato nel 2013.

Il libro è stato finalista all'edizione del 2015 del Premio Strega.[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver passato due passionali e felici settimane in Francia con Nino, Elena tornando scopre che l'uomo non ha davvero lasciato la moglie come le aveva detto, ma decide comunque di restare con lui e tornare a Napoli per stargli vicino. Qui resta nuovamente incinta, questa volta di Nino, così come Lila resta incinta di Enzo, e le due danno alla luce le figlie a tre settimane di distanza (la stessa differenza d'età tra le due protagoniste). Entrambe le chiamano come le rispettive madri, ovvero Imma e Nunzia. Immacolata, la madre di Elena, poco dopo muore di cancro.

Successivamente, Elena apprende che Nino l'ha tradita costantemente e ha anche cercato di riaccendere una relazione con Lila, quindi lo lascia e torna con le figlie a vivere nel rione, in un appartamento sopra quello di Lila. Le due rafforzano in breve la loro amicizia.

La violenza nell'ambiente del rione si fa sempre più brutale, e Alfonso Carracci viene ucciso a bastonate a causa della sua omosessualità, mentre l'ostilità dei fratelli Solara verso Lila aumenta. Elena e Lila scrivono un articolo di denuncia contro i Solara, che ora gestiscono il traffico dell'eroina nel rione. Il merito dell'articolo viene attribuito quasi completamente ad Elena, che ha appena pubblicato un terzo libro e unica di cui appariva la firma alla fine dell'editoriale. Nella spirale della droga cadono anche i fratelli di Elena e Rino e Gennaro, rispettivamente fratello e figlio di Lina. Rino muore tempo dopo per overdose, mentre Lila ed Enzo riescono a obbligare Gennaro a disintossicarsi.

Il 16 settembre 1984, la vita delle due amiche viene segnata da un tragico evento: in concomitanza con una visita di Nino al rione su richiesta di Elena, a causa della breve disattenzione degli adulti, Tina scompare mentre le famiglie si trovano in una fiera domenicale per strada. Nonostante le ampie ricerche da parte di tutta la popolazione e le ipotesi su quello che le possa essere successo (le più probabili delle quali ritengono sia stata investita e trascinata via da un camion, oppure rapita dagli zingari), la bambina non verrà mai più ritrovata, né si saprà mai quello che le è successo.

L'accaduto getta nel dolore Enzo e Lila; quest'ultima perde gradualmente il controllo che aveva assunto sul rione e subisce un decadimento fisico e mentale, tanto che, dopo qualche tempo, lei ed Enzo si separano. Intanto, anche i Solara restano vittime della violenza del paese, venendo assassinati davanti alla chiesa.

Nel 1995, Elena si trasferisce via dal rione, mentre Lila reprime il dolore con ricerche minuziose sulla storia di Napoli. Anni dopo, nel 2007, Elena infrange una promessa fattale anni prima scrivendo un racconto sulla storia della loro amicizia. L'opera rilancia Elena al successo, ma porta alla definitiva rottura con Lila.

Nel 2010, Gennaro contatta Elena per informarla della scomparsa di Lila. Il giorno dopo, Elena riceve un pacchetto contenente due bambole, le stesse che lei e Lila avevano apparentemente perduto da bambine per mano di Don Achille. Elena capisce che Lila si è finalmente liberata dai "margini" che l'hanno intrappolata fin da bambina per poter liberarsi nel mondo, ma anche che non la rivedrà mai più.

Personaggi principali[modifica | modifica wikitesto]

  • Elena Greco (Lenuccia o Lenù), voce narrante e protagonista. Dopo aver lasciato il marito e le figlie, parte con Nino per andare a una conferenza, e poi per passare tanto tempo sola con lui, a Montpellier, in Francia. Si trasferisce con le figlie a Napoli, in via Tasso, in una casa di lusso procurata da Nino, che però non ha mai lasciato la moglie. Dopo un viaggio con lui a New York, si scopre incinta. Durante questi mesi, si occupa di sua madre, ormai gravemente malata e prossima a morire, con la quale risana il rapporto burrascoso che c'era sempre stato. Partorisce una femmina e la chiama Immacolata (detta "Imma") come sua madre, che muore pochi giorni dopo. Dopo essersi resa conto che Nino la tradisce continuamente, torna a vivere al rione, nell'appartamento sopra quello di Lila.
  • Raffaella Cerullo (Lila o Lina), migliore amica di Elena e coprotagonista. Madre di Gennaro (avuto dal suo matrimonio tormentato con Stefano), rimane successivamente incinta di Enzo. Ha una femmina che chiama Nunzia (detta "Tina"), anche lei come la madre. Durante questi anni vari fatti sconvolgeranno la sua vita: la continua lotta con Michele Solara, che arriverà a un litigio violento; la morte dell'amico Alfonso, il cui corpo viene ritrovato in spiaggia da lei e da Enzo; la scoperta che Gennaro si droga e che a iniziarlo all'eroina è stato proprio lo zio di cui porta il nome, Rino, l'adorato fratello; la morte per overdose di quest'ultimo e la scomparsa di Tina. La bambina infatti, a tre anni e mezzo, una domenica mattina (16 settembre 1984) sparisce nel nulla e di lei si perdono tutte le tracce. Da questa ferita Lila non si riprenderà mai più: inizia a litigare con tutti, specialmente con Enzo che non accetta la scomparsa della figlia e la lenta distruzione del loro rapporto solido. Lila inizia a dire di voler sparire nel nulla, disperdere per sempre le sue tracce, cosa che accadrà nel 2010, quando lei ha ormai sessantasei anni. Proprio come la figlia, non tornerà mai più, né viva, né morta e Gennaro, che ormai è un uomo di quarantasei anni, dopo un primo momento di disperazione, fa uscire la madre dalla sua testa definitivamente. Elena invece riceve un ultimo regalo da Lila: le bambole Tina e Nu, avvolte in un foglio di giornale. Dopo questo avvenimento, anche l'amica di sempre si rassegna al fatto che non la rivedrà mai più.
  • Enzo Scanno, compagno di Lila e padre di Tina. È un uomo molto intelligente, prende da privatista il diploma di perito industriale e, dopo anni, apre insieme a Lila un'azienda che chiamano "Basic Sight". Grazie a questa, riescono a fare molti soldi, diventando fra i più ricchi del rione. Ha con Lila un rapporto solidissimo, basato sulla fiducia reciproca e il rispetto. Quando diventa padre di Tina, si mostra con la figlia affettuosissimo e pieno di attenzioni. Anche se Gennaro non è figlio suo, ama il ragazzo come un figlio, preoccupandosi a morte quando scopre che si droga. Adora Lila e per lei è disposto a fare qualsiasi cosa. Ma la sua vita si guasterà del tutto dopo la scomparsa della bambina, arrivando a continui litigi con Lila, fino a lasciarla nella primavera del 1992. Con approvazione della donna, venderà la loro azienda per qualche milione di lire, pur sostenendo che ne valga un miliardo.
  • Michele Solara, storico nemico di Lila, gestisce nel rione lo spaccio di droga, che arriva a diffondersi anche nelle scuole e nei giardinetti, dove si trovano continuamente siringhe usate. È violento, prepotente e sadico. È anche la causa delle sofferenze di Alfonso Carracci tanto che durante il suo funerale, Lila lo rimprovera amaramente e lui per ripicca le sferra un pugno in piena faccia (cosa incredibile, considerando che lui diceva che avrebbe spezzato le ossa) e arriva a minacciare di levarle tutto quello che ha: Enzo, Gennaro e Tina. Morirà insieme al fratello di fronte alla chiesa del rione, in seguito a una sparatoria, di cui non si scoprirà mai il vero colpevole.

Edizione[modifica | modifica wikitesto]

  • Elena Ferrante, Storia della bambina perduta, Edizioni E/O, Roma, 2004, pp. 451, ISBN 9788866325512.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Così come i tre romanzi precedenti, Storia della bambina perduta è stato accolto con calore dalla critica italiana e internazionale, conquistando pienamente gli Stati Uniti.[2] Per il New York Times Michiko Kakutani ha apprezzato lo stile quasi musicale del romanzo e ha paragonato la Ferrante al premio Nobel Alice Munro nella sua capacità di catturare la stoffa del quotidiano femminile.[3] Alex Clark ha anche lodato il cambiamento di tono, ora più sinistro, e la maggiore introspezione psicologica.[4]

Il New York Times ha poi scritto, appena in seguito all'uscita del romanzo ma riguardo tutta la tetralogia:

Nulla di ciò che leggiamo a proposito dell'opera di Elena Ferrante ci prepara alla ferocia dei suoi romanzi… Narrano una storia di donne con tale sincerità che, più che osservare una vita, sembra quasi di sperimentarla in prima persona.[5]

Così anche il New Yorker ha recensito:

Quando leggo [i romanzi di Elena Ferrante] vorrei non smettere mai. Mi irritano gli ostacoli - il mio lavoro, gli incontri in metropolitana - che rischiano di tenermi lontana dai suoi libri. Mi dispero quando devo separarmene (come potrò mai aspettare un anno prima di poter leggere il prossimo?). Sono preda di un desiderio vorace di continuare a leggere.[6]

Inoltre, a proposito del romanzo, Roberto Saviano, presentatore dell'edizione del 2015 del Premio Strega, scherzando ha detto sul palco, rivolgendosi direttamente a lei: "La tua partecipazione romperebbe gli equilibri di un gioco scontato!".[7]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mondadori Store Team, L'Amica Geniale di Elena Ferrante: la serie di 4 libri | Mondadori Store, su https://www.mondadoristore.it/. URL consultato il 20 ottobre 2022.
  2. ^ Elena Ferrante è l'amica geniale d'America: conquista gli Usa con le sue Neapolitan novels, su America 24, 4 gennaio 2016. URL consultato il 20 ottobre 2022.
  3. ^ https://www.nytimes.com/2015/09/04/books/review-elena-ferrantes-the-story-of-the-lost-child-the-finale-in-a-quartet.html
  4. ^ https://www.theguardian.com/books/2015/sep/03/the-story-of-the-lost-child-elena-ferrante-review-finale
  5. ^ Storia della bambina perduta, su edizionieo.it.
  6. ^ Storia della bambina perduta. L'amica geniale. Vol. 4 - Elena Ferrante - Libro - E/O - Dal mondo | IBS, su www.ibs.it. URL consultato il 20 ottobre 2022.
  7. ^ Roberto Saviano: cara Ferrante ti candido al premio Strega, su la Repubblica, 21 febbraio 2015. URL consultato il 20 ottobre 2022.
  8. ^ “Storia della bambina perduta” (L’amica geniale vol. 4) di Elena Ferrante, su La Biblioteca di Babele, 15 giugno 2015. URL consultato il 20 ottobre 2022.
  9. ^ Napolista, Elena Ferrante tra i tredici selezionati del Man Booker International Prize, su ilNapolista, 11 marzo 2016. URL consultato il 20 ottobre 2022.
  10. ^ 20th Annual Awards, 2016 Independent Publisher Book Awards Results, su Independent Publisher - feature. URL consultato il 20 ottobre 2022.
  11. ^ timesofindia.indiatimes.com, https://timesofindia.indiatimes.com/life-style/books/features/Elena-Ferrante-could-be-the-first-ever-anonymous-Booker-winner/articleshow/51837635.cms.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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