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Dopo essere stato nel 1981 a Bologna tra i fondatori, con [[Romano Prodi]], della società di studi [[Nomisma (azienda)|Nomisma]], passa nel [[1983]] all'[[IRI]] fino al [[1990]], sotto la presidenza Prodi occupandosi soprattutto dello [[Questione meridionale|sviluppo economico dell'Italia meridionale]].<ref name = "col"/> |
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A metà del [[1990]] partecipa alla costituzione della [[Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo]] guidata da [[Jacques Attalì]],<ref name = "ben"/> ricoprendo l'incarico di direttore. Nel [[1994]] entra alla [[Banca europea degli investimenti]] come vicepresidente e amministratore delegato<ref name="ricerca.repubblica.it"/>, rimanendovi fino al [[2003]]. |
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==Onorificenze== |
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Versione delle 02:44, 25 mar 2021
Massimo Ponzellini (Bologna, 9 agosto 1950) è un banchiere italiano, che ha ricoperto incarichi sia come dirigente pubblico sia come dirigente privato.
Biografia
Figlio di Giulio Ponzellini, facoltoso, sostenitore della nascita de Il Mulino e per 40 anni membro del consiglio superiore della Banca d'Italia,[1] e di Marisa Castelli della famiglia proprietaria del colosso dei mobili d'ufficio,[2] cugino del leghista Giancarlo Giorgetti, ha studiato all'Università di Bologna ed è stato allievo di Romano Prodi[3] e suo assistente personale al Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato.[4]
Dopo essere stato nel 1981 a Bologna tra i fondatori, con Romano Prodi, della società di studi Nomisma, passa nel 1983 all'IRI fino al 1990, sotto la presidenza Prodi occupandosi soprattutto dello sviluppo economico dell'Italia meridionale.[2]
A metà del 1990 partecipa alla costituzione della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo guidata da Jacques Attalì,[1] ricoprendo l'incarico di direttore. Nel 1994 entra alla Banca europea degli investimenti come vicepresidente e amministratore delegato[3], rimanendovi fino al 2003.
Avvicinatosi nel frattempo a Giulio Tremonti,[1] dal 2002 al 2007 guida alcune società dello Stato italiano diventando vicepresidente e amministratore delegato della Patrimonio dello Stato S.p.A. e amministratore delegato dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.[5]
Nel maggio 2007 assume la presidenza della società di costruzioni Impregilo[1] a cui ha affiancato nel 2009 la presidenza della Banca Popolare di Milano, risultando eletto dall'assemblea dei soci che si è tenuta alla Fieramilanocity il 25 aprile 2009[6], con 5.294 voti[7][1] su un totale di 10.024 soci partecipanti (di cui 6.232 in proprio e 3.792 per delega).
Ricopre inoltre le cariche di consigliere e membro del comitato esecutivo dell'Istituto Europeo di Oncologia, vicepresidente di INA Assitalia e consigliere e membro del comitato di gestione del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.[senza fonte]
Vita privata
Ha sposato Maria Segafredo con cui ha avuto tre figlie.[2]
È un grande appassionato di Ferrari.[2]
Vicende giudiziarie
Nel 2012 è stato posto agli arresti domiciliari su richiesta della Procura di Milano con l'accusa, tra l'altro, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione nell'erogazione di fondi (230 milioni di euro)[8] concessi dalla banca nel periodo 2009-2011.[9][10] Il processo di primo grado si è tenuto davanti il Tribunale di Milano e a dicembre 2017 è stato condannato ad un anno e mezzo per un solo capo di imputazione, quello di corruzione tra privati. Gli altri capi di imputazione, tra cui l'associazione a delinquere, sono caduti perché i giudici hanno ritenuto il fatto non sussistere o perché in parte prescritti. La Procura di Milano ha presentato ricorso in appello.[11] Nel novembre 2019 la Corte d'Appello di Milano lo ha assolto dall'accusa di associazione a delinquere mentre si è estinto per prescrizioni il reato di corruzione privata.[12][8]
Onorificenze
Note
- ^ a b c d e Giovanni Pons, Massimo Ponzellini, la lunga marcia da Romano a Giulio, su ricerca.repubblica.it, 27 aprile 2009. URL consultato il 21 marzo 2021.
- ^ a b c d Giorgio Meletti, L'allievo di Prodi folgorato da Bossi, su ilfattoquotidiano.it, 30 maggio 2012. URL consultato il 21 marzo 2021.
- ^ a b Archivio Repubblica.it: "VICEPRESIDENZA BEI HA VINTO PONZELLINI" - 7 giugno 1994, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 20 aprile 2010.
- ^ BPM: "Curriculum Vitae Massimo Ponzellini", su bpm.it. URL consultato il 20 aprile 2010.
- ^ Impregilo: "Curriculum Vitae Massimo Ponzellini" (PDF) [collegamento interrotto], su impregilo.it. URL consultato il 20 aprile 2010.
- ^ Comunicato tratto dal sito di Banca Popolare di Milano - «Assemblea Ordinaria e Straordinaria Banca Popolare di Milano 25 aprile 2009», su bpm.it. URL consultato l'11 aprile 2010.
- ^ Articolo tratto dal sito del Corriere della Sera «Popolare di Milano, Ponzellini presidente. Vince la sfida con Mazzotta dopo un'assemblea di 9 ore.», su corriere.it. URL consultato l'11 gennaio 2011.
- ^ a b Bpm, l'ex presidente Ponzellini assolto dall'accusa di associazione per delinquere. Prescritta la corruzione, su ilfattoquotidiano.it, 21 novembre 2019. URL consultato il 22 novembre 2019.
- ^ Walter Galbiati, Emilio Randacio, Bpm, arrestato Massimo Ponzellini, su repubblica.it, 29 maggio 2012. URL consultato il 23 novembre 2019.
- ^ Il processo all'ex numero uno di Bpm, a rischio azzeramento, in Repubblica.it, 20 ottobre 2016. URL consultato il 14 dicembre 2016.
- ^ Milano, Procura ricorre contro l'assoluzione di Ponzellini, ex Bpm, per associazione a delinquere, su ilfattoquotidiano.it, 27 giugno 2018.
- ^ Finanziamenti illeciti, assolto anche in Appello l'ex presidente Bpm Ponzellini, su milano.corriere.it, 21 novembre 2019. URL consultato il 22 novembre 2019.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato, su quirinale.it. URL consultato il 20 aprile 2010.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Sito Federazione nazionale Cavalieri del lavoro: dettaglio decorato.