Stazione di Mazzano

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Mazzano
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàMazzano
Coordinate45°30′51.77″N 10°20′49.42″E / 45.51438°N 10.34706°E45.51438; 10.34706
Altitudine156 m s.l.m.
Lineeferrovia Rezzato-Vobarno
Storia
Stato attualesmantellata
Attivazionetra il 1897 e il 1900
Soppressione1968
Caratteristiche
Tipostazione
Binari2

La stazione di Mazzano fu una stazione ferroviaria della linea Rezzato-Vobarno, a servizio dell'omonimo comune.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le prime testimonianze dell'impianto si trovano in un quadro orario del 1900, nel quale risultava aperto solo al servizio merci[1]. Dalla stazione si diramava un raccordo diretto allo stabilimento della Gaffuri-Massardi, che lavorava sia la pietra sia il Marmo Botticino[2].

Lo scalo seguì tutte le vicende societarie della linea ferroviaria: fino al 1904 fu gestita dalla Società Anonima per la ferrovia Rezzato-Vobarno e Valle Sabbia (FRVVS), dal 1904 al 1909 dalla Società Anonima per la Ferrovia Rezzato-Vobarno-Caffaro e quindi dalla provincia di Brescia fino alla prima guerra mondiale, quando l'esercizio passò alle Ferrovie dello Stato (FS) fino alla cessazione delle ostilità[3]. Durante la gestione dell'amministrazione provinciale, il comune di Mazzano chiese e ottenne che la stazione fosse attivata anche al servizio passeggeri[4].

Nel 1921 la ferrovia fu ceduta dalla provincia alla Società Elettrica Bresciana (SEB), che gestiva la rete tranviaria extraurbana di Brescia. Nel 1930 la SEB costituì una nuova società anonima, la Ferrovia Rezzato-Vobarno (FRV), che prese in carico l'esercizio della linea[5].

Quando la SEB decise di utilizzare parte della ferrovia, tra Virle Treponti e Tormini Stazione, per instradare i tram della Brescia-Salò-Toscolano[6], la stazione fu attivata anche per il servizio viaggiatori della tranvia[7].

Il 21 novembre 1944 lo scalo fu obiettivo di un bombardamento da parte degli anglo-americani: tre vagoni merci furono distrutti[8].

Il servizio tranviario passeggeri fu soppresso il 10 luglio 1954[9], ma lo scalo restò attivo per quello ferroviario di trasporto delle merci fino alla soppressione della linea, avvenuta il 23 marzo 1968[10].

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Il ponte sul Naviglio del raccordo Gaffuri-Massardi nel 2012

La stazione era situata in prossimità del canale Naviglio. Era dotata di un edificio di servizio e di un raccordo con lo stabilimento di lavorazione della pietra della Gaffuri-Massardi[2]. Era presente anche un binario di raddoppio per gli incroci[2].

Nel periodo in cui fu attivo l'instradamento del servizio viaggiatori per conto della tranvia Brescia-Salò, la stazione risultava priva di alcuna protezione per i passeggeri[11].

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

Lo scalo fu adibito principalmente al servizio merci[12]. Durante la gestione diretta della Provincia, la stazione fu aperta anche al servizio ferroviario passeggeri. Tra il 1931 e il 1954 l'impianto fu utilizzato anche per le fermate dei tram passeggeri della Brescia-Salò.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Quadro orario 157. Brescia-Rezzato-Vobarno, in Orario Generale Ferrovie - Navigazione Lacuale - Tramvie - Servizi Automobilistici - Navigazione Marittima e Linee Aeree - Ufficiale per le Ferrovie Italiane dello Stato, dicembre 1900, p. 96.
  2. ^ a b c Memoriale (1911), p. 5.
  3. ^ Spinelli (1992), p. 345, pp. 347-348 e p. 352.
  4. ^ Spinelli (1992), p. 345.
  5. ^ Spinelli (1992), p. 352, Mafrici (1997), p. 220 e Regio decreto 19 1931, n. 146, in materia di "elettrificazione del tronco Treponti-Tormini della ferrovia Rezzato-Vobarno".
  6. ^ Ganzerla (2004), p. 293, e Bicchierai (1997), pp. 8-9.
  7. ^ Il nuovo percorso della Brescia-Gargnano. Modifiche all’orario, in Il Popolo di Brescia, 23 agosto 1931, p. 6. Quadro orario 625. Brescia-Treponti-Tormini-Salò-Toscolano-Gargnano, in Orario Generale Ferrovie - Navigazione Lacuale - Tramvie - Servizi Automobilistici - Navigazione Marittima e Linee Aeree - Ufficiale per le Ferrovie Italiane dello Stato, settembre 1931, p. 257.
  8. ^ Galli (1975), p. 80.
  9. ^ Bicchierai (1997), p. 12.
  10. ^ Bicchierai (1997), p. 15.
  11. ^ Lettere al Giornale, in Il Popolo di Brescia, 25 dicembre 1942, p. 4.
  12. ^ Orario Servizio FRVC (1910), p. 2 e Orario Servizio FS (1918), p. 4 e p. 6.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Bicchierai, Treni e tram lungo la Valle sabbia, in Mondo Ferroviario, n. 128, febbraio 1997.
  • Lodovico Galli, Incursioni aeree su Brescia e Provincia. 1944-1945, Brescia, Geroldi, 1975.
  • Giancarlo Ganzerla, Binari sul Garda - Dalla Ferdinandea al tram: tra cronaca e storia, Brescia, Grafo, 2004, ISBN 88-7385-633-0.
  • Claudio Mafrici, I binari promiscui - Nascita e sviluppo del sistema tramviario extraurbano in provincia di Brescia (1875-1930), in Quaderni di sintesi, vol. 51, novembre 1997.
  • Giovanni Spinelli, Una ferrovia anomala: le vicende della Rezzato-Vobarno, in Daniele Montanari (a cura di), Mazzano: Storia di una comunità - Secoli XII-XX, Travagliato, Tipolitografia Lumini, 1992.
  • Ferrovie dello Stato. Esercizio militare della linea Rezzato-Vobarno, Orario di Servizio dal 1º agosto 1918, Brescia, Unione lito-tipografica bresciana, 1918.
  • Ferrovia Rezzato-Vobarno-Caffaro, Orario di Servizio del 1º maggio 1910, Brescia, Tipografia La Sentinella, 1910.
  • Deputazione provinciale di Brescia, Memoria illustrativa della Ferrovia Brescia-Rezzato-Vobarno-Vestone, Brescia, Unione tipolitografica bresciana, 1911.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]