Ubaldini: differenze tra le versioni
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Si batté strenuamente, ma i fiorentini, che già avevano conquistato e comprato tutto il Mugello, nel [[1373]] lo sconfissero e, dopo averlo portato in catene a Firenze, lo decapitarono, lasciando il suo sangue sulle pietre del [[palazzo del Bargello]] per parecchi giorni<ref name="gal" />. |
Si batté strenuamente, ma i fiorentini, che già avevano conquistato e comprato tutto il Mugello, nel [[1373]] lo sconfissero e, dopo averlo portato in catene a Firenze, lo decapitarono, lasciando il suo sangue sulle pietre del [[Palazzo del Bargello (Firenze)|palazzo del Bargello]] per parecchi giorni<ref name="gal" />. |
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L'ultimo rappresentante degli Ubaldini della Pila, Giovanni D'Azzo, fuggì dal Mugello e si rifugiò presso gli Ubaldini della Carda, conti di [[Apecchio]]. |
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*Giuseppe Maria Brocchi, ''Descrizione della provincia del Mugello'', Firenze, Stamperia D'Anton Maria Albizzini, 1748 |
*Giuseppe Maria Brocchi, ''Descrizione della provincia del Mugello'', Firenze, Stamperia D'Anton Maria Albizzini, 1748 |
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*Riccardo Bellandi, ''I signori dell'Appennino. Amori e battaglie nella Toscana del Duecento'', Mauro Pagliai Editore, Firenze, 2010, pagg. 624, ISBN 978-8856401011. |
*Riccardo Bellandi, ''I signori dell'Appennino. Amori e battaglie nella Toscana del Duecento'', Mauro Pagliai Editore, Firenze, 2010, pagg. 624, ISBN 978-8856401011. |
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{{Portale|Medioevo|Storia di famiglia}} |
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Versione delle 13:20, 10 mar 2014
Gli Ubaldini furono una famiglia nobile comitale che governò sul Mugello dal VII secolo al 1373 (Ubaldini della Pila, conti del Mugello); in seguito soppravvisse un ramo collaterale (Ubaldini della Carda, conti di Apecchio). Forse di origine longobarda, edificarono numerosi castelli e rocche.
Storia
Di fazione ghibellina, la famiglia visse il suo periodo di maggior splendore sotto gli imperatori Federico I Barbarossa e Federico II.
Nel corso di una visita, Federico Barbarossa fu ospite nel castello della Pila, presso Polcanto. Da questo episodio deriva la leggenda dello stemma degli Ubaldini, recante una testa di cervo. La leggenda riporta che l'imperatore, nel corso di una caccia al cervo, seguisse uno splendido maschio e che Ubaldino Ubaldini lo afferrasse per le corna affinché l'imperatore a cavallo potesse trafiggerlo. Rimasto colpito dal coraggio mostrato dall'Ubaldini, durante il successivo banchetto, il Barbarossa donò il trofeo del cervo agli Ubaldini e concesse l'onore di rappresentarne le corna nello stemma di famiglia[1].
La famiglia Ubaldini ebbe molti membri illustri, tra i quali spiccano il cardinale Ottaviano degli Ubaldini, l'arcivescovo Ruggieri degli Ubaldini e Maghinardo del Frassino.
Il cardinale fu un uomo estremamente potente. Con lui il dominio degli Ubaldini, eretto a contea, si estese fino al castello della Carda presso Apecchio, nelle Marche (a possedere il castello fu il ramo omonimo della famiglia, gli Ubaldini della Carda, mentre il ramo dominante nel Mugello era quello degli Ubaldini della Pila). Partecipò al celebre conclave di Viterbo (1268-1271), in cui fu grande elettore e sostenitore di Tedaldo Visconti, che, eletto, prese poi il nome di Gregorio X (anche l'Ubaldini fu comunque fra i papabili).
L'arcivescovo Ruggieri divenne nel 1278 arcivescovo di Pisa, città allora dominata dai guelfi Ugolino della Gherardesca e Nino Visconti. Fu Ruggieri che fece imprigionare Ugolino insieme a due figli e due nipoti nella torre della Muda, nella quale essi morirono. Probabilmente per questo motivo, Dante lo collocò tra i traditori politici del suo Inferno.
Maghinardo del Frassino invece fu l'ultimo degli Ubaldini della Pila a resistere ai Fiorentini. Dal suo castello del Frassino (Palazzuolo sul Senio) contese ai Fiorentini il dominio sul Mugello. Si batté strenuamente, ma i fiorentini, che già avevano conquistato e comprato tutto il Mugello, nel 1373 lo sconfissero e, dopo averlo portato in catene a Firenze, lo decapitarono, lasciando il suo sangue sulle pietre del palazzo del Bargello per parecchi giorni[1].
L'ultimo rappresentante degli Ubaldini della Pila, Giovanni D'Azzo, fuggì dal Mugello e si rifugiò presso gli Ubaldini della Carda, conti di Apecchio.
Ad Apecchio, gli Ubaldini tennero la contea fino al 1750. L'ultima contessa Ubaldini, unica erede della famiglia, vive ad Urbino.
Castelli e rocche
Dei numerosi castelli degli Ubaldini non restano che dei ruderi. Le rocche, in primis Montaccianico, furono rase al suolo dai fiorentini, che ne temevano la potenza. I principali castelli furono:
- Castello di Montaccianico o Mont'Accianico (provincia di Firenze)
- Castello della Carda, a Serravalle di Carda, frazione di Apecchio (provincia di Pesaro-Urbino)
- Castello del Frassino, a Palazzuolo sul Senio (provincia di Firenze)
Membri illustri della famiglia
- Bernardino Ubaldini della Carda († 1437), conte di Apecchio e capitano di ventura, combatté nella Battaglia di San Romano e nella battaglia di Maclodio.
- Domenico di Bartolommeo Ubaldini detto Domenico Puligo (XVI secolo), pittore ritrattista (il Vasari gli dedicò una biografia).
- Marzia degli Ubaldini (nota anche come 'Cia degli Ordelaffi'), nobildonna del XIV secolo, fra le più note[2] figure di donne combattenti della storia d'Italia.
- Ottaviano degli Ubaldini, cardinale vissuto nel XIII secolo.
- Ottaviano Ubaldini della Carda, capitano di ventura del XV secolo, figlio di Bernardino Ubaldini.
- Petruccio Ubaldini (XVI secolo), storico e miniatore.
- Roberto Ubaldini, cardinale e vescovo di Montepulciano, vissuto a cavallo fra il XVI e il XVII secolo.
- Ruggieri degli Ubaldini, arcivescovo di Pisa nel XIII secolo, nipote del precedente, citato nella Divina Commedia.
Ubaldini nella narrativa
Nel 2010, sulla storia della famiglia Ubaldini e i suoi principali protagonisti del XIII secolo (Ubaldino della Pila, Ottaviano, Ruggeri) è stato pubblicato un romanzo storico[3].
Note
- ^ a b Breve sintesi sulla famiglia Ubaldini
- ^ Diresse le operazioni di difesa della città di Cesena contro il legato pontificio Albornoz nel 1357 (storia di Cesena dal sito del Comune)
- ^ Riccardo Bellandi, I signori dell'Appennino. Amori e battaglie nella Toscana del Duecento, Mauro Pagliai Editore, Firenze, 2010, pagg. 624, ISBN 978-8856401011.
Voci correlate
Bibliografia
- Giovan Battista Ubaldini, Istoria della casa degli Ubaldini e de' fatti d'alcuni di quella famiglia, Firenze, Sermartelli, 1588.
- Giuseppe Maria Brocchi, Descrizione della provincia del Mugello, Firenze, Stamperia D'Anton Maria Albizzini, 1748
- Riccardo Bellandi, I signori dell'Appennino. Amori e battaglie nella Toscana del Duecento, Mauro Pagliai Editore, Firenze, 2010, pagg. 624, ISBN 978-8856401011.
Collegamenti esterni
- Breve sintesi sulla famiglia Ubaldini sul sito GalateoItaliano.it