Giovanni Durando: differenze tra le versioni
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Versione delle 11:55, 8 mag 2021
Giovanni Durando | |
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Senatore del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 29 febbraio 1860 – 27 maggio 1869 |
Legislatura | dalla VII |
Deputato del Regno di Sardegna | |
Legislatura | I, II |
Dati generali | |
Professione | generale |
Giovanni Durando | |
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Nascita | Mondovì, 23 giugno 1804 |
Morte | Firenze, 27 maggio 1869 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Sardegna Stato Pontificio |
Forza armata | Esercito piemontese Regio esercito |
Arma | Esercito |
Grado | Maggiore generale |
Guerre | Prima guerra d'indipendenza italiana Guerra di Crimea Seconda guerra d'indipendenza italiana Terza guerra d'indipendenza italiana |
Battaglie | Battaglia di Monte Berico Battaglia di Mortara Battaglia di Novara Battaglia della Cernaia Battaglia di Vinzaglio Battaglia di Magenta Battaglia di San Martino Battaglia di Custoza |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Giovanni Durando (Mondovì, 23 giugno 1804 – Firenze, 27 maggio 1869) è stato un patriota, generale e politico italiano, capo dell'Esercito dello Stato della Chiesa nella prima guerra d'indipendenza italiana.
Biografia
Era fratello del patriota Giacomo Durando e del beato Marcantonio Durando. Suddito sardo, l'11 aprile 1822 entrò fra le Guardie del corpo di Vittorio Emanuele I di Savoia, divenendo sottotenente nel 1826. Di orientamento liberale moderato, partecipò ai moti rivoluzionari in Piemonte del 1831, in seguito ai quali fu costretto a rifugiarsi all'estero assieme al fratello Giacomo. Prestò servizio nella legione straniera belga, che combatteva per ottenere l'indipendenza del Belgio cattolico dall'Olanda, in qualità di sottotenente (1832), combatté in Portogallo, al servizio di don Pedro, in qualità di capitano dei Cacciatori di Oporto (1833-1838), e infine in Spagna nella guerra contro i carlisti, nel corso della quale ottenne il grado di generale.
Rimpatriato ai primi del 1842, dal 24 marzo 1848 assunse il comando delle truppe pontificie al servizio di papa Pio IX. Nell'aprile del 1848, trovandosi a sud del Po nei territori pontifici, ignorando gli ordini di Pio IX che non voleva combattere contro la cattolica Austria, attraversò il Po e si recò nel Veneto insorto contro gli austriaci, assumendo anche l'incarico, per conto di Carlo Alberto, di coordinare i volontari veneti, e partecipando così alla prima guerra d'indipendenza italiana. Incapace di contrastare l'avanzata delle truppe austriache di Laval Nugent, fu bloccato a Vicenza, ove fu costretto alla resa, causa la grande disparità delle forze in campo (10 giugno 1848), ottenendo l'onore delle armi, il permesso di rientrare nei territori pontifici e la promessa dell'assenza di ritorsioni contro i vicentini. Accettando, il generale giurò che non sarebbe tornato a combattere prima di tre mesi. Sconfessato da Pio IX e discusso[da chi?]per avere con la sua resa alleggerito la pressione della coalizione italiana contro le forze austriache, fu però assolto pienamente[non chiaro], tanto da essere nominato aiutante di campo di Carlo Alberto (5 ottobre 1848) e partecipò alla battaglia di Novara (1849) al comando di una divisione. Fu eletto deputato al parlamento di Torino nelle elezioni del 1848 e del 1849.
Comandante generale della Divisione militare dell'isola di Sardegna (1851-1852), combatté poi nella guerra di Crimea, distinguendosi nella battaglia della Cernaia, e nelle due successive guerre di indipendenza a San Martino (1859) e a Custoza (1866). Fu presidente del Tribunale supremo di guerra (1867-1869). Fu nominato senatore il 29 febbraio 1860 (VII legislatura del Regno di Sardegna). Nel 1861 partecipò alla campagna contro il brigantaggio nell'Italia meridionale.
In suo onore, dopo l'annessione del Veneto all'Italia, vennero intitolate una caserma, ex convento di San Silvestro, a Vicenza e una a Mondovì (CN), entrambe dismesse dopo la sospensione del servizio di leva obbligatorio.
Onorificenze
Onorificenze italiane
Onorificenze estere
Note
Bibliografia
- Angelo Brofferio. Storia del Parlamento subalpino, iniziatore dell'unità italiana, dettata da Angelo Brofferio, per mandato di sua maestà il re d'Italia. Milano, N. Battezzati e C, 1866, Prima sessione legislativa: 1848, pp. 112–120 Google libri.
- Cesare Cantù. Storia degli italiani. Torino, Unione tipografico editrice, Tomo VI, 1856, libro XIX, pp. 749 Google libri
- Pier Carlo Boggio. Storia politico-militare della guerra dell'indipendenza italiana (1859). Torino, S. Franco e figli, 1859, pp. 540–2 Google libri
- Vittorio Gorresio, La vita ingenua, Rizzoli, Milano 1980
Altri progetti
- Wikisource contiene una pagina dedicata a Giovanni Durando
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giovanni Durando
Collegamenti esterni
- Durando, Giovanni, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Alberto Baldini, DURANDO, Giovanni, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1932.
- Paola Casana Testore, DURANDO, Giovanni, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 42, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1993.
- Giovanni Durando, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- DURANDO Giovanni, su Senatori d'Italia, Senato della Repubblica.
- Foto di Giovanni Durando, su lombardiabeniculturali.it.
- Biografia di Giovanni Durando (in lingua inglese), su ohiou.edu. URL consultato il 19 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2008).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 56433348 · ISNI (EN) 0000 0000 6132 996X · SBN IEIV053906 · BAV 495/108350 · LCCN (EN) no2008138353 · WorldCat Identities (EN) lccn-no2008138353 |
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