Ermetismo (filosofia): differenze tra le versioni

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Entrambi erano gli dei della [[scrittura]] e della [[magia]] nelle loro rispettive culture. Secondo [[Athanasius Kircher]]: «Gli Arabi lo chiamano Idris, dall'ebraico Hadores (...), i fenici (...) Tauto, gli Egizi (...) Thot ma lo chiamano anche Ptha e i Greci Ermete Trismegisto.»<ref>''Oedipus Aegyptiacus'' (1655), vol. I, p. 113.</ref>
Entrambi erano gli dei della [[scrittura]] e della [[magia]] nelle loro rispettive culture. Secondo [[Athanasius Kircher]]: «Gli Arabi lo chiamano Idris, dall'ebraico Hadores (...), i fenici (...) Tauto, gli Egizi (...) Thot ma lo chiamano anche Ptha e i Greci Ermete Trismegisto.»<ref>''Oedipus Aegyptiacus'' (1655), vol. I, p. 113.</ref>


== La storia dell'ermetismo ==
== Storia dell'ermetismo ==
A partire dal [[I secolo a.C.]] circa e fino al [[III secolo]] si formò un ''corpus'' di scritti ermetici, composto da materiale frammentario raccolto in età [[Dinastia tolemaica|tolemaica]] e integrato da filosofi [[paganesimo|pagani]], che ne attribuirono la paternità al dio.
A partire dal [[I secolo a.C.]] circa e fino al [[III secolo]] si formò un ''corpus'' di scritti ermetici, composto da materiale frammentario raccolto in età [[Dinastia tolemaica|tolemaica]] e integrato da filosofi [[paganesimo|pagani]], che ne attribuirono la paternità al dio.
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Se dunque non esiste una filosofia ermetica, ciò che accomuna le varie opere è un interesse religioso e mistico centrato sulla [[cosmogonia]]: una concezione dell'universo, basata sulla interconnessione tra le sue parti, il [[microcosmo]] dell'individuo connesso al [[macrocosmo]] dell'universo. Questa interdipendenza tra l'uomo e le stelle si fonda sulle leggi astrologico-magiche di [[simpatia]] e [[antipatia]], che solamente la rivelazione ermetica può aiutare a scoprire per consentire il raggiungimento di quella [[catarsi]] intellettuale atta a realizzare il destino dell'anima dopo la morte e della sua [[reincarnazione]] e ascesa al mondo celeste: temi questi che nell'Asclepio sono riferiti in particolare al mondo culturale della antichissima religione e dei riti egizi.
Se dunque non esiste una filosofia ermetica, ciò che accomuna le varie opere è un interesse religioso e mistico centrato sulla [[cosmogonia]]: una concezione dell'universo, basata sulla interconnessione tra le sue parti, il [[microcosmo]] dell'individuo connesso al [[macrocosmo]] dell'universo. Questa interdipendenza tra l'uomo e le stelle si fonda sulle leggi astrologico-magiche di [[simpatia]] e [[antipatia]], che solamente la rivelazione ermetica può aiutare a scoprire per consentire il raggiungimento di quella [[catarsi]] intellettuale atta a realizzare il destino dell'anima dopo la morte e della sua [[reincarnazione]] e ascesa al mondo celeste: temi questi che nell'Asclepio sono riferiti in particolare al mondo culturale della antichissima religione e dei riti egizi.


== La religione ermetica ==
== Religione ermetica ==
Tema centrale dei testi ermetici è dunque il rapporto tra l'uomo e un Dio che sfugge nella sua totale [[trascendenza]] all'intelletto umano. L'uomo può cogliere l'essenza divina tramite la [[gnosi]], un processo di natura sovrarazionale dovuto all'illuminazione proveniente da Dio che conduce l'uomo all'[[estasi]] e al ritorno dell'anima al suo creatore.
Tema centrale dei testi ermetici è dunque il rapporto tra l'uomo e un Dio che sfugge nella sua totale [[trascendenza]] all'intelletto umano. L'uomo può cogliere l'essenza divina tramite la [[gnosi]], un processo di natura sovrarazionale dovuto all'illuminazione proveniente da Dio che conduce l'uomo all'[[estasi]] e al ritorno dell'anima al suo creatore.


Un'altra via, indiretta questa, per la conoscenza di Dio è costituita dalle tracce, le ''vestigia'', che Dio ha lasciato nella creazione della [[natura]], in quel mondo materiale dove l'uomo per il suo peccato è caduto e da dove, per la sua natura originaria divina, può compiere la sua risalita verso il creatore. Ma non tutti potranno realizzare il loro divino destino: solo pochi eletti, in grado di abbandonare ogni richiamo della carne e della materialità, saranno in grado di tornare a Dio.
Un'altra via, indiretta questa, per la conoscenza di Dio è costituita dalle tracce, le ''vestigia'', che Dio ha lasciato nella creazione della [[natura]], in quel mondo materiale dove l'uomo per il suo peccato è caduto e da dove, per la sua natura originaria divina, può compiere la sua risalita verso il creatore. Ma non tutti potranno realizzare il loro divino destino: solo pochi eletti, in grado di abbandonare ogni richiamo della carne e della materialità, saranno in grado di tornare a Dio.


== La fortuna dell'ermetismo ==
== Fortuna dell'ermetismo ==
Considerati autentici testi di un'antica sapienza, questi scritti, quasi sconosciuti nel [[Medioevo]], si diffusero ampiamente nell'età [[Rinascimento|rinascimentale]] quando durante un viaggio in [[Macedonia (regione)|Macedonia]] e nella regione di [[Costantinopoli]], il monaco [[Leonardo da Pistoia (monaco)|Leonardo da Pistoia]] scoprì quattordici libri del ''[[Corpus hermeticum]]'', un testo [[Lingua greca|greco]] di [[Ermete Trismegisto]]. L'opera scoperta da Leonardo era la copia appartenuta a [[Michele Psello]], risalente all'XI secolo.
Considerati autentici testi di un'antica sapienza, questi scritti, quasi sconosciuti nel [[Medioevo]], si diffusero ampiamente nell'età [[Rinascimento|rinascimentale]] quando durante un viaggio in [[Macedonia (regione)|Macedonia]] e nella regione di [[Costantinopoli]], il monaco [[Leonardo da Pistoia (monaco)|Leonardo da Pistoia]] scoprì quattordici libri del ''[[Corpus hermeticum]]'', un testo [[Lingua greca|greco]] di [[Ermete Trismegisto]]. L'opera scoperta da Leonardo era la copia appartenuta a [[Michele Psello]], risalente all'XI secolo.



Versione delle 21:50, 28 set 2021

Ermete Trismegisto

Con ermetismo o filosofia ermetica ci si riferisce a vari autori probabilmente greci, la più parte sconosciuti, che in lingua greca elaborarono durante il periodo della cultura ellenistica greca e romana, a cominciare dal II secolo d.C., un complesso di dottrine mistico-religiose e filosofiche alle quali si affiancarono teorie astrologiche di origine semita, elementi della filosofia di ispirazione platonica e pitagorica, credenze gnostiche e antiche procedure magiche egizie.

Il termine trae origine da Ermete Trismegisto (dal greco antico Ἑρμῆς ὁ Τρισμέγιστος, «Ermete il tre volte grandissimo»). Nell'atmosfera sincretica dell'Impero romano, al dio Ermes fu dato come epiteto il nome greco del dio egizio Thot.[1] Entrambi erano gli dei della scrittura e della magia nelle loro rispettive culture. Secondo Athanasius Kircher: «Gli Arabi lo chiamano Idris, dall'ebraico Hadores (...), i fenici (...) Tauto, gli Egizi (...) Thot ma lo chiamano anche Ptha e i Greci Ermete Trismegisto.»[2]

Storia dell'ermetismo

A partire dal I secolo a.C. circa e fino al III secolo si formò un corpus di scritti ermetici, composto da materiale frammentario raccolto in età tolemaica e integrato da filosofi pagani, che ne attribuirono la paternità al dio.

Questi testi si distinguono solitamente in due categorie: "filosofici" e "tecnici". Al primo gruppo appartengono i trattati di contenuto prevalentemente filosofico e teologico, mentre nel secondo si trovano scritti astrologici, alchemici e in generale riguardanti le scienze occulte.

Le opere ermetiche di contenuto filosofico riguardano:

  • 17 scritti (il cosiddetto Corpus hermeticum) redatti in greco,
  • un diciottesimo trattato in latino dal titolo Asclepius attribuito erroneamente ad Apuleio di Madaura (125180 circa),
  • e infine una serie di sunti inseriti nelle opere di Stobeo (V secolo).

È evidente che in queste opere di autori diversi non è possibile rintracciare un pensiero filosofico omogeneo ma piuttosto, se considerate nel loro complesso, ne risulta un insieme di dottrine risalenti a Platone, ad Aristotele, agli stoici, mescolate a concezioni giudaiche e persiane. Una filosofia dunque con elementi diversi e talora contraddittori tipica dell'eclettismo sincretistico diffuso nella filosofia popolare dell'età tardo ellenistica.

Se dunque non esiste una filosofia ermetica, ciò che accomuna le varie opere è un interesse religioso e mistico centrato sulla cosmogonia: una concezione dell'universo, basata sulla interconnessione tra le sue parti, il microcosmo dell'individuo connesso al macrocosmo dell'universo. Questa interdipendenza tra l'uomo e le stelle si fonda sulle leggi astrologico-magiche di simpatia e antipatia, che solamente la rivelazione ermetica può aiutare a scoprire per consentire il raggiungimento di quella catarsi intellettuale atta a realizzare il destino dell'anima dopo la morte e della sua reincarnazione e ascesa al mondo celeste: temi questi che nell'Asclepio sono riferiti in particolare al mondo culturale della antichissima religione e dei riti egizi.

Religione ermetica

Tema centrale dei testi ermetici è dunque il rapporto tra l'uomo e un Dio che sfugge nella sua totale trascendenza all'intelletto umano. L'uomo può cogliere l'essenza divina tramite la gnosi, un processo di natura sovrarazionale dovuto all'illuminazione proveniente da Dio che conduce l'uomo all'estasi e al ritorno dell'anima al suo creatore.

Un'altra via, indiretta questa, per la conoscenza di Dio è costituita dalle tracce, le vestigia, che Dio ha lasciato nella creazione della natura, in quel mondo materiale dove l'uomo per il suo peccato è caduto e da dove, per la sua natura originaria divina, può compiere la sua risalita verso il creatore. Ma non tutti potranno realizzare il loro divino destino: solo pochi eletti, in grado di abbandonare ogni richiamo della carne e della materialità, saranno in grado di tornare a Dio.

Fortuna dell'ermetismo

Considerati autentici testi di un'antica sapienza, questi scritti, quasi sconosciuti nel Medioevo, si diffusero ampiamente nell'età rinascimentale quando durante un viaggio in Macedonia e nella regione di Costantinopoli, il monaco Leonardo da Pistoia scoprì quattordici libri del Corpus hermeticum, un testo greco di Ermete Trismegisto. L'opera scoperta da Leonardo era la copia appartenuta a Michele Psello, risalente all'XI secolo.

Ritornato a Firenze, il monaco consegnò il Corpus hermeticum a Cosimo de' Medici, che non più tardi del 1463 incaricò Marsilio Ficino di tradurre l'opera dal greco al latino. Tradotti in latino vi si volle rintracciare per il loro contenuto religioso una sorta di primitiva rivelazione cristiana che si era già espressa nelle filosofie antiche e che alla fine era giunta al suo perfezionamento con il Cristianesimo.

A partire dal XVII secolo, quando il filologo Isaac Casaubon (1559-1614) nel De Rebus sacris et ecclesiasticis exercitationes XVI (1614) mostrò che i testi che la tradizione attribuiva all'antichissima sapienza egizia, risalivano in realtà ai primi secoli dell'era cristiana,[3] il loro influsso sulla filosofia europea iniziò a declinare, ma continuò a scorrere sotterraneo nei secoli XVII e XVIII, rinvigorendosi con gli apporti dell'esoterismo e delle scienze occulte. La cosiddetta "filosofia ermetica" continuò a essere al centro di società segrete di iniziati come quelle dei Rosacroce e di certi ambienti massonici.[4]

Note

  1. ^ E. A. Wallis Budge, The Gods of the Egyptians: or, Studies in Egyptian Mythology (1904), Vol. 1, p. 415
  2. ^ Oedipus Aegyptiacus (1655), vol. I, p. 113.
  3. ^ Rimane tuttavia discusso il problema se i contenuti del Corpus hermeticum siano coevi alla sua redazione, o risalgano a tempi anteriori e di quanto: nel quadro del dibattito sull'importanza dell'influsso egiziano sulla Grecia Martin Bernal, nel suo libro Atena nera, traduzione di Luca Fontana, EST, 1997, p. 669, ISBN 88-7380-476-4., ha contestato i risultati di Casaubon, riaffermando l'origine egiziana del Corpus hermeticum.
  4. ^ Giuseppe Gangi, Misteri esoterici. La tradizione ermetico-esoterica in Occidente, Edizioni Mediterranee, 2006

Bibliografia

Testi
  • Paolo Scarpi (a cura di), La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto vol.I, Milano, Mondadori, 2009, ISBN 88-04-58352-5.
  • Paolo Scarpi (a cura di), La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto vol.II, Milano, Mondadori, 2011, ISBN 88-04-60426-3.
Studi
  • André-Jean Festugière, Ermetismo e mistica pagana, Genova 1991
  • Nicholas Goodrick-Clarke, The Western Esoteric Traditions. A Historical Introduction, New York, Oxford Unviersity Press, 2008.
  • Claudio Moreschini, Dall'Asclepius al Crater Hermetis. Studi sull'ermetismo latino tardo-antico e rinascimentale, Pisa 1985
  • Claudio Moreschini, Storia dell'ermetismo cristiano, Morcelliana, 2000 ISBN 88-372-1792-7
  • Pierre A. Riffard, Dizionario dell'esoterismo, Genova: Edizioni culturali Internazionali, 1987
  • Luisa Rotondi Secchi Tarugi, (ed.), L'Ermetismo nell'Antichità e nel Rinascimento, Milano 1998
  • Giulia Sfameni Gasparro, Gnostica et Hermetica. Saggi sullo gnosticismo e sull'ermetismo, Roma 1982
  • György E Szönyi, "The Hermetic Revival in Renaissance Italy", The Occult World, (4 Vol.), ed. Christopher Partridge, London-New York: Routledge, 2015, Cap. 3, Vol. I.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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