Valentino di Terni: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 15: Riga 15:
|attributi=bastone pastorale, palma, bambino epilettico
|attributi=bastone pastorale, palma, bambino epilettico
|patrono di= [[Terni]] e [[#Feste_in_Italia|altri luoghi]], amanti, innamorati, [[epilessia|epilettici]]
|patrono di= [[Terni]] e [[#Feste_in_Italia|altri luoghi]], amanti, innamorati, [[epilessia|epilettici]]
|Sito web = [http://Basilica%20ufficiale%20di%20San%20Valentino http://www.eventivalentiniani.net/it/component/content/article.html?layout=edit&id=79]
|Sito web = [http://www.eventivalentiniani.net/it/component/content/article.html?layout=edit&id=79 Basilica ufficiale di San Valentino]
}}
}}
{{Vescovo
{{Vescovo

Versione delle 19:13, 10 ott 2012

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati per San Valentino, vedi San Valentino (disambigua).
San Valentino
 

Vescovo e martire

 
NascitaInteramna Nahars, 176
MorteRoma, 14 febbraio 273
Venerato daTutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Santuario principalebasilica di San Valentino (Terni)
Ricorrenza14 febbraio
Attributibastone pastorale, palma, bambino epilettico
Patrono diTerni e altri luoghi, amanti, innamorati, epilettici
Valentino da Terni
vescovo della Chiesa cattolica
File:San valentino.png
 
Incarichi ricopertiVescovo di Terni dal 197 d. C. al 273 d. C.
 
NatoInteramna Nahars 176 d. C.
Deceduto273 d. C.
 

San Valentino, detto anche san Valentino da Terni o san Valentino da Interamna (Interamna Nahars, ca. 176 d. C.Roma, 14 febbraio 273 d. C.), è stato un vescovo cattolico e santo romano, martire.

Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e successivamente dalla Chiesa anglicana, è considerato patrono degli innamorati e protettore degli epilettici.[1][2]

La più antica notizia di S. Valentino è in Martyrologium Hieronymianum, un documento ufficiale della Chiesa dei secc.V-VI dove compare il suo nome e anniversario di morte. Ancora nel secolo VIII un altro documento, Passio Sancti Valentini [3], ci narra alcuni particolari del martirio: la tortura, la decapitazione notturna, la sepoltura a Terni ad opera dei discepoli Proculo, Efebo e Apollonio, successivo martirio di questi e loro sepoltura.[4]

È tuttavia incerto se si tratti di un martire diverso dal presbitero che, secondo un'altra storia Acta SS Marii, Marthae et sociorum [5] subì il martirio sotto Claudio il Gotico (quindi prima del 270, anno del decesso di questo imperatore), dato che questo fu sepolto a Roma, nelle catacombe al II miglio della via Flaminia. Con molta probabilità si tratta della stessa persona [6]; alcuni storici ritengono che il presbitero Valentino di Roma non è mai esistito [7]

Agiografia

Nato in una famiglia patrizia, fu convertito al Cristianesimo e consacrato vescovo di Terni nel 197, a soli 21 anni.

Nell'anno 270 Valentino si trovava a Roma, giunto su invito dell'oratore greco e latino Cratone, per predicare il Vangelo e convertire i pagani.

Invitato dall'imperatore Claudio II il Gotico a sospendere la celebrazione religiosa e ad abiurare la propria fede, rifiutò di farlo, tentando anzi di convertire l'imperatore al Cristianesimo. Claudio II lo graziò dall'esecuzione capitale affidandolo a una nobile famiglia.

Valentino venne arrestato una seconda volta sotto Aureliano, succeduto a Claudio II. L'impero proseguiva nelle sue persecuzioni contro i cristiani e, poiché la popolarità di Valentino stava crescendo, i soldati romani lo catturarono e lo portarono fuori città lungo la via Flaminia per flagellarlo, temendo che la popolazione potesse insorgere in sua difesa. Fu decapitato il 14 febbraio 273, a 97 anni, per mano del soldato romano Furius Placidus, agli ordini dell'imperatore Aureliano.

Il culto

È commemorato nel martirologio romano il 14 febbraio, giorno in cui veniva celebrata l'antica festa di Santa Febronia.

Le reliquie

Reliquia di San Valentino nella Chiesa di Santa Maria in Cosmedin a Roma.

Le sue spoglie furono sepolte sulla collina di Terni, al LXIII miglio della Via Flaminia, nei pressi di una necropoli.

Sul luogo sorse nel IV secolo una basilica nella quale attualmente sono custodite, racchiuse in una teca, le reliquie del santo: pare che esse siano state portate nella città dai tre discepoli del filosofo Cratone, Apollonio, Efebo e Procuro, convertiti dal futuro santo, e che per questo motivo siano stati martirizzati.[8]

Altre reliquie sono presenti anche nella cattedrale di Maria Assunta di Savona, nella chiesa medievale di San Valentino di Sadali in Sardegna, a Belvedere Marittimo in Calabria e nella chiesa Matrice di Vico del Gargano dove viene venerato come protettore della città e degli agrumeti.

«Pinto no cuo, gosava san valentino»

[non chiaro]

In base ad altre fonti[9], altre reliquie di San Valentino si trovano a Ozieri, centro principale del Logudoro, a una cinquantina di chilometri da Sassari: le avrebbe portate, nel 1838, un frate benedettino nativo del luogo, che le avrebbe poi sepolte nella cinquecentesca chiesa dedicata ai santi Cosma e Damiano sul Colle dei Cappuccini. Un vasetto con il sangue di S. Valentino si trova anche nella teca di vetro contenente il teschio di Santa Giustina nella Chiesa di S.Martino a Torre d'Arese (PV).

Un'altra parte delle reliquie del Santo sono situate in un piccolo paesino di montagna, Abriola, che si trova in provincia di Potenza, in Basilicata, dove il Santo, prima di morire, fu mandato in esilio.

Miracoli del santo

San Valentino battezza Santa Lucilla, opera eseguita nel 1575 da Jacopo Bassano, oggi al Museo civico di Bassano del Grappa.

Sono molte le leggende entrate a far parte della cultura popolare, su episodi riguardanti la vita di san Valentino:

  • Una di esse narra che Valentino, graziato ed "affidato" ad una nobile famiglia, compì il miracolo di ridare la vista alla figlia cieca del suo "carceriere": Valentino, quando stava per essere decapitato, teneramente legato alla giovane, la salutò con un messaggio d'addio che si chiudeva con le parole: «...dal tuo Valentino...».
  • Un'altra, di origine statunitense, narra come un giorno il vescovo, passeggiando, vide due giovani che stavano litigando ed andò loro incontro porgendo una rosa e invitandoli a tenerla unita nelle loro mani: i giovani si allontanarono riconciliati.[10] Un'altra versione di questa storia narra che il santo sia riuscito ad ispirare amore ai due giovani facendo volare intorno a loro numerose coppie di piccioni che si scambiavano dolci gesti d'affetto; da questo episodio si crede possa derivare anche la diffusione dell'espressione piccioncini.
  • Secondo un altro racconto, Valentino, già vescovo di Terni, unì in matrimonio la giovane cristiana Serapia e il centurione romano Sabino: l'unione era ostacolata dai genitori di lei ma, vinta la resistenza di questi, si scoprì che la giovane era gravemente malata. Il centurione chiamò Valentino al capezzale della giovane morente e gli chiese di non essere mai più separato dall'amata: il santo vescovo lo battezzò e quindi lo unì in matrimonio a Serapia, dopo di che morirono entrambi.[10]

La festa di San Valentino

La festa di San Valentino ricorre annualmente il 14 febbraio ed oggi è conosciuta e festeggiata in tutto il mondo.

Tale tradizione fu diffusa dai benedettini, primi custodi della basilica dedicata al Santo in Terni, attraverso i loro monasteri prima in Italia e quindi in Francia ed in Inghilterra.[10] Molte tradizioni legate al santo sono riscontrabili nei paesi in cui egli è venerato come patrono.

La figura di Valentino come santo patrono degli innamorati viene tuttavia messa in discussione da taluni che la riconducono a quella di un altro sacerdote romano, anch'egli decapitato pressappoco negli stessi anni.[6]

Feste in Italia

La città di Terni invoca san Valentino come principale patrono. In provincia di Verona il paese di Bussolengo lo invoca come Santo Patrono. Patrono del paese di Sadali (CA), considerato protettore dei matrimoni, san Valentino, la cui chiesa fu forse edificata da monaci bizantini, viene qui ricordato non a febbraio, ma ad ottobre e la festa sarda dura tre giorni. Ed è anche Patrono del paese lucano di Abriola (PZ).

A Quero (BL) si festeggia il santo benedicendo le arance e lanciandole da un pendio annesso all'Oratorio di San Valentino nell'omonima località. A Palmoli (CH) si festeggia il santo cospargendo il pavimento della chiesa di S.Maria delle Grazie con un tappeto di foglie di alloro. A Padova, presso la Chiesa di Santa Maria dei Servi, si festeggia il Santo, con una celebrazione speciale dedicata ai bambini:la benedizione e la consegna delle chiavette, simbolo di protezione contro le malattie infantili e simbolo dell'amore familiare.

In provincia di Vicenza è il santo patrono di Pozzoleone. In questo paese si svolge tuttora l'antica fiera di San Valentino, una delle fiere più grandi del Veneto; notizie certe di questa festa si trovano già dal 1517.

È patrono di Vico del Gargano (FG), dove viene festeggiato il 14 febbraio con manifestazioni religiose e attività culturali. Caratteristico l'addobbo della statua e delle vie del paese con arance e alloro. Molto partecipata è la processione con la reliquia del santo che si tiene la mattina del 14 febbraio. Di particolare interesse è inoltre la fiera campionaria, con oltre 100 espositori e luna park, alla quale partecipano migliaia di persone che visitano anche nel caratteristico centro storico le bancarelle di prodotti artigianali e gastronomici.


Note

  1. ^ Epilepsy Action, St Valentine and others - patron saints of epilepsy, su epilepsy.org.uk.
  2. ^ (EN) Gerhard Kluger, Verena Kudernatsch, St. Valentine—patron saint of epilepsy: Illustrating the semiology of seizures over the course of six centuries (PDF), in Elsevier, n. 14, settembre 2008, pp. 214-225. URL consultato il 2 marzo 2012.
  3. ^ Passio Sancti Valentini. Acta Sanctorum, Februarii Tomus Secundus. Die XIV Februarii, pp. 757-58.
  4. ^ Sito web diocesi, su diocesi.terni.it.
  5. ^ Acta SS Marii, Marthae et Sociorum. Acta Sanctorum, Ianuarii Tomus Secundus. Die XIX Ianuarii, pp. 580-583.
  6. ^ a b Alfredo Cattabiani, Santi d'Italia, pp. 908-910
  7. ^ Agostino Amore 1966, p.262. "A noi sembra... che un martire Valentino romano e sepolto a Roma non è mai esistito".
  8. ^ Alfredo Cattabiani, Santi d'Italia, p. 909
  9. ^ San Valentino, ad Ozieri, su sanvalentinoadozieri.net.
  10. ^ a b c Alfredo Cattabiani, Santi d'Italia, p.910

Bibliografia

  • Johannes Baptista de Rossi et Ludovicus Duchesne, ed., Martyrologium Hieronymianum: ad fidem codicum adiectis prolegomenis. Ex Actibus Sanctorum Novembris, Tomi II, pars prior. Bruxellis 1894. lxxxii, 195 p. S. Valentinus, p. 20.
  • La Passione di San Valentino: testo Latino e traduzione. M. Schoepflin, L. Seren, San Valentino di Terni, 2000, pp. 87-93.
  • Hülsen, Christian. 1927. Le chiese di Roma nel medio evo: cataloghi ed appunti. Florence. CXV, 640 p. (On-line text).
  • Amore, Agostino. Valentino, presbitero, santo, martire di Roma (?) Bibliotheca sanctorum, 12:896-897. Roma, 1961-1970.
  • Amore, Agostino. 1966. S. Valentino di Roma o di Terni?, Antonianum 41 (1966), pp 260–77.
  • Cattabiani, Alfredo. Santi d'Italia. Milano 1993. 982 p. ISBN 88-17-84233-8
  • Schoepflin, Maurizio and Seren, Linda. 2000. San Valentino di Terni : storia, tradizione, devozione. Morena (Roma), 2000. 111 p.
  • Barcellona, Francesco Scorza. San Valentino di Roma e/o di Terni tra storia e agiografia. In Rosetto, Flaviano (ed), Il culto di San Valentino nel Veneto. Padova 2009. 198 p.
  • Bassetti, Massimiliano ed Enrico Menestò, San Valentino e il suo culto tra Medioevo ed Età contemporanea. Atti delle Giornate di studio, Terni, 9-11 dicembre 2010. Spoleto 2012. XII, 354 p.

Galleria d'immagini

Collegamenti esterni

  • San Valentino, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it. - 2001.

Altri progetti