George Elphinstone, I visconte Keith: differenze tra le versioni

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Quando scoppiò di nuovo la guerra nel 1793, fu messo a capo della {{nave|HMS|Robust|1764|6}} (74 cannoni), con la quale partecipò all'occupazione di [[Tolone]] con [[Samuel Hood, I Visconte di Hood]]. Si distinse particolarmente sconfiggendo un gruppo di francesi a terra a capo di una brigata navale di britannici e spagnoli. Gli fu assegnato il compito di imbarcare i fuggitivi quando la città fu evacuata. Nel 1794 fu promosso [[retroammiraglio]], e nel 1795 fu inviato ad occupare le colonie olandesi di [[Capo di Buona Speranza]] ed in [[India]]. Ebbe un ruolo importante nella conquista del Capo nel 1795, e nell'agosto 1796 catturò un intero squadrone olandese nella [[baia di Saldanha]]. Nell'intervallo andò in India dove patì problemi di salute, e la conquista di Saldanha avvenne quando stava tornando a casa. Quando avvenne l'[[ammutinamento di Nore]] nel 1797, fu messo al comando e ristabilì subito l'ordine. Ebbe successo anche a [[Plymouth]], dove uno squadrone era in agitazione.<ref name=odnb/>
Quando scoppiò di nuovo la guerra nel 1793, fu messo a capo della {{nave|HMS|Robust|1764|6}} (74 cannoni), con la quale partecipò all'occupazione di [[Tolone]] con [[Samuel Hood, I Visconte di Hood]]. Si distinse particolarmente sconfiggendo un gruppo di francesi a terra a capo di una brigata navale di britannici e spagnoli. Gli fu assegnato il compito di imbarcare i fuggitivi quando la città fu evacuata. Nel 1794 fu promosso [[retroammiraglio]], e nel 1795 fu inviato ad occupare le colonie olandesi di [[Capo di Buona Speranza]] ed in [[India]]. Ebbe un ruolo importante nella conquista del Capo nel 1795, e nell'agosto 1796 catturò un intero squadrone olandese nella [[baia di Saldanha]]. Nell'intervallo andò in India dove patì problemi di salute, e la conquista di Saldanha avvenne quando stava tornando a casa. Quando avvenne l'[[ammutinamento di Nore]] nel 1797, fu messo al comando e ristabilì subito l'ordine. Ebbe successo anche a [[Plymouth]], dove uno squadrone era in agitazione.<ref name=odnb/>


Nel 1798 era secondo in comando di Saint Vincent.<ref name=odnb/> Per molto tempo ebbe un incarico minore, dato che per Saint Vincent era inabile a causa della malattia e inaffidabile, mentre [[Horatio Nelson]] considerava la nomina di Keith un favore personale, dato che era scontroso ed insubordinato. Nel maggio 1799 dovette affrontare con la [[spedizione di Bruix del 1799|spedizione di Bruix]], soprattutto a causa degli scontri tra comandanti navali britannici. Keith inseguì il nemico fino a [[Brest]] seguendone la ritirata, ma non riuscì ad ingaggiare il combattimento.
Nel 1798 era secondo in comando di Saint Vincent.<ref name=odnb/> Per molto tempo ebbe un incarico minore, dato che per Saint Vincent era inabile a causa della malattia e inaffidabile, mentre [[Horatio Nelson]] considerava la nomina di Keith un favore personale, dato che era scontroso ed insubordinato. Nel maggio 1799 dovette affrontare con la [[spedizione di Bruix del 1799|spedizione di Bruix]], soprattutto a causa degli scontri tra comandanti navali britannici. Keith inseguì il nemico fino a [[Brest (Francia)|Brest]] seguendone la ritirata, ma non riuscì ad ingaggiare il combattimento.


Tornò nel [[mar Mediterraneo]] a novembre come comandante in capo.<ref name=odnb/> Cooperò con gli austriaci nell'assedio di [[Genova]], che si arrese il 4 giugno 1800. Subito dopo subì le conseguenze della [[battaglia di Marengo]], ed i francesi tornarono così velocemente che l'ammiraglio fece fatica ad uscire con le proprie navi dal porto. La fine del 1801 e l'inizio dell'anno seguente servirono per portare l'esercito dalla Francia all'[[Egitto]]. Dato che la flotta nemica era chiusa in poto, l'ammiraglio britannico non ebbe modo di effettuare scontri in mare, ma fu ammirevole la scorta delle truppe e lo sbarco di [[Abukir]].
Tornò nel [[mar Mediterraneo]] a novembre come comandante in capo.<ref name=odnb/> Cooperò con gli austriaci nell'assedio di [[Genova]], che si arrese il 4 giugno 1800. Subito dopo subì le conseguenze della [[battaglia di Marengo]], ed i francesi tornarono così velocemente che l'ammiraglio fece fatica ad uscire con le proprie navi dal porto. La fine del 1801 e l'inizio dell'anno seguente servirono per portare l'esercito dalla Francia all'[[Egitto]]. Dato che la flotta nemica era chiusa in poto, l'ammiraglio britannico non ebbe modo di effettuare scontri in mare, ma fu ammirevole la scorta delle truppe e lo sbarco di [[Abukir]].

Versione delle 12:01, 20 gen 2014

Disambiguazione – Se stai cercando il generale britannico, vedi William George Keith Elphinstone.
George Keith Elphinstone

George Keith Elphinstone, I visconte Keith (Stirling, 7 gennaio 1746Kincardine, 10 marzo 1823) è stato un ammiraglio britannico attivo durante le guerre napoleoniche.

Carriera

Quinto figlio del 10° Lord Elphinstone, nacque nella torre Elphinstone nei pressi di Stirling, in Scozia. Due dei suoi fratelli si arruolarono in marina, e lui ne seguì l'esempio arruolandosi nella Royal Navy nel 1761, imbarcandosi sulla HMS Royal Sovereign prima di trasferirsi sulla HMS Gosport allora comandata dal capitano John Jervis (futuro conte Saint Vincent).[1] Nel 1767 intraprese un viaggio verso le Indie Orientali al servizio della Compagnia britannica delle Indie orientali, impegnando le 2000 sterline prestategli da uno zio in un commercio che gli valse una discreta fortuna. Divenne tenente nel 1770, comandante nel 1772 e post capitano nel 1775.[1]

Post capitano

Durante la guerra di indipendenza americana fu impiegato contro i corsari, e con una brigata navale partecipò all'occupazione di Charleston (Carolina del Sud). Nel gennaio 1781, quando era al comando della HMS Warwick con 50 cannoni, catturò una nave olandese da 50 cannoni che pochi giorni prima aveva sconfitto una nave britannica di uguale potenza. Dopo la firma della pace rimase lungo le coste statunitensi per dieci anni, diventando deputato del parlamento prima per il Dunbartonshire e poi per lo Stirlingshire.[1] Fu nominato membro della Royal Society nel 1790.[2]

Ammiraglio

Quando scoppiò di nuovo la guerra nel 1793, fu messo a capo della HMS Robust (74 cannoni), con la quale partecipò all'occupazione di Tolone con Samuel Hood, I Visconte di Hood. Si distinse particolarmente sconfiggendo un gruppo di francesi a terra a capo di una brigata navale di britannici e spagnoli. Gli fu assegnato il compito di imbarcare i fuggitivi quando la città fu evacuata. Nel 1794 fu promosso retroammiraglio, e nel 1795 fu inviato ad occupare le colonie olandesi di Capo di Buona Speranza ed in India. Ebbe un ruolo importante nella conquista del Capo nel 1795, e nell'agosto 1796 catturò un intero squadrone olandese nella baia di Saldanha. Nell'intervallo andò in India dove patì problemi di salute, e la conquista di Saldanha avvenne quando stava tornando a casa. Quando avvenne l'ammutinamento di Nore nel 1797, fu messo al comando e ristabilì subito l'ordine. Ebbe successo anche a Plymouth, dove uno squadrone era in agitazione.[1]

Nel 1798 era secondo in comando di Saint Vincent.[1] Per molto tempo ebbe un incarico minore, dato che per Saint Vincent era inabile a causa della malattia e inaffidabile, mentre Horatio Nelson considerava la nomina di Keith un favore personale, dato che era scontroso ed insubordinato. Nel maggio 1799 dovette affrontare con la spedizione di Bruix, soprattutto a causa degli scontri tra comandanti navali britannici. Keith inseguì il nemico fino a Brest seguendone la ritirata, ma non riuscì ad ingaggiare il combattimento.

Tornò nel mar Mediterraneo a novembre come comandante in capo.[1] Cooperò con gli austriaci nell'assedio di Genova, che si arrese il 4 giugno 1800. Subito dopo subì le conseguenze della battaglia di Marengo, ed i francesi tornarono così velocemente che l'ammiraglio fece fatica ad uscire con le proprie navi dal porto. La fine del 1801 e l'inizio dell'anno seguente servirono per portare l'esercito dalla Francia all'Egitto. Dato che la flotta nemica era chiusa in poto, l'ammiraglio britannico non ebbe modo di effettuare scontri in mare, ma fu ammirevole la scorta delle truppe e lo sbarco di Abukir.

Fu nominato barone Keith del Regno Unito, mentre una baronia irlandese gli era stata già conferita nel 1797. Alla ripresa della guerra nel 1803 fu nominato comandante in capo del Mare del Nord,[3] carica che ricoprì fino al 1807. Nel febbraio 1812 fu nominato comandante in capo della Manica, e nel 1814 fu promosso visconte. Negli ultimi suoi due comandi dovette organizzare prima la difesa contro una minaccia d'invasione, e poi gestire i movimenti di numerosi piccoli squadroni e navi corsare lungo le coste spagnole e portoghesi per proteggere il commercio.

Si trovava a Plymouth quando Napoleone Bonaparte si arrese e fu portato in Inghilterra a bordo della HMS Bellerophon da Captain Maitland (1777–1839). Le decisioni del governo del Regno Unito furono comunicate da Elphinstone all'ex imperatore. Lord Keith si rifiutò di essere coinvolto nelle dispute, e si limitò a dischiarare di aver ricevuto ordini a cui obbedire. Lord Keith morì nel 1823 presso il castello di Tulliallan, vicino a Kincardine, Fife, una sua proprietà in Scozia, e fu sepolto nella locale chiesa parrocchiale.

Family life

He was twice married: in 1787 to Jane Mercer, daughter of Colonel William Mercer of Aldie; and in 1808 to Hester Thrale, daughter of Henry Thrale and Hester Thrale, who is spoken of as 'Queeney' in Boswell's Life of Johnson and Mme d'Arblay's Diary. He had a daughter by each marriage, the second being Georgina Augusta Henrietta Keith, but no son. Thus the viscounty became extinct on his death, but the British and Irish baronies descended to his elder daughter Margaret (1788–1867), who married the Comte de Flahault de la Billarderie, only to become extinct on her death.

George Keith Elphinstone, 1st Viscount Keith

A portrait of him by Owen is in the Painted Hall in Greenwich and another by George Sanders in the National Maritime Museum, Greenwich.

In fiction

In Patrick O'Brian's Aubrey-Maturin series Lord Keith and his wife 'Queeney' appear in several of the best-selling novels.

Bibliography

There is a panegyrical Life of Lord Keith by Alex. Allardyce (Edinburgh, 1882); and biographical notices will be found in John Marshall's Royal Naval Biography, i. 43 (1823–1835), and the Naval Chronicle, x. I. (D. H.).

References

  1. ^ a b c d e f Viscount Keith at Oxford Dictionary of National Biography
  2. ^ Library and Archive Catalogue, su www2.royalsociety.org, Royal Society. URL consultato il 12 marzo 2012.
  3. ^ (SV) Lord Keith (en af Englands yppersta Amiraler), in Åbo Tidning, n. 17, 28 febbraio 1807, pp. 1–2. URL consultato il 27 gennaio 2009.

External links

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