Stazione di Deiva

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando la nuova stazione attivata nel 1932, vedi Stazione di Deiva Marina.
Deiva
stazione ferroviaria
Il fabbricato viaggiatori nel 2006
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàDeiva Marina
Coordinate44°12′57.25″N 9°30′54.4″E / 44.215903°N 9.515111°E44.215903; 9.515111
LineeGenova-Pisa
Storia
Stato attualedismesso
Attivazione1874
Soppressione1932
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, passante
Binari3 + 1 scalo
GestoriAzienda autonoma delle Ferrovie dello Stato
OperatoriAzienda autonoma delle Ferrovie dello Stato
DintorniSpiagge e lungomare di Deiva Marina
Statistiche viaggiatori
all'anno19 537
FonteFS 1930
 
Mappa di localizzazione: Liguria
Deiva
Deiva

La stazione di Deiva era una stazione ferroviaria posta sul vecchio tracciato della ferrovia Genova-Pisa tra Riva Trigoso e Framura, dismesso all'inizio degli anni trenta, nel comune di Deiva Marina.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Panoramica del piazzale di stazione, posta a ridosso del mare

L'impianto venne inaugurato il 24 ottobre 1874, contestualmente alla tratta ferroviaria Sestri Levante-La Spezia, sotto la gestione della Società per le Ferrovie dell'Alta Italia.[1][2]

Venne costituito come stazione e posto a ridosso della spiaggia dell'abitato di Deiva Marina, ad appena 9 metri sul livello del mare,[3] e proprio per questo motivo, la sede ferroviaria fu spesso danneggiata dalle frequenti mareggiate con conseguenti interruzioni e disagi alla circolazione. Due esempi importanti si ebbero nel 1879 e nel 1898: nel primo caso si verificò una depressione di m per 70 m nella zona d'ingresso lato Pisa della stazione[4] e nel secondo un muraglione di sostegno nel tratto di linea tra Deiva e Framura venne gravemente danneggiato con uno squarcio di 120 m.[5]

Altri problemi della stessa natura si verificarono all'inizio nel Novecento: tra il 1908 e il 1909 le FS effettuarono dei lavori di manutenzione straordinaria per il consolidamento della sede,[6] sforzi resi vani dall'ennesima fortissima mareggiata verificatasi tra il 2 e il 4 novembre 1910, che provocò l'abbassamento del binario e il danneggiamento dei muri di sostegno. La circolazione venne riattivata il successivo 8 novembre.[7]

Le FS, dati i frequenti problemi strutturali, presero la decisione di spostare la linea a monte e, con l'occasione, realizzarla a doppio binario. La stazione e la linea rimasero in esercizio fino al 10 ottobre 1932,[8] data in cui il vecchio tracciato venne soppresso in seguito all'attivazione del nuovo tracciato a doppio binario fra Riva Trigoso e Framura. Venne prevista e attivata una nuova stazione, posta in rilevato di 5 metri rispetto alla quota media dell'abitato di Deiva.[9]

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Panoramica di Deiva Marina poco dopo la soppressione, si nota lo scalo merci in smantellamento con magazzino e piano caricatore
Deiva Marina negli anni '50, il piazzale è stato riutilizzato per la realizzazione di una passeggiata



La stazione disponeva di un fabbricato viaggiatori a tre assi che si sviluppava su due piani, ora ristrutturato e sede di un ristorante,[10] di uno scalo merci composto di magazzino, piano caricatore e tronchino dedicato. Il piazzale contava di 3 binari dedicati al servizio viaggiatori, serviti da banchina, più il precedente binario tronco.

Da una statistica effettuata dalle FS a metà anni venti del Novecento, la stazione contava di un apparato centrale idrodinamico localizzato in cabina propria e separata dal fabbricato viaggiatori, con 8 leve per segnali e 6 per deviatoi, 5 deviatoi semplici e 2 doppi, un magazzino di area 45  e 10 m di lunghezza accosto, un piano caricatore scoperto di area 35  e m di lunghezza accosto. La lunghezza complessiva dei binari dedicati al movimento era di 1039 m.[11]

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

Vedi anche: Storia delle categorie di servizio
1899
[12]
1910
[13]
1920
[3]
1930
[14]
D P D P D P D P
Diretti 1 2
Accelerati[A 1] 1 1 5 7 4 4 5 4
Locali 1
Omnibus 3 3 1 3
Misti 1 1
Merci con viaggiatori 1
Totale[A 2] 4 6 6 7 5 4 7 9

Nel 1911 la stazione aveva un traffico giornaliero di 16 917 persone di cui 3 245 con biglietto a tariffa intera e 13 672 a tariffa ridotta,[15] e risultava essere annessa al traffico merci a grande, piccola velocità accelerata e ordinaria, spedendo merci come posta, cibarie e bestiame.[16]

Nel 1929 risultavano affluire 26 276 viaggiatori con un ricavo di 139 245 lire, 16559 t di merce spedita e 3106 t in arrivo.[17] L'anno seguente, appena due anni prima della chiusura, risultavano 19 537 viaggiatori e 125 983 lire, 8687 t di merci spedita e 3062 t in arrivo, in netto calo rispetto all'annata precedente.[18]

Incidenti[modifica | modifica wikitesto]

La maggior parte degli incidenti occorsi vennero causati dai dissesti provocati dalle mareggiate a cui la linea e l'impianto stesso erano esposti data la posizione in cui si trovavano.

Il 4 giugno 1908 il treno viaggiatori 1705 da Genova a Pisa sviò sul binario di corretto tracciato facendo rovesciare sul fianco il primo veicolo in composizione, un postale. Lo svio era stato provocato dalla rottura di un tirante del freno del tender annesso alla locomotiva che, cadendo, fece aprire il deviatoio.[19] Qualche anno dopo, il 19 novembre 1919, il treno merci 5703, composto del mezzo di trazione e di 5 carri, cadde in mare a causa di una violenta e improvvisa mareggiata.[20]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bozzano, p. 109.
  2. ^ Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, su trenidicarta.it, Alessandro Tuzza, 1927. URL consultato il 28 ottobre 2021 (archiviato il 22 maggio 2021).
  3. ^ a b Quadro 50 (1920), pp. 54 e 57.
  4. ^ Monitore delle strade ferrate e degli interessi materiali, Torino, 1879, p. 451. URL consultato il 28 ottobre 2021.
  5. ^ Monitore delle strade ferrate e degli interessi materiali, Torino, 1898, p. 773. URL consultato il 28 ottobre 2021.
  6. ^ Direzione Generale delle Ferrovie dello Stato, Relazione dell'Amministrazione delle ferrovie esercitate dallo Stato per l'anno finanziario 1908-1909, su trenidicarta.it, Roma, p. 99. URL consultato il 28 ottobre 2021.
  7. ^ Direzione Generale delle Ferrovie dello Stato, Relazione dell'Amministrazione delle ferrovie esercitate dallo Stato per l'anno finanziario 1910-1911, su trenidicarta.it, Roma, p. 91. URL consultato il 28 ottobre 2021.
  8. ^ Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato, Relazione per l'anno finanziario 1932-33, su trenidicarta.it, 1933, p. 243, allegato 18. URL consultato il 27 ottobre 2021.
  9. ^ Bozzano, p. 112.
  10. ^ Stagni.
  11. ^ Statistiche FS 1924-26, prospetto n. 9: potenzialità delle stazioni, pp. 250-1.
  12. ^ Regio Ispettorato Generale delle Strade Ferrate, Quadro 50 Modane-(Susa)-Torino-Genova-Pisa-Livorno-Firenze-(Livorno)-Colle Salvetti-Civitavecchia-Roma, in Orario generale delle strade ferrate, delle tramvie, della navigazione e delle messaggerie postali del Regno d'Italia, Torino, Fratelli Pozzo, validità dal 1º al 31 marzo 1899, p. 26, quadro 50. URL consultato il 24 ottobre 2021.
  13. ^ Quadro 50 (1910), pp. 44 e 47.
  14. ^ Quadro 50 (1930), pp. 41 e 45.
  15. ^ Statistica FS 1911, pp. 86-87 (prospetto n. 27).
  16. ^ Statistica FS 1911, pp. 274-275 (prospetto n. 27).
  17. ^ Traffico FS 1929-30, pp. 45 sez. viaggiatori e merci (1929).
  18. ^ Traffico FS 1929-30, pp. 48 sez. viaggiatori e merci (1930).
  19. ^ Ministero delle Comunicazioni, Bollettino ufficiale delle Ferrovie dello Stato, su trenidicarta.it, Roma, 4 luglio 1918, p. 369. URL consultato il 28 ottobre 2021.
  20. ^ Ministero delle Comunicazioni, Bollettino ufficiale delle Ferrovie dello Stato, su trenidicarta.it, Roma, 1º gennaio 1920, pp. 13-14. URL consultato il 28 ottobre 2021.

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Identificati in orario con le sigle "Acc" o "A". Se effettuati con materiale leggero venivano riportati con le sigle "AT" (automotrici) o "ET" (elettromotrici).
  2. ^ È indicata la somma dei treni da Genova a Pisa (dispari) a sinistra e viceversa (pari) a destra.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Orari[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]