Danza: differenze tra le versioni

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La danza è stata (ed è) parte dei rituali, preghiera, momento di aggregazione della collettività nelle feste popolari e anche occasione di aggregazione tra persone (un esempio attuale ne è la danza nelle discoteche).
La danza è stata (ed è) parte dei rituali, preghiera, momento di aggregazione della collettività nelle feste popolari e anche occasione di aggregazione tra persone (un esempio attuale ne è la danza nelle discoteche).

Versione delle 15:46, 23 giu 2013

Disambiguazione – Se stai cercando l'album di Mia Martini, vedi Danza (album).

La danza è un'arte insieme alle altre sceniche principali dell'antichità quali il teatro e la musica, si esprime nel movimento del corpo umano secondo un piano prestabilito o improvvisato: la coreografia. Spesso accompagnata da musiche o composizioni sonore, la danza nel linguaggio e nella tradizione della danza popolare può essere chiamata anche ballo.

La danza è stata (ed è) parte dei rituali, preghiera, momento di aggregazione della collettività nelle feste popolari e anche occasione di aggregazione tra persone (un esempio attuale ne è la danza nelle discoteche).

La classe di danza (1871-1874), uno dei più noti dipinti di Edgar Degas sul tema delle danzatrici classiche.

Storia ed etimologia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della danza.

La storia della danza è una disciplina vastissima, non solo perché esistono molte forme di danza, ma anche perché, come arte del corpo in movimento, essa è l'unica arte che si svolge contemporaneamente nel tempo e nello spazio[non chiaro]. Per quanto riguarda la storia della danza come forma d'arte dello spettacolo, da sempre la danza ha costituito uno dei livelli espressivi del teatro. Nella tragedia e nella commedia dell'antica Grecia il "coro" si esprimeva principalmente danzando nello spazio antistante l'edificio scenico (in greco σχηνέ, schené) denominato ορχήστρα, (orchḗstra). Il fatto che in quello spazio il coro danzasse non solo spiega l'etimologia della parola "orchestra", che deriva appunto dal verbo ορχήομαι (orchḗomai, danzare), ma è anche il motivo per cui in molte lingue moderne i termini che si riferiscono alla danza (italiano: coreografia, coreutica; francese: chorégraphie, choreutique; inglese: choreography, choreutic) portano in sé l'etimo greco χόρος, (chóros). Il termine italiano danzare invece deriva dal francese antico danser, da cui il francese odierno danse e l'inglese dance; l'origine di danser è discussa: c'è chi pensa a una derivazione dal franco *dintjan[1] (dalla medesima forma deriverebbe il tedesco Tanz con la seconda rotazione consonantica) o, meno probabilmente, da un latino *deantiāre, "andare avanti"[2].

Nelle civiltà antiche indiane, cinesi ed egiziane, la danza voleva raffigurare il corso armonioso degli astri. I greci posero la danza sotto la protezione della musa Tersicore, facendone così un simbolo della propria cultura. Per i romani, invece, assunse la forma di pantomimo, continuando a trasformarsi fino alla depravazione[non chiaro]. In seguito all'avvento del Cristianesimo, anche se inizialmente fu accolta nei riti all'interno delle chiese, in seguito fu condannata dalla Chiesa e nel corso del Medioevo scomparve dalla liturgia, mentre sopravvisse nella forma di danza popolare. Nel seguente sviluppo della musica strumentale, la danza si espanse soprattutto nelle corti italiane e durante il XVII secolo soprattutto in Francia, dove veniva praticata in particolare nei palazzi reali come arte raffinata. La danza divenne così una vera e propria Arte e nel corso dei secoli nacquero numerose coreografie, che nell'Ottocento venivano rappresentate in teatri prestigiosi come l'Opèra di Parigi e la Scala di Milano.

Generi di danza

La danza, sia nel tempo che nello spazio, si è sviluppata in numerose forme. Le denominazioni che seguono riguardano per lo più la sua evoluzione come arte dello spettacolo.Se ne possono trovare diversi generi, come la danza classica, la danza moderna e quella contemporanea.

Danza medievale

Lo stesso argomento in dettaglio: Danza medievale.

Se ne conoscono vari generi:

  • la ballata, ovvero una danza in linea o a gruppi;
  • la ronda, ovvero una danza in tondo;
  • la virelai (dal verbo virer che sta per “torcere”), ovvero una danza con torsione;
  • la carola, ovvero una danza in cerchio;

Danza classica

Lo stesso argomento in dettaglio: Danza accademica.

La danza classica o danza accademica si serve della tecnica accademica che si è sviluppata a partire dal 1661, anno in cui Luigi XIV di Francia fondò a Parigi la prima accademia di danza, la Académie Royale de Danse con l'intento di diffondere e sviluppare i principi fondamentali dell'arte coreografica.

Fu in questo periodo che lavorò il coreografo Pierre Louis de Beauchamps, che ha codificato le cinque posizioni classiche (già stabilite in precedenza dai maestri di ballo del Quattrocento e del Cinquecento), assumendole a regola per iniziare e terminare i passi e ha fissato le regole pe l'esecuzione dei principali passi di danza allora conosciuti stabilendone anche la terminologia. Per questo motivo i passi della danza accademica sono nominati in lingua francese.Nella danza classica si utilizzano a partire dagli 11 anni di età delle apposite scarpette chiamate " scarpe da punta" con punta rinforzata con gesso apposito, ovviamente la scarpe da punta si possono utilizzare con alcuni anni di danza classica con scarpe da mezza, perché la colonna vertebrale deve essere ben formata.

Danza moderna

Lo stesso argomento in dettaglio: Danza moderna.

La danza moderna si è sviluppata all'inizio del Novecento nel Nord Europa grazie a Rudolf Laban e Mary Wigman e negli Stati Uniti d'America con le espressioni libere iniziate da Isadora Duncan e Ruth St. Denis. Si è poi definita con varie tecniche grazie a Martha Graham, Doris Humphrey, Charles Weidman e José Limón

Danza neoclassica

Lo stesso argomento in dettaglio: Danza neoclassica.

Pur richiamandosi alla tecnica accademica, la danza neoclassica si avvale del linguaggio della danza classica, ma utilizza forme vicine a quelle della danza moderna. La Danza neoclassica è uno stile della danza classica, o danza accademica, che nasce intorno agli anni trenta del Novecento negli Stati Uniti d'America, anche grazie al coreografo americano di origine russa George Balanchine.

Si tratta di una forma che si sviluppa in senso opposto sia alla "Danza libera" di Isadora Duncan e di Ruth Saint-Denis, che alla Danza moderna o Modern Dance avviata sempre negli USA da Martha Graham, Doris Humphrey e Charles Weidman.

La danza neoclassica, al contrario delle nuove forme di danza, si avvale del tradizionale bagaglio tecnico del linguaggio coreografico accademico (prese, posizioni rigidamente definite, bilanciamento, movimenti geometrici etc.), ma le utilizza tentando una maggiore libertà di scrittura e introducendo nuovi passi e nuove figure.

Fra l'altro la danza neoclassica si avvale delle cosiddette scarpe da punta, ovvero di scarpe particolari con la punta rinforzata specifiche della danza classica.

Danza contemporanea

Lo stesso argomento in dettaglio: Danza contemporanea.

La danza contemporanea prosegue la rivoluzione attuata dalla danza moderna a favore di nuove espressioni corporee, che talvolta comprendono anche la recitazione di testi. Dalla danza classica alle Urban Dances (breakdance e hip-hop), la danza contemporanea, il teatrodanza, il performing media, pongono il principio del superamento dei generi e delle forme artistiche performative convenzionali. La danza contemporanea rientra pienamente nelle nuove Arti sceniche contemporanee. La danza contemporanea nasce in Europa e negli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale. La danza contemporanea sperimenta andando sempre alla ricerca di un corpo "altro" dal quotidiano, "altro" dall'idealizzazione realizzata dalla tradizione del balletto classico accademico. Il corpo del danzatore contemporaneo è un ipercorpo, come un ipertesto nell'informatica, una pagina web, con molti input espressivi ed emozionali per chi danza e chi guarda tra il pubblico. È un corpo dove si inscrive la realtà contemporanea dell'uomo moderno del nuovo millennio. Nei suoi gesti, nei suoi movimenti, nelle linee del corpo, delle braccia, delle mani, delle gambe che disegnano spazi corporei e geometrie nell'aria e a terra, c'è tutto l'uomo, le sue emozioni, la ricerca costante dell'amore, la gioia della vita, l'eros, ma anche la paura, l'incertezza, l'inquietudine del nostro vivere quotidiano[senza fonte].

Danza sportiva

Lo stesso argomento in dettaglio: Danza sportiva.

{{P|esprime un'opinione parziale|danza|giugno 2012|sezione= Gli albori della danza sportiva risalgono ai primi anni del 1900, con le competizioni organizzate a Nizza e Parigi dal francese Camille De Rinhald. Oltre agli aspetti legati all'arte e allo spettacolo, dall'inizio del Novecento ha preso forma la danza da competizione, divenuta sport ufficiale nel 1995 con il riconoscimento dal parte del CIO e (in Italia nel 1997, con la nascita della Federazione Italiana Danza Sportiva e suo ingresso nel CONI). La danza è intesa come sport quando i concorrenti disputano competizioni regolamentate. La danza sportiva ha una lunga storia nel campo delle "danze di coppia", che comprendono i principali balli delle diverse parti del mondo eseguiti secondo canoni stilistici, syllabus tecnici (codifica di passi e "figure"), tempi di gara, ritmi e metronomie prestabilite. Recentemente l'ideale di danza quale sport olimpico ha coinvolto ed entusiasmato anche la televisione e i media in generale. La Danza sportiva rappresenta la trasposizione del ballo - generalmente di coppia, ma anche individuale e a squadre - da disciplina artistica in disciplina sportiva, con proprie regole, competizioni e gare agonistiche, il cui livello (suddiviso in varie classi) varia dall'amatoriale al professionistico. La Federazione Italiana Danza Sportiva (FIDS), unica riconosciuta dal CONI per questa disciplina, organizza lo sport in Italia, definendone le normative.

Le specialità di gara sono suddivise in due comparti: Danze Artistiche, Danze di Coppia (FONTE: Statuto FIDS / www.federdanza.it ).

D A N Z E D I C O P P I A

DANZE INTERNAZIONALI Danze Standard e Danze Latine: Valzer Inglese, Tango, Valzer Viennese, Slow Foxtrot, Quick Step, Samba, Cha Cha Cha, Rumba, Paso Doble, Jive, Combinata, Show Coppie e Formazioni; Danze Jazz: Rock'n Roll, Rock Acrobatico, Boogie Woogie, Swing Dance, Lindy Hop, Mixing Blues, Combinata, Show Coppie e Formazioni; Danze Freestyle: Danze Caraibiche (Salsa, Mambo, Merengue, Bachata, Combinata, Rueda), Danze Argentine (Tango, Vals, Milonga), Hustle, Show Coppie e Formazioni. DANZE NAZIONALI Liscio Unificato e Sala: Mazurka, Valzer Viennese, Polka, Valzer Lento, Tango, Foxtrot, Combinata, Show Coppie e Formazioni. DANZE REGIONALI Danze Folk e Liscio Tradizionale: Mazurka, Valzer, Polka e altri balli tradizionali.

D A N Z E A R T I S T I C H E

DANZE ACCADEMICHE Danza Classica: Tecniche di Balletto, Variazioni Libere, Pas de Deux, Repertorio Classico. Danza Moderna e Contemporanea: Modern Jazz, Lyrical Jazz, Graham, Cunningam, Limon e generi derivati. DANZE COREOGRAFICHE Danze Freestyle: Synchro Dance, Choreographic Dance, Show Dance, Disco Dance. Danze Etniche, Popolari e di Carattere: Tap Dance, Twist, Charleston, Belly Dance e danze tradizionali varie. STREET DANCE Urban Dance: Hip Hop, Break Dance, Electric Boogie, Funk, Hype, Contaminazioni e stili derivati.

Teatroterapia

Lo stesso argomento in dettaglio: Teatrodanza.

La teatroterapia è una forma di arteterapia di gruppo sempre più diffusa e conosciuta anche dal grande pubblico. Da parte di alcuni psicologi e teatranti, in Italia come all'estero, è stato sviluppato negli ultimi anni un approccio originale che coniuga le teorie psicologiche e le prassi artigianali dell'allestimento scenico. Si definisce teatroterapia la messa in scena dei propri vissuti, all'interno di un gruppo, con il supporto di alcuni principi di presenza scenica derivati dall'arte dell'attore.

Essa implica l'educazione alla sensorialità e alla percezione del proprio movimento corporeo e vocale; agisce attraverso la rappresentazione di personaggi extraquotidiani (principalmente improvvisati), ma implica un minuzioso lavoro pre-espressivo. L'obiettivo della seduta di teatroterapia è quello di rendere armonico il rapporto tra corpo, voce, mente nella relazione con l'altro, gli altri, sé stesso e la propria creatività interpretativa.

Gli effetti delle sedute di gruppo continuano a produrre risultati sul singolo anche dopo la seduta stessa, in quanto gli stimoli ricevuti entrano a far parte di un'esperienza profonda che la persona può integrare nella vita di tutti i giorni. La Teatroterapia non produce diagnosi, né interpretazioni psicologiche, ma rafforza nuove visioni di sé, pertanto non può sostituire cure psicoterapeutiche, ma le affianca.

Danza urbana

L'espressione "danza urbana" si riferisce ad eventi, performance e creazioni coreografiche in spazi pubblici ed indaga il rapporto tra danza, corpo danzante e architettura. L'espressione "danza urbana" non si pone come definizione di genere ma come apertura stessa, spazio di sperimentazione del corpo nel contesto urbano. Essa può comprendere al suo interno, in una sorta di insieme aperto, tutte quelle esperienze che integrano danza, movimento, paesaggio urbano e spazio pubblico. Essendo la città specchio continuo del movimento stesso, questo insieme non può che essere aperto e in trasformazione, come un corpo, come il corpo stesso. Essere umani ha qui direttamente a che fare con la scoperta tattile e concreta del mondo e dello spazio, la cui connotazione architettonica procede acquistando nuova e diretta consapevolezza. Il corpo che danza si relaziona e interferisce con lo spazio urbano stesso, può riappropriarsi dello spazio, scoprirne usi altri.[senza fonte] Secondo queste premesse in questi contesto possono essere quindi considerate vicine esperienze di ricerca degli anni settanta come quelle di Trisha Brown e Joan Jonas, così come le pratiche di danza urbana come la breakdance, la danza con lo skateboard, o quella saltata del city jumping.

Il termine "danza urbana" viene importato in Italia nel 1997 in corrispondenza del primo Danza Urbana - festival di danza nei paesaggi urbani a Bologna, oggi alla XIII edizione. Il festival, tra i più importanti ed innovativi festival di danza contemporanea in Italia, si svolge a Bologna, generalmente a settembre, coinvolgendo compagnie di danza da tutta Europa e da tutto il mondo.

Breakdance

Lo stesso argomento in dettaglio: Breakdance.

Vero nome B-boying o Breaking, questa danza non-accademica nasce nelle strade del Bronx (nelle periferie americane di New York) intorno al 1975 ad opera di giovani afroamericani che avevano avuto problemi con la società, influenzati dalle innovazioni musicali di Dj Kool Herc. Unica forma di danza che svolge la propria ricerca artistica in ambienti popolari e grazie ad essi propone una modalità estetica che entra in pieno contatto con lo spettatore. A partire dagli anni ottanta il B-boying si è diffuso in tutto il mondo, evolvendo la sua tecnica con mosse sempre più spettacolari, e associando la sua pratica ad un vero e proprio stile di vita, di stampo hip hop.

Danze popolari e tradizionali

Lo stesso argomento in dettaglio: Danza popolare.

Le danze popolari sono l'espressione delle diverse comunità locali, un tempo agricole o montanare. Nei Paesi dove sono sopravvissute alla modernizzazione, assieme al repertorio musicale a loro necessario, sono danzate con molta vivacità e ultimamente sono tornate a diffondersi anche al di fuori dei confini locali e tradizionali.

Danza jazz

Lo stesso argomento in dettaglio: Danza jazz.

La danza jazz è l'insieme di vari stili e tecniche di danza non facili da etichettare. In principio questo termine indicava una tradizionale danza della comunità afro-americana ma ha preso spunto anche da altre civiltà: ha ereditato il movimento europeo che ha affinato e contribuito all'eleganza nel movimento, e quello africano che ha dato l'impulso ritmico e il fascino primitivo. Il termine "danza jazz" viene usato per descrivere un tipo di movimento in continua evoluzione proprio perché legato ai cambiamenti della cultura: dalle danze sociali degli anni venti allo sviluppo delle danze teatrali, fino ad arrivare ad oggi con l'hip hop e il funky jazz.

Note

  1. ^ Giacomo Devoto, Avviamento all'etimologia italiana, Milano, Mondadori, 1979.
  2. ^ Carlo Battisti, Giovanni Alessio, Dizionario etimologico italiano, Firenze, Barbera, 1950-57.

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