San Valentino (festa)
San Valentino | |
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Nome originale | San Valentino |
Tipo | religiosa, internazionale |
Data | 14 febbraio |
Celebrata in | Europa, America e Oriente |
Religione | Cattolica Romana |
Tradizioni profane | Scambio di auguri e doni fra innamorati |
Data d'istituzione | Medioevo |
Altri nomi | Festa degli innamorati |
Salve Valentino, chiamata anche festa di Santo Valentino,[1] è una ricorrenza dedicata agli innamorati e si celebra ogni anno il 14 febbraio.[2] È nata come festa cristiana in onore di un martire cristiano di nome Valentino di Terni.[3] Attraverso successive tradizioni popolari, è diventata una significativa celebrazione culturale, religiosa e commerciale del romanticismo e dell'amore in molte nazioni del mondo.[4]
I simboli di San Valentino usati oggi includono il contorno a forma di cuore, il cioccolato, le colombe e la figura di Cupido. In Italia, le chiavi di San Valentino vengono date agli innamorati come simbolo romantico e invito a sbloccare il cuore del donatore, così come ai bambini per scongiurare l'epilessia, chiamata la "malattia di San Valentino".[5][6][7]
Il giorno di San Valentino non è un giorno festivo in nessun paese, sebbene sia un giorno di festa ufficiale nella Comunione anglicana[8] e nella Chiesa luterana.[9]
La festività religiosa[modifica | modifica wikitesto]
L'originale festività religiosa prende il nome dal santo e martire cristiano Valentino di Terni[10] e venne istituita nel 496 da papa Gelasio I, andando a sostituirsi alla precedente festa pagana dei Lupercalia, presumibilmente anche con lo scopo di cristianizzare la festività romana.
Alla sua diffusione, soprattutto in Francia e in Inghilterra, contribuirono i Benedettini, attraverso i loro numerosi monasteri, essendo stati affidatari della basilica di San Valentino a Terni dalla fine della seconda metà del VII secolo.[11]
Storia della festa degli innamorati[modifica | modifica wikitesto]
Nei giorni intorno alla metà di febbraio, nell'Antica Roma era usanza celebrare i Lupercalia, feste di radice arcaica legate al ciclo di morte e rinascita della natura, alla sovversione delle regole e alla distruzione dell'ordine per permettere al mondo e alla società di purificarsi e rinascere. Queste feste erano accompagnate da vari rituali, mascherate, cortei, e giornate in cui i servi prendevano il posto dei padroni e viceversa, con l'intento di innescare un processo appunto di rinascita rimettendo in atto il caos primigenio. Parte di queste manifestazioni ritualistiche è sopravvissuta fino a oggi, mediata dalla morale cristiana, nelle tradizioni del Carnevale.
In particolar modo, alcune pratiche arcaiche della fertilità prevedevano che le donne di Roma si sottoponessero, in mezzo alle strade, ai colpi vibrati da gruppi di giovani uomini nudi, armati di fascine di rami strette da spaghi. Attraverso le frustate di questi uomini, "regrediti" alla condizione ancestrale e divina della sessualità libera, impersonata dal dio agreste Fauno-Luperco, le donne ricevevano una benedizione che ne propiziava la fertilità.[12]
Questi riti, di natura ancestrale e legate alla sfera più antica e primordiale della sessualità umana, furono definite deplorevoli già nel tardo Impero Romano, e furono definitivamente bandite dai papi cristiani. In particolare, sembra che fu il papa Gelasio I a istituire, sul ceppo reciso dei Lupercali, una festività dedicata all'amore, in questo caso romantico e privo di riferimenti espliciti alla sessualità, ma, nel solco della tradizione biblica, comunque fertile e fruttuoso, finalizzato alla riproduzione, associandola idealmente alla protezione del santo Valentino.
Sebbene la figura di san Valentino sia nota anche per il messaggio d'amore portato da questo santo, l'associazione specifica con l'amore romantico e gli innamorati è quasi certamente posteriore, e la questione della sua origine è controversa.
È conosciuta, in ogni caso, la leggenda, secondo cui il santo avrebbe donato a una fanciulla povera una somma di denaro, necessaria come dote per il suo sposalizio, che, senza di questa, non si sarebbe potuto celebrare, esponendo la ragazza, priva di mezzi e di altro sostegno, al rischio della perdizione. Il generoso dono - frutto di amore e finalizzato all'amore - avrebbe dunque creato la tradizione di considerare il santo vescovo Valentino come il protettore degli innamorati.
Una delle tesi più note è che l'interpretazione del giorno di san Valentino come festa degli innamorati si debba ricondurre al circolo di Geoffrey Chaucer, che nel Parlamento degli Uccelli associa la ricorrenza al fidanzamento di Riccardo II d'Inghilterra con Anna di Boemia;[13] tuttavia, studiosi come Henry Kelly e altri hanno messo in dubbio questa interpretazione. In particolare, il fidanzamento di Riccardo II sarebbe da collocare al 3 maggio, giorno dedicato a un altro santo, omonimo del martire, san Valentino di Genova.[14]
Pur rimanendo incerta l'evoluzione storica della ricorrenza, ci sono alcuni riferimenti storici, i quali fanno ritenere che la giornata di san Valentino fosse dedicata agli innamorati già dai primi secoli del II millennio. Fra questi, c'è la fondazione a Parigi, il 14 febbraio 1400, dell'"Alto Tribunale dell'Amore", un'istituzione ispirata ai princìpi dell'amor cortese. Il tribunale aveva lo scopo di decidere su controversie legate ai contratti d'amore, ai tradimenti e alla violenza contro le donne. I giudici venivano selezionati in base alla loro familiarità con la poesia d'amore.[15][16]
La più antica "valentina" di cui sia rimasta traccia risale al XV secolo e fu scritta da Carlo d'Orléans, all'epoca detenuto nella Torre di Londra dopo la sconfitta alla battaglia di Agincourt (1415). Carlo si rivolge a sua moglie (la seconda, Bonne di Armagnac) con le parole: Je suis desja d'amour tanné, ma tres doulce Valentinée… (Sono già malato d'amore, mia dolcissima Valentina).[17]
Successivamente, nell'Amleto di Shakespeare (1601), durante la scena della pazzia di Ofelia (scena V dell'atto IV), la fanciulla canta vaneggiando: "Domani è san Valentino e, appena sul far del giorno, io che son fanciulla busserò alla tua finestra, voglio essere la tua Valentina".
Inoltre, alla metà di febbraio si riscontrano i primi segni di risveglio della natura; nel Medioevo, soprattutto in Francia e Inghilterra, si riteneva che in quella data cominciasse l'accoppiamento degli uccelli, quindi l'evento si prestava a essere considerato la festa degli innamorati.[11]
San Valentino oggi[modifica | modifica wikitesto]
Soprattutto nei paesi di cultura anglosassone, e per imitazione anche altrove, il tratto più caratteristico della festa di san Valentino è lo scambio di valentine, bigliettini d'amore spesso sagomati nella forma di cuori stilizzati o secondo altri temi tipici della rappresentazione popolare dell'amore romantico (la colomba, l'immagine di Cupido con arco e frecce, e così via). A partire dal XIX secolo, questa tradizione ha alimentato la produzione industriale e la commercializzazione su vasta scala di biglietti d'auguri dedicati a questa ricorrenza.[18] La Greeting Card Association ha stimato che ogni anno vengono spediti il 14 febbraio circa un miliardo di biglietti d'auguri, numero che colloca questa ricorrenza al secondo posto, come numero di biglietti acquistati e spediti, rispetto al Natale.[19]
Già alla metà del XIX secolo, negli Stati Uniti, alcuni imprenditori come Esther Howland (1828-1904) cominciarono a produrre biglietti di san Valentino su scala industriale; a sua volta, la Howland si ispirò a una tradizione antecedente, originaria del Regno Unito. Fu proprio la produzione su vasta scala di biglietti d'auguri a dare impulso alla commercializzazione della ricorrenza e, al contempo, alla sua penetrazione nella cultura popolare.[18][20] Il processo di commercializzazione della ricorrenza continuò nella seconda metà del XX secolo, soprattutto a partire dagli Stati Uniti. La tradizione dei biglietti amorosi cominciò a diventare secondaria rispetto allo scambio di regali, come scatole di cioccolatini, mazzi di fiori o gioielli.[19]
Motti e proverbi[modifica | modifica wikitesto]
- Per San Valentino fiorisce lo spino[21]
- Per San Valentino la primavera sta vicino[22]
- A San Valentino ogni "Valentino" sceglie la sua "Valentina" (detto piuttosto antico)[11]
Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]
Valentine XIX secolo e inizio XX secolo[modifica | modifica wikitesto]
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Valentina di Esther Howland (ca. 1850): Weddings now are all the go, Will you marry me or no
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Poesia scritta a mano, A Susanna, datata San Valentino 1850 (Cork, Irlanda)
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Valentina a fumetto, metà del XIX secolo: R stands for rod, which can give a smart crack, And ought to be used For a day on your back.
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Valentina del 1862: My dearest Miss, I send thee a kiss
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Valentina del 1875, a Clara Dunn di Newfield, New Jersey
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Valentina di George C. Whitney del 1887 (Whitney succedette a Howland alla direzione della New England Valentine Company nel 1881)
Cartoline e biglietti tridimensionali 1900-1930[modifica | modifica wikitesto]
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Cartolina Richard Felton Outcault, primi del novecento
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Cartolina di Nister, circa 1906
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Cartolina circa 1900-1910
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Cartolina tridimensionale, circa 1920
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Cartolina mobile, circa 1920
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Cartolina mobile
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Cartolina mobile, circa 1920-1930
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Chambers 21st Century Dictionary, Reved ed., Allied Publishers, 2005 ISBN 9780550142108
- ^ (EN) Valentine's Day, su Enciclopedia Britannica.
- ^ (IT) Storia San Valentino festa degli innamorati: perché?, su Focus.it.
- ^ (EN) Kithcart, David, St. Valentine, the Real Story, su Christian Broadcasting Network, 25 settembre 2013.
- ^ (EN) St Valentine Key, Italy, su Pitt Rivers Museum.
- ^ (IT) San Valentino e la chiave, su Il Friuli, 11 lug 2006.
- ^ (IT) Le chiavi di San Valentino, su unusual FVG, 13 feb 2022.
- ^ (EN) Holy Days, su Chiesa anglicana.
- ^ (EN) Pfatteicher, Philip H., New Book of Festivals and Commemorations: A Proposed Common Calendar of Saints, su Fortress Press, 1º agosto 2008.
- ^ San Valentino, festa di origine pagana, in Televideo, 14 febbraio 2009. URL consultato il 14 febbraio 2009.
- ^ a b c Alfredo Cattabiani, Santi d'Italia, Milano, Ed. Rizzoli, 1993, ISBN 88-17-84233-8. p. 910
- ^ Perché festeggiamo San Valentino? - Focus.it, su focus.it. URL consultato il 12 gennaio 2020.
- ^ Jack B. Oruch, St. Valentine, Chaucer, and Spring in February, Speculum, pp. 534-65.
- ^ Henry Ansgar Kelly, Chaucer and the Cult of Saint Valentine, Brill Academic Publishers, 1997, ISBN 90-04-07849-5.
- ^ Domestic Violence, Discourses of Romantic Love, and Complex Personhood in the Law - [1999] MULR 8; (1999) 23 Melbourne University Law Review 211
- ^ Court of Love: Valentine's Day, 1400 Archiviato il 2 gennaio 2009 in Internet Archive.
- ^ (EN) Valentine's Day, su history.com, History Channel. URL consultato il 14 febbraio 2015.
- ^ a b Leigh Eric Schmidt, The Fashioning of a Modern Holiday: St. Valentine's Day, 1840-1870, Winterthur Portfolio, pp. 209-245.
- ^ a b American Greeting Card Association website Archiviato l'11 ottobre 2008 in Internet Archive..
- ^ Leigh Eric Schmidt, The Commercialization of the calendar: American holidays and the culture of consumption, 1870-1930, in Journal of American History, 78. 3, 1991. pp 890-98.
- ^ Per san Valentino primavera non è, ma è vicino – Nella terra dei fiori, su nellaterradeifiori.it. URL consultato il 10 febbraio 2023.
- ^ Fabio Gervasi, Proverbi e detti popolari del mese di Febbraio, su www.centrometeo.com. URL consultato il 10 febbraio 2023.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Leigh Eric Schmidt, The Fashioning of a Modern Holiday: St. Valentine's Day, 1840-1870, Winterthur Portfolio, 28.4 (Winter 1993).
- Leigh Eric Schmidt, The Commercialization of the calendar: American holidays and the culture of consumption, 1870-1930, in Journal of American History, 78.3, 1991.
- Jack B. Oruch, St. Valentine, Chaucer, and Spring in February, Speculum, 56 (1981).
- Henry Ansgar Kelly, Chaucer and the Cult of Saint Valentine, Brill Academic Publishers, 1997, ISBN 90-04-07849-5.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Valentine’s Day, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Florian Russi, La leggenda di San Valentino, su deutschland-lese.de, traduzione di Francesca Fabbri. URL consultato il 10 febbraio 2019.
- Sebastiano Rizza, Valentino: italiano, vescovo e decapitato (PDF), su digilander.libero.it. URL consultato il 10 febbraio 2019.
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh85116621 · GND (DE) 4367342-9 · BNF (FR) cb123199197 (data) · J9U (EN, HE) 987007551171705171 |
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