Spira mirabilis (film)

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Spira mirabilis
Una scena del film
Paese di produzioneItalia, Svizzera
Anno2016
Durata121 min
Generedocumentario
RegiaMassimo D'Anolfi, Martina Parenti
Casa di produzioneMontmorency Film, Lomotion, Rai Cinema, Schweizer Radio und Fernsehen (SRF), SRG SSR idée suisse
Distribuzione in italianoI Wonder Pictures
Interpreti e personaggi
  • Marina Vlady
  • Leola One Feather
  • Moses Brings Plenty
  • Felix Rohner
  • Sabina Schärer
  • Shin Kubota

Spira mirabilis è un film documentario del 2016 diretto da Massimo D'Anolfi e Martina Parenti.

Il film era in concorso alla 73ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e ha vinto il Green Drop Award, ex aequo con Voyage of Time di Terrence Malick.[1]

Contenuto[modifica | modifica wikitesto]

I concetti di immortalità e rigenerazione vengono esplorati seguendo cinque storie legate a cinque elementi (l'acqua, la terra, l'aria, il fuoco e l'etere), attraverso giustapposizioni di brevi scene che divengono chiare allo spettatore a mano a mano che il film progredisce.

  • In un cinema abbandonato, l'attrice francese Marina Vlady recita brani del racconto di Jorge Luis Borges L'immortale.
  • In Giappone, vengono mostrate le ricerche dell'accademico Shin Kubota, che studia il piccolo organismo marino Turritopsis dorhnii, che per le sue caratteristiche biologiche definisce "medusa immortale".
  • Si segue il restauro di una statua del Duomo di Milano.
  • Leola One Feather e Moses Brings Plenty, leader della comunità indiana Oglala Sioux, cercano di tener vive le tradizioni spirituali del loro popolo e rievocano l'incidente di Wounded Knee.
  • A Berna, i musicisti svizzeri Felix Rohner e Sabina Schärer lavorano allo sviluppo dei loro strumenti musicali, sperimentando delle soluzioni innovative e ispirate a tradizioni musicali esotiche.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Oltre alla regia, alla sceneggiatura e alla produzione, Massimo D'Anolfi e Martina Parenti hanno ricoperto anche la maggior parte delle posizioni artistiche del loro film: D'Anolfi si è occupato della fotografia e Martina del suono, oltre a montare insieme le scene. Il film è stato coprodotto delle italiane Montmorency Film e Rai Cinema e dalle svizzere Lomotion e Schweizer Fernsehen.[2]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è uscito nelle sale italiane il 22 settembre 2016, distribuito da I Wonder Pictures[3].

Accoglienza critica[modifica | modifica wikitesto]

Secondo Jessica Kiang di Variety, il film non narrativo è un mezzo sfuggente per molti spettatori, tanto più che in questo caso i registi danno pochi indizi sull'intento del loro enigmatico film, lasciando gli spettatori nel dilemma di capire il significato del film. Le immagini di D'Anolfi sono spesso molto belle e con uno spiccato senso estetico, accompagnate da un preciso sound design e da una piacevole musica da film. Le scene più convincenti del film sono per lo più mostrate alla fine. Forse i registi hanno voluto mostrare con questo film che l'immortalità è un concetto affascinante proprio per la sua inviolabilità.[4]

La Neue Zürcher Zeitung ritiene che il film costitisca una sfida. Il film d'essai è difficile, ma costituisce «la forma più bella per un'esplorazione profondamente umana del mondo».[5]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Venezia: "Spira Mirabilis" e "Voyage of Time" vincono ex aequo il Green Drop Award 2016, su greendropaward.org, 9 settembre 2016. URL consultato il 27 maggio 2023.
  2. ^ a b (DE) Spira Mirabilis, su Lomotion. URL consultato il 27 maggio 2023.
  3. ^ Spira Mirabilis (2016), su Mymovies.it, Mo-Net s.r.l.. URL consultato il 13 ottobre 2016.
  4. ^ (EN) Jessica Kiang, Film Review: 'Spira Mirabilis', su Variety, 4 settembre 2016. URL consultato il 27 maggio 2023.
  5. ^ (DE) Susanne Ostwald, Den Ursprung allen Seins schauen, in Neue Zürcher Zeitung, 8 settembre 2016. URL consultato il 27 maggio 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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