Gillo Dorfles: differenze tra le versioni

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Versione delle 13:20, 26 giu 2012

«L'arte non prescinde dal tempo per esprimere semplicemente lo spirito della Storia universale, bensì è connessa al ruolo delle mode e a tutti gli ambiti del gusto.»

Gillo Dorfles (Trieste, 12 aprile 1910) è un critico d'arte, pittore e filosofo italiano.

Di padre goriziano e madre genovese, è laureato in medicina, con specializzazione in psichiatria.

Biografia

Professore di estetica presso le Università di Trieste e di Milano, nel 1948 fu tra i fondatori del Movimento per l'arte concreta (insieme ad Atanasio Soldati, Galliano Mazzon, Gianni Monnet, Bruno Munari) e nel 1956 diede il suo contributo alla realizzazione dell'ADI (Associazione per il disegno industriale).

Per tutti gli anni 1950 prende parte a numerose mostre del MAC, in Italia e all’estero: espone i suoi dipinti alla Libreria Salto di Milano nel 1949 e nel 1950 e in numerose collettive, tra le quali la mostra del 1951 alla Galleria Bompiani di Milano, l’esposizione itinerante in Cile e Argentina nel 1952, e la grande mostra "Esperimenti di sintesi delle arti", svoltasi nel 1955 nella Galleria del Fiore di Milano. Nel 1954 risulta componente di una sezione italiana del gruppo ESPACE.

Contributi e opere

Considerevole è stato il suo contributo allo sviluppo dell’estetica italiana del dopoguerra, a partire dal Discorso tecnico delle arti (1952), cui hanno fatto seguito tra gli altri Il divenire delle arti (1959) e Nuovi riti, nuovi miti (1965). Nelle sue indagini critiche sull’arte contemporanea Dorfles si è sovente soffermato ad analizzare l’aspetto socio-antropologico dei fenomeni estetici e culturali, facendo ricorso anche agli strumenti della linguistica.

È autore di numerose monografie su artisti di varie epoche (Bosch, Dürer, Feininger, Wols, Scialoja); ha inoltre pubblicato due volumi dedicati all’architettura (Barocco nell’architettura moderna, L’architettura moderna) e un famoso saggio sul disegno industriale (Il disegno industriale e la sua estetica, 1963).

Dorfles è il primo, già nel 1951, a vedere tendenze barocche nell'arte moderna (il concetto di neobarocco sarà poi concettualizzato nel 1987 da Omar Calabrese) riferendole all’architettura moderna in: Barocco nell'architettura moderna[2].

Nel 1995 contribuisce al Manifesto dell'antilibro, presentato ad Acquasanta in provincia di Genova, in cui esprime la valenza artistica e comunicativa dell'editoria di qualità e il ruolo del lettore come artista. A Genova si occupa anche del lavoro di Claudio Costa. Il 20 settembre 2003 è presente alla presentazione del libro Materia Immateriale, biografia di Claudio Costa, a cura di Miriam Cristaldi, di cui Dorfles ha scritto la prefazione.

L'editore Castelvecchi ha pubblicato Horror Pleni. La (in)civiltà del rumore (2008), in cui analizza come la «scoria massmediatica» dei nostri tempi abbia soppiantato le attività culturali; Conformisti(2009) e Fatti e Fattoidi (2009).

Nel 2009 pubblica un inedito d'eccezione: Arte e comunicazione, in cui mette la teoria alla prova con alcune applicazioni concrete particolarmente rilevanti e problematiche come il cinema, la fotografia, l’architettura. [3]

Il 24 marzo 2010 è uscito Irritazioni - Un'analisi del costume contemporaneo, uscito nella collana Le navi dell'editore Castelvecchi. Con la sua ironia Dorfles ha raccolto le prove della sua inconciliabilità con i tempi che corrono. Nel libro c'è una critica sarcastica e corrosiva all’attuale iperconsumismo.

Nel settembre 2010, Comunicarte Edizioni, pubblica 99+1 risposte di Gillo Dorfles nella collana Carte Comuni. Un'intervista "lunga un secolo" con la quale il critico ripercorre la sua vita e alcuni incontri d'eccezione: da Italo Svevo a Andy Warhol, da Leo Castelli a Leonor Fini.

Onorificenze

Numerose sono le onorificenze di cui è stato insignito, tra le quali: Compasso d'oro dell'associazione per il design industriale (ADI), Medaglia d'oro della Triennale, Premio della critica internazionale di Girona, Franklin J. Matchette Prize for Aesthetics. È Accademico onorario di Brera e Albertina di Torino, membro dell'Accademia del Disegno di Città del Messico, Fellow della World Academy of Art and Science, Dottore honoris causa del Politecnico di Milano e dell'Università Autonoma di Città del Messico.

È stato insignito dell'Ambrogino d'oro dalla città di Milano, del Grifo d'Oro di Genova e del San Giusto d'Oro di Trieste.

Ed ancora, nell'aprile 2007, l'Università di Palermo, su proposta del DPCE, gli conferisce la laurea honoris causa in Architettura con la seguente motivazione: «per l’interdisciplinarietà che investe la cultura del progetto e del prodotto di cui costituiscono evidenza il successo straordinario dei suoi libri; vale come ringraziamento per aver lavorato, tra ottimismo ed utopia, per una nuova stagione dell’architettura; e vale ancora come riconoscimento della sua capacità di esprimersi anche come artista».

Note

  1. ^ Corriere della Sera, 16 gennaio 2009
  2. ^ Cfr. la raccolta degli scritti di Dorfles raccolti in Architetture Ambigue: Dal Neobarocco al Postmoderno, Dedalo, Bari 1984.
  3. ^ www.electaweb.it, in Gillo Dorfles: arte e comunicazione.

Bibliografia

  • Gillo Dorfles, 99+1 risposte, Comunicarte Edizioni, Trieste 2010
  • Le 99+1 risposte di Gillo Dorfles
  • 2008 "Horror Pleni. La (in)civiltà del rumore, Gillo Dorfles, Castelvecchi Editore
  • 2008 "Conformisti. La morte dell'autenticità", Gillo Dorfles, Castelvecchi Editore, a cura di Massimo Carboni
  • 2009 "Fatti e fattoidi. Gli pseudoeventi nell'arte e nella società", Gillo Dorfles, Castelvecchi Editore, a cura di Massimo Carboni
  • 2010 "irritazioni. Un'analisi del costume contemporaneo", GIllo Dorfles, Castelvecchi Editore, a cura di Massimo Carboni
  • 2010 "Dal siginificato alle scelte", Gillo Dorfles, Castelvecchi Editore, a cura di Massimo Carboni
  • 2012 "Il Feticcio quotidiano", Gillo Dorfles, Castelvecchi Editore, a cura di Massimo Carboni

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