Toxoplasmosi: differenze tra le versioni

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Si considerano non protetti dalla toxoplasmosi gli individui con titolo [[anticorpo|anticorpale]] specifico inferiore a 1/64 (corrispondente a 10 U.I./ml).
Si considerano non protetti dalla toxoplasmosi gli individui con titolo [[anticorpo|anticorpale]] specifico inferiore a 1/64 (corrispondente a 10 U.I./ml).


L'identificazione delle gestanti non premunite, ossia non protette, può permettere un'efficace profilassi della fetopatia toxoplasmica, dato che soltanto nelle gestanti che non hanno subito la primo-infezione può verificarsi l'infezione dell'embrione.
L'identificazione delle gestanti non premunite, ossia non protette, può permettere un'efficace profilassi della fetopatia toxoplasmica, dato che soltanto nelle gestanti che non hanno subito la ''primoinfezione'' può verificarsi l'infezione dell'embrione.


In caso di primo-infezione materna accertata, è possibile attuare la diagnosi prenatale della eventuale infezione fetale mediante la ricerca degli anticorpi IgM specifici e il tentativo di isolamento del toxoplasma nel sangue fetale (prelevato con [[fetoscopia]] o [[funicolocentesi]] ecoguidata), anche se l'alto rischio fetale legato a queste metodiche diagnostiche invasive può essere considerato sproporzionato rispetto allo scopo che si intende conseguire, considerato anche il fatto che con i medesimi farmaci che si somministrano alla madre infetta è possibile anche curare l'eventuale fetopatia toxoplasmica.
In caso di primo-infezione materna accertata, è possibile attuare la diagnosi prenatale della eventuale infezione fetale mediante la ricerca degli anticorpi IgM specifici e il tentativo di isolamento del toxoplasma nel sangue fetale (prelevato con [[fetoscopia]] o [[funicolocentesi]] ecoguidata), anche se l'alto rischio fetale legato a queste metodiche diagnostiche invasive può essere considerato sproporzionato rispetto allo scopo che si intende conseguire, considerato anche il fatto che con i medesimi farmaci che si somministrano alla madre infetta è possibile anche curare l'eventuale fetopatia toxoplasmica.

Versione delle 13:18, 20 gen 2016

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Toxoplasmosi
Toxoplasma gondii da una goccia di liquido peritoneale ottenuto da un topo inoculato con T. gondii.
Specialitàinfettivologia e ostetricia e ginecologia
EziologiaToxoplasma gondii
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM130
ICD-10B58
MeSHD014123
MedlinePlus000637
eMedicine229969

La toxoplasmosi è una malattia infettiva, causata dal protozoo Toxoplasma gondii, parassita intracellulare obbligato diffuso tra i mammiferi e gli uccelli.

Eziologia

Il Toxoplasma gondii vive in genere nel tratto intestinale del gatto, che si infetta cibandosi di carne di piccoli roditori. Esso rappresenta l'animale serbatoio per la riproduzione del protozoo, in quanto nel suo intestino il toxoplasma svolge il suo ciclo di riproduzione sessuata. Le ovocisti vengono emesse con le feci del gatto e possono essere ingerite da un altro animale o rarissimamente dall'uomo, i quali rappresentano quindi i suoi ospiti intermedi

La coabitazione tra gatti e uomo non è un fattore di rischio importante per l'infezione di Toxoplasma, in quanto il gatto elimina le ovocisti solo per 1-2 settimane in seguito all'infezione, e le stesse non sono ancora infettanti, poiché sporulano nel terreno nell'arco di 1-5 giorni; quindi con una regolare pulizia della lettiera e dell'ambiente si annulla il rischio[1]. Molto più pericoloso, è cibarsi di carni crude o poco cotte (specie di agnello e suino), di insaccati, di verdure lavate male o di latticini non pastorizzati[2].

Nell'uomo la toxoplasmosi può manifestarsi in forma acquisita o connatale. L'infezione può causare schizofrenia.[3][4]

La toxoplasmosi acquisita

La toxoplasmosi acquisita è una infezione primaria contratta sia con l'ingestione di ovocisti tramite cibo (carni bovine e suine non sufficientemente cotte o crude, verdure crude non lavate), sia più raramente per ingestione di ovocisti mature di Toxoplasma gondii a seguito del contatto con oggetti, terreno o altro materiale contaminato dalle ovocisti di toxoplasma.

Penetrate nell'organismo, le ovocisti danno origine a forme asessuate che si diffondono con il sangue a tutto l'organismo e quindi penetrano e si moltiplicano nelle cellule di organi e tessuti sotto forma di pseudocisti. L'infezione decorre generalmente in forma asintomatica o con sintomi lievi caratterizzati da interessamento linfoghiandolare (linfoadenopatia simil-mononucleosica). Nelle forme più gravi, soprattutto in soggetti immunodepressi (per esempio AIDS), si possono manifestare meningoencefalite, polmoniti atipiche, retinocoroidite, miocardite ed epatite.

La toxoplasmosi connatale

La toxoplasmosi è una delle malattie infettive facenti parte del complesso TORCH per cui è necessario lo screening durante la gravidanza. Se l'infezione interessa una gestante, i rischi e le possibili complicanze feto-neonatali date dal passaggio dei trofozoiti al feto possono essere aborto o morte fetale; prematurità, ritardato accrescimento intrauterino; letargia (patologia specifica dell'adattamento postnatale).

Inoltre, a carico del sistema reticoloendoteliale, si possono manifestare: epatosplenomegalia; calcificazioni epatiche; ittero; anemia emolitica; petecchie, ecchimosi. Possono insorgere polmonite, miocardite, lesioni ossee, lesioni nervose quali encefalite; microcefalia; idrocefalia; calcificazioni intracraniche; ritardo dello sviluppo psicomotorio; sordità. A carico del sistema oculare possono insorgere corioretinite e alterazioni visive. Dal punto di vista immunologico, infine, possono insorgere anomalie immunologiche umorali e/o cellulo-mediate.

Profilassi e accertamento diagnostico

Si considerano non protetti dalla toxoplasmosi gli individui con titolo anticorpale specifico inferiore a 1/64 (corrispondente a 10 U.I./ml).

L'identificazione delle gestanti non premunite, ossia non protette, può permettere un'efficace profilassi della fetopatia toxoplasmica, dato che soltanto nelle gestanti che non hanno subito la primoinfezione può verificarsi l'infezione dell'embrione.

In caso di primo-infezione materna accertata, è possibile attuare la diagnosi prenatale della eventuale infezione fetale mediante la ricerca degli anticorpi IgM specifici e il tentativo di isolamento del toxoplasma nel sangue fetale (prelevato con fetoscopia o funicolocentesi ecoguidata), anche se l'alto rischio fetale legato a queste metodiche diagnostiche invasive può essere considerato sproporzionato rispetto allo scopo che si intende conseguire, considerato anche il fatto che con i medesimi farmaci che si somministrano alla madre infetta è possibile anche curare l'eventuale fetopatia toxoplasmica.

L'accertamento diagnostico si attua effettuando l'isolamento del Toxoplasma gondii in colture di tessuti o nel topo; i metodi sierologici utilizzati sono Dye- Test (Sabin-Feldman), emoaglutinazione indiretta (o passiva), fissazione del complemento, agglutinazione diretta, immunofluorescenza (IgM, IgG, IgA), metodi immunoenzimatici, intradermoreazione e infine con metodi di biologia molecolare come RT-PCR o Nested PCR.

Terapia specifica

Pirimetamina associata a sulfamidici (per esempio sulfadiazina). Durante il primo trimestre di gravidanza si sostituisce la pirimetamina (teratogena) con la Spiramicina. In ogni caso è opportuno somministrare acido folico per tutta la durata del trattamento.

La toxoplasmosi del cane

Da non confondere con la neosporosi, nel cane la toxoplasmosi si può manifestare in tre forme:

  • acuta;
  • subacuta;
  • cronica (sintomatica o asintomatica)

La forma acuta è caratterizzata da febbre elevata (41-41,5 °C), vomito, diarrea e segni di broncopolmonite. Spesso si conclude con la morte dell'animale. La forma subacuta presenta gli stessi sintomi di quella acuta ma in forma attenuata. La forma cronica sintomatica è caratterizzata da anemia e dimagrimento.

Il cimurro ed altre virosi si possono associare alla toxoplasmosi, mascherando il quadro di quest'ultima.

Note

  1. ^ M.A. Taylor, R.L Coop, R.L. Wall, Parassitologia e Malattie Parassitarie degli Animali, EMSI, Roma 2010
  2. ^ Sources of Toxoplasma gondii infection in pregnancy, su bmj.com. URL consultato il 27 settembre 2011.
  3. ^ J. Flegr, Influence of latent Toxoplasma infection on human personality, physiology and morphology: pros and cons of the Toxoplasma-human model in studying the manipulation hypothesis., in J Exp Biol, vol. 216, Pt 1, gennaio 2013, pp. 127-33, DOI:10.1242/jeb.073635, PMID 23225875.
  4. ^ JP. Webster, M. Kaushik; GC. Bristow; GA. McConkey, Toxoplasma gondii infection, from predation to schizophrenia: can animal behaviour help us understand human behaviour?, in J Exp Biol, vol. 216, Pt 1, gennaio 2013, pp. 99-112, DOI:10.1242/jeb.074716, PMID 23225872.

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