Maleno Malenotti: differenze tra le versioni
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|LuogoNascita = Castagneto Carducci |
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Versione delle 03:01, 24 ago 2013
Maleno Malenotti (Castagneto Carducci, 1913 – 1976[1]) è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano.
Biografia
Malenotti iniziò la sua carriera nel cinema prima come amministratore e direttore di produzione in alcune società cinematografiche, divenendo poi produttore nel periodo del dopoguerra. Tra le sue principali produzioni, sia dal punto di vista dell'impegno produttivo che del successo di pubblico, vanno ricordati: Melodie immortali (1955) sulla vita di Mascagni, Enrico Caruso: leggenda di una voce (1952) e Giuseppe Verdi (1953) tra i film musicali che hanno caratterizzato una fase della sua carriera, La donna più bella del mondo (1955), una biografia romanzata della soprano Lina Cavalieri, interpretata da Gina Lollobrigida; Ombre bianche (1960), con la regia di Nicholas Ray, ambientato fra i ghiacci del polo artico, tratto dal romanzo "Paese dalle ombre lunghe" di Hans Ruesch e interpretato da Anthony Quinn, nel ruolo di protagonista, affiancato dalla giapponese Yoko Tani, che fu la rivelazione del momento; La grande strada azzurra il primo film di Gillo Pontecorvo.
Tra gli altri furono girati anche Madame Sans - Géne con Sophia Loren del 1961, con la regia di Christian-Jaque e Arabella con Virna Lisi e con la regia di Bolognini.
Vittima di rapimento nel 1976 nella sua tenuta in provincia di Pisa, e, nonostante il pagamento di un riscatto, non fu mai liberato[2][3].
È il padre del regista Roberto Malenotti[3].
Filmografia
- Incontri di notte (1943)
- Il sole di Montecassino (1945)
- L’ippocampo (1945)
- Follie per l’opera (1949)
- Al diavolo la celebrità (1951)
- Enrico Caruso: leggenda di una voce (1952)
- Giuseppe Verdi (1953)
- Guai ai vinti (1954)
- La donna più bella del mondo (1955)
- Melodie immortali – Mascagni (1955)
- La grande strada azzurra (1957)
- La ragazza del palio (1958)
- La Legge (1959)
- Ombre Bianche (1960)
- Madame Sans - Géne (1964)
- Le schiave esistono ancora (1964)
- Frenesia dell’estate (1964)
- Arabella (1967)
Note
- ^ Anno del rapimento, dal quale non fu mai rilasciato
- ^ Casella, sequestro in Tv Corriere.it
- ^ a b L' INCUBO DI CASELLA Repubblica.it