Gottifredo I: differenze tra le versioni
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Nel [[976]] da [[Brescia]] di cui era [[Diocesi di Brescia|vescovo]] da sei anni, venne creato [[Diocesi di Luni|vescovo di Luni]], ricevendo cinque anni dopo da [[Ottone II]] un Diploma attestante la protezione imperiale della diocesi e rinnovante tutti i privilegi concessi ai suoi predecessori. Si scontrò duramente contro il cugino Oberto Opizzo I per rivendicare il diritto vescovile a nominare i titolari delle pievi lunigianesi di San Cassiano ad Urceola presso [[Pontremoli]] -o Pieve di Saliceto-, di San Martino di Vico -o di Castevoli-, di Santa Maria Assunta di [[Soliera Apuana]], di Santa Maria Assunta di Venelia -o di [[Monti di Licciana]]-. Il 26 luglio [[998]] Oberto Obizzo rinunciò al patronato o più probabilmente alle rendite relative, in favore del cugino vescovo e dei suoi successori riconoscendo che le pievi ''sunt ipsis plebibus de sub regime episcopo'' ed impegnandosi a non commettere alcunché potesse essere ''ad dannum episcopi''. |
Versione delle 16:48, 13 dic 2020
Gottifredo I vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Brescia Vescovo di Luni |
Nato | X secolo |
Nominato vescovo | 970 |
Deceduto | 998, Brescia |
Gottifredo I (o Goffredo di Canossa) (X secolo – Brescia, 998) è stato un vescovo italiano e conte di Brescia[1].
Biografia
Fu vescovo della Diocesi di Luni dal 976 al 998, era figlio di Azzone,[2] fondatore della casata degli Adalberti - Attoni di Canossa (dai quali discese la contessa Matilde) e sua madre era Ildegarda dei Supponidi,[3] sorella di Oberto Obizzo fondatore degli Obertenghi e delle casate che vi discendono: Malaspina, Pallavicino, Pallodi, D'Este e Brunswick. Suo fratello era Tedaldo, padre dell'omonimo vescovo di Arezzo e di Bonifacio, padre di Matilde di Canossa. Durante il suo mandato, provvide a traslare parti del corpo di Sant'Apollonio nella chiesa a lui intitolata di Canossa, pantheon della famiglia.[2][4]
Nel 976 da Brescia di cui era vescovo da sei anni, venne creato vescovo di Luni, ricevendo cinque anni dopo da Ottone II un Diploma attestante la protezione imperiale della diocesi e rinnovante tutti i privilegi concessi ai suoi predecessori. Si scontrò duramente contro il cugino Oberto Opizzo I per rivendicare il diritto vescovile a nominare i titolari delle pievi lunigianesi di San Cassiano ad Urceola presso Pontremoli -o Pieve di Saliceto-, di San Martino di Vico -o di Castevoli-, di Santa Maria Assunta di Soliera Apuana, di Santa Maria Assunta di Venelia -o di Monti di Licciana-. Il 26 luglio 998 Oberto Obizzo rinunciò al patronato o più probabilmente alle rendite relative, in favore del cugino vescovo e dei suoi successori riconoscendo che le pievi sunt ipsis plebibus de sub regime episcopo ed impegnandosi a non commettere alcunché potesse essere ad dannum episcopi.
Forte di questa vittoria Gottifredo I cercò di ridurre sotto la sua giurisdizione anche l'Abbazia di Brugnato, ma questa volta l'Imperatore Ottone III si schierò in favore dell'Abbazia, correttamente, riconfermandole nel 996 tutti gli antichi privilegi.
Il nome di Goffredo di Canossa si inserisce storicamente tra coloro che avrebbero contribuito alla spiegazione del toponimo "Goffredo", riferito alla città di Castel Goffredo, in provincia di Mantova, avendo egli tenuto vasti possedimenti nella zona.[5][6]
Note
- ^ Giammaria Biemmi, Istoria di Brescia, Tomo II, Brescia, 1748.
- ^ a b Renata Salvarani, Liana Castelfranchi, Matilde di Canossa, il papato, l'Impero, p. 219, Cinisello Balsamo, 2008.
- ^ Treccani.it. GOTIFREDO.
- ^ Società bresciana e sviluppi del romanico, XI-XIII secolo...
- ^ Piero Gualtierotti, Castel Goffredo dalle origini ai Gonzaga, Mantova, 2008.
- ^ Costante Berselli, Castelgoffredo nella storia, Mantova, p. 9, 1978.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Irene Scaravelli, GOTIFREDO, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 58, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.
- (EN) Genealogia Conti di Reggio.
- Goffredo, su enciclopediabresciana.it. URL consultato il 7 luglio 2018.