Soggetto Oggetto Verbo: differenze tra le versioni

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Versione delle 19:42, 10 nov 2009

In tipologia linguistica, si dice che una lingua è SOV quando le frasi seguono generalmente un ordine Soggetto Oggetto Verbo.

Questo tipo di sintassi è la più comune tra le lingue naturali ed è utilizzata nel turco, giapponese, coreano, ungherese, mancese, mongolo, ainu, nivkh, yukaghir, itelmen, persiano, pashtu, curdo, burushaski, basco, latino, birmano, tibetano, amarico, tigrino, abkhazo, abaza, adyghe, avaro, kabardiano, sumero, accadico, elamitico, hittita, navajo, hopi, aymara, quechua, pāli, nepalese, cingalese e in gran parte delle lingue indiane. Anche la Lingua dei segni italiana, una lingua visivo-gestuale, presenta i segni (le parole) in ordine SOV mentre la Lingua dei segni americana è SVO.

Il tedesco e l'olandese sono considerate lingue SVO nella tipologia convenzionale e SOV per quanto riguarda la grammatica generativa (vedi sintassi V2). Il francese, il portoghese, lo spagnolo e l'italiano sono SVO, ma usano la sintassi SOV quando un pronome è usato (direttamente o indirettamente) al posto dell'oggetto: ad esempio, "Mario a mangé des oranges", "Mario comeu laranjas", "Mario comió naranjas" o "Mario ha mangiato delle arance" può diventare "Mario les a mangées", "Mario as comeu", "Mario las comió" o "Mario le ha mangiate". Questo genere di sintassi è usata raramente anche in inglese sotto licenza poetica, specialmente nelle opere di William Shakespeare.

Le lingue SOV hanno una forte tendenza ad usare postposizioni anziché preposizioni, a porre i verbi ausiliari dopo il verbo principale, a porre il complemento di specificazione (o il nome in genitivo) prima del nome del posseduto, e a porre i subordinatori alla fine delle proposizioni subordinate. Quando il pronome relativo precede il nome a cui si riferisce ci si trova in genere di fronte a una lingua SOV, ma non vale il contrario: nella lingue SOV è ugualmente comune che il pronome relativo si trovi prima o dopo il nome. Alcune hanno alcune particelle speciali per distinguere tra soggetto e oggetto, come i giapponesi ga e o. Si osserva inoltre come le lingue SOV abbiano la tendenza a preferire un ordine Tempo Modo Luogo (ad esempio "oggi vado con la macchina a Roma" invece di "oggi vado a Roma con la macchina"). In Eurasia le lingue SOV spesso pongono gli aggettivi prima dei nomi che specificano, e questa è spesso citata come una tendenza universale delle lingue SOV; tuttavia, al di fuori dell'Eurasia le lingue SOV generalmente pongono l'aggettivo dopo il nome che specificano.

Esempi

Giapponese

Un esempio in giapponese è: 私は箱を開けます。 (watashi wa hako wo akemasu.) che significa "Io apro una/delle/la/le scatola/scatole." In questa frase, 私 (watashi) è il soggetto (o più specificamente l'argomento) e significa "io" come nella prima persona singolare, ed è seguito da は (wa), il marcatore di argomento . 箱 (hako) è l'oggetto e significa "scatola" (in giapponese non c'è distinzione tra l'articolo determinativo e quello indeterminativo, o tra il plurale e il singolare tranne in casi particolari), seguito da を (wo, pronunciato "oh" in questo caso) che in giapponese rappresenta il marcatore dell'oggetto. 開けます (akemasu) è la forma infinita del verbo che significa "aprire" ed è alla fine della frase. Tipicamente nel linguaggio più cortese si sopprime il riferimento diretto alle persone, preferendo verbi che implicano direzione: 本を下さい (hon o kudasai, "Per favore passami il libro"), una cui traduzione letterale potrebbe essere "passa giù il libro, per favore" che, anche se in italiano non suona affatto più cortese, indica come il richiedente si ponga in una posizione "più bassa" rispetto al secondo termine del dialogo.

Latino

Nonostante il latino fosse una lingua flessiva, la sintassi più comune era SOV. Un esempio potrebbe essere: "servus puellam amat", che significa "Lo schiavo ama la ragazza." In questa frase, "servus" è il soggetto, "puellam" è l'oggetto e "amat" è il verbo.

Bibliografia

  • Syntax: A Functional-typological Introduction, di Talmy Givón, Benjamins Pub. Co., 1990, ISBN 0915027089, 9780915027088
  • The language instinct: how the mind creates language, di Steven Pinker, Perennial Classics, 2000, ISBN 0060958332, 97800609583
  • Verb first: on the syntax of verb-initial languages, Volume 73 di Linguistik Artuell/Linguistics Today Series, Autori Andrew Carnie, Shiela Ann Dooley-Collberg, Heidi Harley, Editore John Benjamins Publishing Company, 2005, ISBN 9027227977, 9789027227973

Voci correlate

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