Tranvia Brescia-Salò-Gargnano

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Tranvia Brescia-Salò)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Tranvia Brescia-Salò-Gargnano
Gardone Riviera negli anni trenta
InizioTormini
FineGargnano
Inaugurazione1887 (Brescia-Salò)
1900 (Salò-Gardone)
1902 (Gardone-Toscolano)
1921 (Toscolano-Gargnano)
Chiusura1933 (Toscolano-Gargnano)
1934 (Salò-Toscolano)
1954 (Brescia-Salò)
GestoreTEB (1922-1954)
Vecchi gestoriTramways à Vapeur de la Province de Brescia (1887-1907)
SEB (1907-1922)
Lunghezza81,825[N 1] km
Tipotranvia interurbana
Scartamento1445 mm
Alimentazione1.200 V c.c.
NoteDal 1932 deviata sul tracciato della ferrovia Rezzato-Vobarno
Trasporto pubblico

La tranvia Brescia-Salò era una linea tranviaria della rete provinciale bresciana che collegava il capoluogo con la Riviera Gardesana.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Bivio di Tormini, 1912
La stazione di Tormini, oggi

La storia della linea tranviaria è strettamente legata a quella della tranvia Brescia-Vobarno-Vestone. Tra le concessioni ottenute dall'ingegner Corti, poi cedute alla Compagnie Generale des Chemins de fer secondaires, vi fu quella relativa alla costruzione di una linea tranviaria che avrebbe collegato Brescia a Salò e Vobarno.

La Tramways à Vapeur de la Province de Brescia, filiale italiana della società belga che ottenne le concessioni nel 1880, inizialmente preferì concentrarsi sulla Brescia-Vobarno, perché considerata più redditizia per il traffico merci che sarebbe scaturito dal possibile allacciamento alla ferriera vobarnese. Il tronco in questione fu inaugurato l'8 dicembre 1881[1].

La costruzione della diramazione tranviaria che da Tormini di Roè sarebbe giunta a Salò fu invece rallentata dalla necessità di superare il dislivello fra le due località. Per far scendere la tranvia lungo il costone della cittadina gardesana si presentarono due progetti diversi:

  • giungere a Salò per una via breve e diretta, che però avrebbe richiesto un'elevata acclività;
  • passare per la località Cunettone, con un percorso più lungo, ma con meno pendenze.

La società belga approvò il progetto per Cunettone. Nonostante la minore acclività, superare concretamente il dislivello fra Tormini e la cittadina sul Benaco fu comunque complesso e richiese diverse proroghe alla scadenza dei lavori. La linea fu aperta all'esercizio il 1º maggio 1887[2].

Stando agli accordi tra la Tramways à Vapeur con la Deputazione provinciale e con i comuni della Riviera gardesana, la linea avrebbe dovuto proseguire fino a Gargnano. Inizialmente la società belga non procedette ai lavori di prolungamento, opponendo la mancata ristrutturazione della strada dopo Salò. Tuttavia, nel dicembre 1897, si aprì all'esercizio la ferrovia Rezzato-Vobarno e fu presentata all'amministrazione provinciale una domanda di concessione per una tranvia a scartamento ridotto che avrebbe collegato Toscolano alla stazione ferroviaria di Tormini Scalo. Il progetto prevedeva di utilizzare la strada per Salò che era stata scartata nei progetti del 1885. La Tramways à Vapeur fu quindi costretta ad attivarsi per il prolungamento fino a Toscolano, chiedendo in cambio la proroga della concessione. La Deputazione provinciale bresciana accordò l'inizio dei lavori e spostò la scadenza della concessione dal 1929 al 1932[3]. La tranvia giunse a Gardone Riviera il 13 maggio 1900, mentre Toscolano Ponte fu raggiunto il 22 marzo 1902[4]. A causa della mancata ristrutturazione del ponte sul torrente Toscolano, che impediva il passaggio in piena sicurezza del tram fino al centro della cittadina gardesana, per un certo periodo la linea si attestò prima del manufatto, in territorio di Maderno[3].

Orario Brescia-Salò nel 1939

Con il passaggio della concessione alla Società Elettrica Bresciana (SEB), avvenuto nel 1907, si aprì la fase di elettrificazione e di ristrutturazione della linea. In data 29 luglio la società elettrica stipulò una convenzione con la Provincia, con la quale si impegnava ad elettrificare entro il 1913 la Brescia-Tormini-Toscolano e a sostituire gli armamenti con rotaie più pesanti. In cambio la società bresciana avrebbe ottenuto una proroga della concessione al 31 dicembre 1960. L'apertura del tratto rinnovato avvenne il 27 giugno 1910[5].

Restava da completare il prolungamento fino a Gargnano. La SEB, a seguito del ricorso in tribunale della Deputazione Provinciale[6], fu costretta a rispettare gli impegni della concessione, costruendo il tratto elettrificato mancante da Toscolano a Gargnano, che fu inaugurato il 10 dicembre 1921.

Con il passaggio della concessione alla Tramvie Elettriche Bresciane (TEB), la SEB acquistò dalla Provincia la concessione della ferrovia Rezzato-Vobarno e costituì un'apposita società anonima (FRV), la cui proprietà fu affidata alla stessa TEB[7]. Fallita l'ipotesi del "marciatram", cioè di separare la carreggiata occupata dai binari del tram onde garantire miglior sicurezza al traffico automobilistico, nel 1929 la TEB decise di elettrificare questa linea ferroviaria. Lo scopo era di instradare progressivamente i tram lungo quest'ultima, sfruttando i due punti dove tranvia e ferrovia correvano fianco a fianco: presso la località Treponti di Rezzato e presso i Tormini. In questo modo la TEB avrebbe potuto disarmare il tronco fra la stazione tranviaria di Treponti e quella di Tormini, liberando la provinciale Brescia - Salò, come richiesto dall'Azienda Autonoma Statale della Strada (AASS)[8].

Tram a Gargnano

I lavori di elettrificazione e di costruzione degli opportuni allacciamenti furono concessi con il Regio Decreto 13 gennaio 1931, n. 146. Già nell'agosto dello stesso anno risultavano completati sia il raccordo fra la stazione tranviaria di Treponti e la fermata ferroviaria di Virle, tramutata nell'occasione in stazione, sia quello tra la stazione ferroviaria di Tormini Scalo e la linea tranviaria. La mattina del 24 agosto fu instradato sul tracciato ferroviario il primo tram: l'accelerato Brescia – Gargnano. Non essendo stata completata la stesura della catenaria, nei primi periodi la ferrovia fu utilizzata solo per le corse dirette, impiegando le locomotive a vapore di tipo ferroviario della FRV, le quali trainavano le rimorchiate di tipo tranviario grazie all'interposizione di carri scudo con agganci di entrambi i tipi[9].

Nel giugno 1932 fu completata l'elettrificazione, per cui tutti i tram furono incanalati lungo la linea ferroviaria[10]. Le soppresse fermate tranviarie di Nuvolera, Nuvolento e Paitone furono coperte da un servizio di autobus che si attestava a Treponti in coincidenza con la relazione tranviaria "breve" Brescia-Treponti[11].

Grazie al Regio Decreto 14 ottobre 1932, n. 1496, che favorì il passaggio dai servizi tranviari a quelli automobilistici, la TEB soppresse il tronco Toscolano-Gargnano il 4 ottobre 1933, iniziando un servizio di autobus sostitutivo[12]. Nel corso dell'anno seguente fu chiuso all'esercizio anche il tratto tra Salò e Toscolano[12].

La Brescia-Salò fu utilizzata per altri vent'anni e fu chiusa all'esercizio il 10 luglio 1954 con ordine di servizio n. 15 del 7 luglio[9]. I tratti in sede promiscua furono smantellati due anni dopo[13], mentre rimase in servizio la ferrovia Rezzato-Vobarno per il solo servizio merci. Le linee sostitutive di autobus furono esercite dalla SIA, appartenente al gruppo SEB[14].

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La linea era una tranvia interurbana a binario semplice e a scartamento ordinario da 1445 mm.

Al momento dell'apertura, le rotaie impiegate furono di tipo Vignoles da 18 kg/m. A seguito del rinnovamento effettuato dalla SEB, il peso delle nuove rotaie fu di 22 kg/m nei tratti extraurbani e di 34 kg/m in quelli urbani[15].

La trazione della linea fu inizialmente a vapore; poi dal 1910 essa fu elettrificata in corrente continua da 1200 volt. Due furono le centrali di alimentazione: quella dalla centrale termoelettrica della SEB a Brescia e quella dalla sottostazione di Salò[16].

Percorso[modifica | modifica wikitesto]

Principali stazioni
Unknown route-map component "uexKBHFa"
Gargnano
Unknown route-map component "uexBHF"
Toscolano
Unknown route-map component "uexBHF"
Maderno
Unknown route-map component "uexBHF"
Gardone Riviera
Unknown route-map component "uexBHF"
Salò
Unknown route-map component "uexBHF"
Cunettone
Unknown route-map component "exSTR+l" Unknown route-map component "uexmKRZu" Unknown route-map component "exCONTfq"
per Rezzato
Unknown route-map component "uexCONTgq" Unknown route-map component "exmKRZo" Unknown route-map component "uexABZql" Unknown route-map component "uexBHFq" Unknown route-map component "uexCONTfq"
Tormini (tranvia Brescia-Vestone-Idro)
Unknown route-map component "exCONTf"
per Vobarno


La linea, interamente a binario unico, lasciato il capolinea urbano seguiva inizialmente, alternando tratti in sede promiscua con altri in sede propria, la Strada statale 11 Padana Superiore fino a Rezzato, in località Virle Treponti.

Qui il binario di raccordo realizzato nel 1931 si distaccava dalla linea tranviaria poco prima dell'ingresso nella stazione tranviaria, il cui edificio risulta ancora esistente in via Garibaldi, per immettersi, con un'ampia curva da sud, sul tracciato ferroviario in corrispondenza del casello posto a protezione del passaggio a livello sulla statale[9].

Gardone Riviera, cartolina del 1930

Piegato verso nord, il tracciato tranviario prendeva dunque la via Gardesana (strada statale 45 bis Gardesana Occidentale) servendo, nell'ordine, le località di Mazzano, Nuvolera, Nuvolento, le ultime due sostituite con un autoservizio a partire dal 1931, Paitone, a sua volta sostituita dalla fermata ferroviaria di Prevalle, Gavardo, Villanuova sul Clisi e Roè Volciano, intersecando i raccordi ferroviari a servizio del Lanificio di Gavardo e del Cotonificio Bresciano Ottolini[9].

Dopo il raccordo con la ferrovia posto subito a monte della stazione di Tormini, si raggiungeva l'omonima stazione tranviaria di diramazione, nella quale il binario per Salò si separava da quello della tranvia Brescia-Vestone-Idro, percorrendo quella che in seguito fu denominata via Panoramica, per giungere fino a Salò.

Questa risultava la sezione più acclive della linea, raggiungendo una pendenza del 25 per mille che richiese la realizzazione di una lunga tratta in sede propria[17].

Dopo il centro abitato di questa cittadina, la linea si reimmetteva lungo la statale 45 bis, a quel tempo strada provinciale, per arrivare fino a Gargnano, passando per Gardone Riviera, Maderno e Toscolano.

Materiale rotabile[modifica | modifica wikitesto]

Durante l'epoca della trazione a vapore, le carrozze tranviarie erano trainate da locomotori a vapore prodotti dalla Krauss di Monaco[18].

A seguito dell'elettrificazione, i tram furono composti da elettromotrici a carrelli della Carminati & Toselli di Milano che rimorchiavano vetturette a due assi dotate di terrazzino[19]. Quattro motrici Carminati (serie 21-24) e sei rimorchiate Casaralta furono cedute alla chiusura della linea all'ATM di Milano[20].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Esplicative[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comprensivo del tratto Tormini-Idro.

Bibliografiche[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ganzerla (2004), p. 281.
  2. ^ Mafrici (1997), p. 34.
  3. ^ a b Mafrici (1997), p. 38.
  4. ^ Ganzerla (2004), p. 284.
  5. ^ Mafrici (1997), p. 41.
  6. ^ Sentenze del Tribunale di Brescia del 3 e del 25 maggio 1921
  7. ^ Spinelli (1992), p. 352.
  8. ^ Mafrici (1997), p. 259.
  9. ^ a b c d M. Bicchierai, Treni e tram lungo la Valle Sabbia, op. cit., pp. 8-9.
  10. ^ Ganzerla (2004), p. 293.
  11. ^ Bicchierai (1997), p. 9.
  12. ^ a b Mafrici (1997), p. 262.
  13. ^ Ganzerla (2004), p. 294.
  14. ^ Bicchierai (1997), pp. 12-13.
  15. ^ Mafrici (1997), p. 30 e p. 41.
  16. ^ Ganzerla (2004), p. 285.
  17. ^ Descrizione su I Treni, n. 110, dicembre 1990, p. 13.
  18. ^ Ganzerla (2004), p. 282.
  19. ^ Ganzerla (2004), p. 286.
  20. ^ Giovanni Cornolò, Fuori porta in tram. Le tranvie extraurbane milanesi 1876-1980, Ermanno Albertelli Editore, Parma, 1980, p. 227

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giancarlo Ganzerla, Binari sul Garda - Dalla Ferdinandea al tram: tra cronaca e storia, Brescia, Grafo, 2004, ISBN 8873856330.
  • Claudio Mafrici, I binari promiscui - Nascita e sviluppo del sistema tramviario extraurbano in provincia di Brescia (1875-1930), in Quaderni di sintesi, vol. 51, novembre 1997.
  • Mario Bicchierai, Le tranvie interurbane bresciane, in Mondo Ferroviario, n. 22, febbraio 1988, pp. 4–9.
  • Mario Bicchierai, Treni e tram lungo la Valle Sabbia, in Mondo Ferroviario, n. 128, febbraio 1997, pp. 6–15.
  • Giovanni Spinelli, Una ferrovia anomala: le vicende della Rezzato-Vobarno, in Daniele Montanari (a cura di), Mazzano: Storia di una comunità - Secoli XII-XX, Travagliato, Tipolitografia Lumini, 1992, ISBN non esistente.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]