Partito Popolare Faroense: differenze tra le versioni

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Il '''Partito Popolare Faroese – Autogoverno Radicale''' ({{lang|fo|Hin føroyski fólkaflokkurin – radikalt sjálvstýri}}) è un [[Partiti politici delle Isole Faroe|partito politico faroese]]<ref name="Vaclav Brachtl" /> pro-[[indipendenza faroese]] [[Conservatorismo|conservatore]]<ref name="Bergqvist1999">{{cita libro|autore=Christina Bergqvist|titolo=Equal Democracies?: Gender and Politics in the Nordic Countries|url=http://books.google.com/books?id=t8bfrJvsfJ8C&pg=PA318|data=1 gennaio 1999|editore=Nordic Council of Ministers|isbn=978-82-00-12799-4|pagina=318}}</ref> e [[Liberalismo conservatore|liberal-conservatore]]<ref name="Lansford2014">{{cita libro|autore=Tom Lansford|titolo=Political Handbook of the World 2014|url=http://books.google.com/books?id=FDVzAwAAQBAJ&pg=PA392|data=8 aprile 2014|editore=SAGE Publications|isbn=978-1-4833-3327-4|pagina=392}}</ref> guidato da [[Jørgen Niclasen]]. Uno dei quattro maggiori partiti, ha otto seggi nel [[Løgting]] dalle [[elezioni parlamentari nelle Fær Øer del 2011|elezioni del 2011]], che lo rende il più grande partito congiunto, ma non ha nessuno dei seggi delle Fær Øer nel [[Folketing]].
Il '''Partito Popolare Faroese – Autogoverno Radicale''' ({{lang|fo|Hin føroyski fólkaflokkurin – radikalt sjálvstýri}}) è un [[Partiti politici delle Isole Faroe|partito politico faroese]]<ref name="Vaclav Brachtl" /> pro-[[indipendenza faroese]] [[Conservatorismo|conservatore]]<ref name="Bergqvist1999">{{cita libro|autore=Christina Bergqvist|titolo=Equal Democracies?: Gender and Politics in the Nordic Countries|url=http://books.google.com/books?id=t8bfrJvsfJ8C&pg=PA318|data=1º gennaio 1999|editore=Nordic Council of Ministers|isbn=978-82-00-12799-4|pagina=318}}</ref> e [[Liberalismo conservatore|liberal-conservatore]]<ref name="Lansford2014">{{cita libro|autore=Tom Lansford|titolo=Political Handbook of the World 2014|url=http://books.google.com/books?id=FDVzAwAAQBAJ&pg=PA392|data=8 aprile 2014|editore=SAGE Publications|isbn=978-1-4833-3327-4|pagina=392}}</ref> guidato da [[Jørgen Niclasen]]. Uno dei quattro maggiori partiti, ha otto seggi nel [[Løgting]] dalle [[elezioni parlamentari nelle Fær Øer del 2011|elezioni del 2011]], che lo rende il più grande partito congiunto, ma non ha nessuno dei seggi delle Fær Øer nel [[Folketing]].


Fondato nel 1939 come scissione dal [[Nuovo Autogoverno|Partito dell'Autogoverno]] e da ex membri del [[Partito degli Affari]] (Vinnuflokkurinn),<ref>[http://folkaflokkurin.fo/xa.asp?bnr=1&fnk=grn&gnr=1553&unr=2 Folkaflokkurin.fo, Málningur av Thorstein Petersen handaður Fólkaflokkinum]</ref> il partito ha tradizionalmente sostenuto una maggiore autonomia per le Isole Faroe. Il leader del partito, [[Hákun Djurhuus]], servì come [[primi ministri delle Isole Faroe|Primo Ministro]] dal 1963 al 1967, così come [[Jógvan Sundstein]] dal 1989 al 1991. Nel 1998, adottò una politica d'[[indipendenza]] totale dalla [[Danimarca]] come parte di un accordo di coalizione in cui il leader [[Anfinn Carlsberg]] divenne PM. Dal 2004 fino al 2011, tranne che per un breve periodo nel 2008, il partito è stato in [[coalizione]] con il [[Partito dell'Unione delle Isole Faroe)|Partito dell'Unione]] e il [[Partito dell'Uguaglianza]], che volevano mantenere lo status quo politico. Dal novembre 2011, il partito è stato in coalizione con il [[Partito dell'Unione (Isole Faroe)|Partito dell'Unione]] (Sambandsflokkurin), il [[Partito di Centro (Isole Faroe)|Partito di Centro]] (Miðflokkurin) e fino al settembre 2013 anche con il [[Nuovo Autogoverno]] (Sjálvstýrisflokkurin), che lasciò la coalizione dopo che il loro ministro venne dimesso.<ref>[http://kvf.fo/Archive_Articles/2013/09/09/sjalvstyrisflokkurin-fer-ur-samgonguni Kvf.fo, Sjálvstýrisflokkurin fer úr samgonguni]</ref>
Fondato nel 1939 come scissione dal [[Nuovo Autogoverno|Partito dell'Autogoverno]] e da ex membri del [[Partito degli Affari]] (Vinnuflokkurinn),<ref>[http://folkaflokkurin.fo/xa.asp?bnr=1&fnk=grn&gnr=1553&unr=2 Folkaflokkurin.fo, Málningur av Thorstein Petersen handaður Fólkaflokkinum]</ref> il partito ha tradizionalmente sostenuto una maggiore autonomia per le Isole Faroe. Il leader del partito, [[Hákun Djurhuus]], servì come [[primi ministri delle Isole Faroe|Primo Ministro]] dal 1963 al 1967, così come [[Jógvan Sundstein]] dal 1989 al 1991. Nel 1998, adottò una politica d'[[indipendenza]] totale dalla [[Danimarca]] come parte di un accordo di coalizione in cui il leader [[Anfinn Carlsberg]] divenne PM. Dal 2004 fino al 2011, tranne che per un breve periodo nel 2008, il partito è stato in [[coalizione]] con il [[Partito dell'Unione delle Isole Faroe)|Partito dell'Unione]] e il [[Partito dell'Uguaglianza]], che volevano mantenere lo status quo politico. Dal novembre 2011, il partito è stato in coalizione con il [[Partito dell'Unione (Isole Faroe)|Partito dell'Unione]] (Sambandsflokkurin), il [[Partito di Centro (Isole Faroe)|Partito di Centro]] (Miðflokkurin) e fino al settembre 2013 anche con il [[Nuovo Autogoverno]] (Sjálvstýrisflokkurin), che lasciò la coalizione dopo che il loro ministro venne dimesso.<ref>[http://kvf.fo/Archive_Articles/2013/09/09/sjalvstyrisflokkurin-fer-ur-samgonguni Kvf.fo, Sjálvstýrisflokkurin fer úr samgonguni]</ref>
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==Storia==
==Storia==
Il partito venne fondato nel 1939 come ''Vinnuflokkurin''.<ref name="Options for Independence">{{cita pubblicazione|cognome1=Ackrén |nome1=Maria |titolo=The Faroe Islands: Options for Independence |rivista=Island Studies Journal |volume=1 |numero=2 |pp=223–238 |url=http://www.islandstudies.ca/system/files/u2/ISJ-1-2-2006-Ackren-article.pdf }}</ref> Il partito si scisse dal [[Nuovo Autogoverno|Partito dell'autogoverno]] sulla [[riforma agraria]],<ref>Wylie (1987), p. 170</ref> e mantenendo una politica di [[liberalizzazione economica]] e [[conservatorismo sociale]], con il supporto della base del partito nel settore della pesca e delle imprese private.<ref name="Options for Independence" /> Il programma economico del partito era di sfruttare le risorse locali per ridurre la dipendenza dalla Danimarca, e il successo del [[Sjóvinnubankin]] venne utilizzato dal partito per dimostrare che le Isole Faroe avrebbero essere economicamente autosufficienti. Il partito ricevette il nome attuale nel 1940.<ref name="Options for Independence" /> Nelle [[elezioni parlamentari nelle Isole Faroe del 1943|elezioni faroesi del 1943]], il partito vinse 12 dei 25 seggi: uno in meno della maggioranza assoluta.<ref>{{cita pubblicazione|cognome1=Cartrite |nome1=Britt |anno=2010 |titolo=Ethnopolitical Mobilization in the North Sea Region |rivista=Nationalism and Ethnic Politics |volume=16 |numero=2 |pp=240–261 |doi=10.1080/13537113.2010.490759 |url= }}</ref>
Il partito venne fondato nel 1939 come ''Vinnuflokkurin''.<ref name="Options for Independence">{{cita pubblicazione|cognome1=Ackrén |nome1=Maria |titolo=The Faroe Islands: Options for Independence |rivista=Island Studies Journal |volume=1 |numero=2 |pp=223–238 |url=http://www.islandstudies.ca/system/files/u2/ISJ-1-2-2006-Ackren-article.pdf }}</ref> Il partito si scisse dal [[Nuovo Autogoverno|Partito dell'autogoverno]] sulla [[riforma agraria]],<ref>Wylie (1987), p. 170</ref> e mantenendo una politica di [[liberalizzazione economica]] e [[conservatorismo sociale]], con il supporto della base del partito nel settore della pesca e delle imprese private.<ref name="Options for Independence" /> Il programma economico del partito era di sfruttare le risorse locali per ridurre la dipendenza dalla Danimarca, e il successo del [[Sjóvinnubankin]] venne utilizzato dal partito per dimostrare che le Isole Faroe avrebbero essere economicamente autosufficienti. Il partito ricevette il nome attuale nel 1940.<ref name="Options for Independence" /> Nelle [[elezioni parlamentari nelle Isole Faroe del 1943|elezioni faroesi del 1943]], il partito vinse 12 dei 25 seggi: uno in meno della maggioranza assoluta.<ref>{{cita pubblicazione|cognome1=Cartrite |nome1=Britt |anno=2010 |titolo=Ethnopolitical Mobilization in the North Sea Region |rivista=Nationalism and Ethnic Politics |volume=16 |numero=2 |pp=240–261 |doi=10.1080/13537113.2010.490759 }}</ref>


Il Partito Popolare è entrato in un governo di coalizione con il [[Partito dell'Uguaglianza]] nel 1990, rompendo il ciclo delle coalizioni di centro-destra e di centro-sinistra.<ref name="Love 146">Love et al (2003), p. 146</ref> Il partito si ritirò nel 1993, per essere sostituito da partiti di sinistra. Nelle [[elezioni parlamentari nelle Isole Faroe del 1994|elezioni faroesi del 1994]], il partito perse più di un quarto dei suoi voti, rimanendo al di fuori del governo. Tuttavia, fece ritorno nel 1996, questa volta con il [[Partito dell'Unione (Isole Faroe)|Partito dell'Unione]], il [[Nuovo Autogoverno|Partito dell'Autogoverno]], e il [[Fronte Laburista (Isole Faroe)|Fronte Laburista]].<ref name="Love 146" />
Il Partito Popolare è entrato in un governo di coalizione con il [[Partito dell'Uguaglianza]] nel 1990, rompendo il ciclo delle coalizioni di centro-destra e di centro-sinistra.<ref name="Love 146">Love et al (2003), p. 146</ref> Il partito si ritirò nel 1993, per essere sostituito da partiti di sinistra. Nelle [[elezioni parlamentari nelle Isole Faroe del 1994|elezioni faroesi del 1994]], il partito perse più di un quarto dei suoi voti, rimanendo al di fuori del governo. Tuttavia, fece ritorno nel 1996, questa volta con il [[Partito dell'Unione (Isole Faroe)|Partito dell'Unione]], il [[Nuovo Autogoverno|Partito dell'Autogoverno]], e il [[Fronte Laburista (Isole Faroe)|Fronte Laburista]].<ref name="Love 146" />
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==Ideologia==
==Ideologia==
In generale, il partito è [[conservatorismo liberale|liberal-conservatore]].<ref name="Vaclav Brachtl" /> In economia, il partito è favorevole al [[liberalismo economico]].<ref>{{cita news|titolo=Det græsklædte egnsteater |nome=Steffen |cognome=Fog |url=http://www.information.dk/83320 |pubblicazione=[[Dagbladet Information]] |data=9 luglio 2003 |accesso=1 maggio 2011|lingua=da}}</ref>
In generale, il partito è [[conservatorismo liberale|liberal-conservatore]].<ref name="Vaclav Brachtl" /> In economia, il partito è favorevole al [[liberalismo economico]].<ref>{{cita news|titolo=Det græsklædte egnsteater |nome=Steffen |cognome=Fog |url=http://www.information.dk/83320 |pubblicazione=[[Dagbladet Information]] |data=9 luglio 2003 |accesso=1º maggio 2011|lingua=da}}</ref>


Il partito sostiene l'indipendenza faroese dalla Danimarca. È uno dei due maggiori partiti (insieme a [[Repubblica (Isole Faroe)|Repubblica]]) la cui preoccupazione principale è la questione costituzionale, piuttosto che l'economia.<ref>Wylie (1987), p. 226</ref>
Il partito sostiene l'indipendenza faroese dalla Danimarca. È uno dei due maggiori partiti (insieme a [[Repubblica (Isole Faroe)|Repubblica]]) la cui preoccupazione principale è la questione costituzionale, piuttosto che l'economia.<ref>Wylie (1987), p. 226</ref>
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==Riferimenti==
==Riferimenti==
* {{cita libro|titolo=The Faroe Islands: Interpretations of History, Volume 1986 |cognome=Wylie |nome=Jonathan |anno=1987 |editore=University Press of Kentucky |isbn=978-0-8131-1578-8 |url=http://books.google.co.uk/books?id=7kmEYtkttx4C }}
* {{cita libro|titolo=The Faroe Islands: Interpretations of History, Volume 1986 |cognome=Wylie |nome=Jonathan |anno=1987 |editore=University Press of Kentucky |isbn=978-0-8131-1578-8 |url=http://books.google.co.uk/books?id=7kmEYtkttx4C }}
* {{cita libro|titolo=Western Europe 2003 |curatore1=Love |editor1-first=Juliet |curatore2=O'Brien |editor2-first=Jillian |anno=1987 |editore=Routledge |isbn=978-1-85743-152-0 |url=http://books.google.co.uk/books?id=M9QYndAPmuQC }}
* {{cita libro|titolo=Western Europe 2003 |curatore1=Love |curatore-nome1=Juliet |curatore2=O'Brien |curatore-nome2=Jillian |anno=1987 |editore=Routledge |isbn=978-1-85743-152-0 |url=http://books.google.co.uk/books?id=M9QYndAPmuQC }}


==Collegamenti esterni==
==Collegamenti esterni==

Versione delle 07:16, 21 mar 2016

Partito Popolare Faroese – Autogoverno Radicale
Hin føroyski fólkaflokkurin – radikalt sjálvstýri
LeaderJørgen Niclasen
StatoBandiera delle Fær Øer Fær Øer
SedeJónas Broncksgøta 29
100 Tórshavn
Fondazione1939
IdeologiaConservatorismo[1]
Conservatorismo liberale[2]
Liberalismo conservatore
Indipendentismo
Populismo di destra
CollocazioneCentro-destra
Partito europeoAlleanza dei Conservatori e Riformisti Europei
Affiliazione internazionaleUnione Democratica Internazionale
Seggi Løgting
6 / 33
Seggi Folketing
(Seggi delle Faroe)
0 / 2
Organizzazione giovanileHUXA
ColoriVerde
Sito webwww.folkaflokkurin.fo

Il Partito Popolare Faroese – Autogoverno Radicale (Hin føroyski fólkaflokkurin – radikalt sjálvstýri) è un partito politico faroese[2] pro-indipendenza faroese conservatore[3] e liberal-conservatore[4] guidato da Jørgen Niclasen. Uno dei quattro maggiori partiti, ha otto seggi nel Løgting dalle elezioni del 2011, che lo rende il più grande partito congiunto, ma non ha nessuno dei seggi delle Fær Øer nel Folketing.

Fondato nel 1939 come scissione dal Partito dell'Autogoverno e da ex membri del Partito degli Affari (Vinnuflokkurinn),[5] il partito ha tradizionalmente sostenuto una maggiore autonomia per le Isole Faroe. Il leader del partito, Hákun Djurhuus, servì come Primo Ministro dal 1963 al 1967, così come Jógvan Sundstein dal 1989 al 1991. Nel 1998, adottò una politica d'indipendenza totale dalla Danimarca come parte di un accordo di coalizione in cui il leader Anfinn Carlsberg divenne PM. Dal 2004 fino al 2011, tranne che per un breve periodo nel 2008, il partito è stato in coalizione con il Partito dell'Unione e il Partito dell'Uguaglianza, che volevano mantenere lo status quo politico. Dal novembre 2011, il partito è stato in coalizione con il Partito dell'Unione (Sambandsflokkurin), il Partito di Centro (Miðflokkurin) e fino al settembre 2013 anche con il Nuovo Autogoverno (Sjálvstýrisflokkurin), che lasciò la coalizione dopo che il loro ministro venne dimesso.[6]

Il partito è membro dell'Alleanza dei Conservatori e Riformisti Europei. Il partito è affiliato all'Unione Democratica Internazionale.

Storia

Il partito venne fondato nel 1939 come Vinnuflokkurin.[7] Il partito si scisse dal Partito dell'autogoverno sulla riforma agraria,[8] e mantenendo una politica di liberalizzazione economica e conservatorismo sociale, con il supporto della base del partito nel settore della pesca e delle imprese private.[7] Il programma economico del partito era di sfruttare le risorse locali per ridurre la dipendenza dalla Danimarca, e il successo del Sjóvinnubankin venne utilizzato dal partito per dimostrare che le Isole Faroe avrebbero essere economicamente autosufficienti. Il partito ricevette il nome attuale nel 1940.[7] Nelle elezioni faroesi del 1943, il partito vinse 12 dei 25 seggi: uno in meno della maggioranza assoluta.[9]

Il Partito Popolare è entrato in un governo di coalizione con il Partito dell'Uguaglianza nel 1990, rompendo il ciclo delle coalizioni di centro-destra e di centro-sinistra.[10] Il partito si ritirò nel 1993, per essere sostituito da partiti di sinistra. Nelle elezioni faroesi del 1994, il partito perse più di un quarto dei suoi voti, rimanendo al di fuori del governo. Tuttavia, fece ritorno nel 1996, questa volta con il Partito dell'Unione, il Partito dell'Autogoverno, e il Fronte Laburista.[10]

Nelle elezioni del 1998, il partito riprese la sua posizione pre-1994 ed entrò in una coalizione trasversale spettro con il Partito Repubblicano e il Partito dell'Autogoverno,[11] in base alla quale il Partito Popolare adottò una politica di ricerca dell'indipendenza. Il piano d'indipendenza fallì nel 2001, dopo che la Danimarca minacciò di tagliare l'assistenza economica prima del previsto. Nelle seguenti elezioni annuali, il partito rimase al 21% dei voti, e rimase in una coalizione rinnovata che includeva anche il Partito di Centro.[12]

Quando il presidente Anfinn Karlsberg decise di non correre per la rielezione, venne prevista una nuova elezione. C'erano due candidati, l'ex ministro della Pesca, Jørgen Niclasen, e l'attuale ministro dell'Industria, Bjarni Djursholm. L'elezione il 2 agosto 2007 diede a Jørgen Niclasen la maggioranza dei voti, facendo di lui il nuovo presidente del partito. Nelle elezioni parlamentari danesi del 2007 il partito ha ricevuto il 20,5% dei voti faroesi (in calo dal 24,1% che aveva vinto nel 2005) e perse il seggio che aveva precedentemente tenuto nel Folketing. Nelle elezioni faroesi del 2008, il partito ha vinto il 20,1% del voto popolare e sette seggi su 33.

Nelle elezioni anticipate del 2011, il partito ha vinto otto seggi. Nel 2013 Janus Rein, che è stato eletto per Progresso, si unì al Partito Popolare dopo essere stato un membro del Løgting senza alcuna appartenenza politica per undici mesi.[13] Dopo questo evento, il Partito popolare ha 9 dei 33 membri del Løgting.

Alle elezioni politiche del 2015, il partito ha perso due seggi, ottenuto il 18,9% dei voti e 6 membri. Otto giorni dopo l'elezione, Annika Olsen, che aveva ricevuto 961 preferenze, ha lasciato il Partito Popolare, il che significa che il partito ha perso un membro e ora ha 5 membri del parlamento.[14] Il 4 febbraio 2016 è ridiventata membro del Partito Popolare.

Ideologia

In generale, il partito è liberal-conservatore.[2] In economia, il partito è favorevole al liberalismo economico.[15]

Il partito sostiene l'indipendenza faroese dalla Danimarca. È uno dei due maggiori partiti (insieme a Repubblica) la cui preoccupazione principale è la questione costituzionale, piuttosto che l'economia.[16]

Risultati elettorali

Elezione Voto % Seggi Posizione
1940 24.7 6
1943 41.5 Aumento 12 Aumento Aumento
1945 43.4 Aumento 11 Diminuzione
1946 40.9 Diminuzione 8 Diminuzione
1950 32.3 Diminuzione 8
1954 20.9 Diminuzione 6 Diminuzione Diminuzione
1958 17.8 Diminuzione 5 Diminuzione
1962 20.2 Aumento 6 Aumento
1966 21.6 Aumento 6 Aumento
1970 20.0 Diminuzione 5 Diminuzione Diminuzione
1974 20.5 Aumento 5 Aumento
1978 17.9 Diminuzione 6 Aumento Diminuzione
1980 18.9 Aumento 6
1984 21.6 Aumento 7 Aumento Aumento
1988 23.2 Aumento 8 Aumento Aumento
1990 21.9 Diminuzione 7 Diminuzione Diminuzione
1994 16.0 Diminuzione 6 Diminuzione
1998 21.3 Aumento 8 Aumento Diminuzione
2002 20.8 Diminuzione 7 Diminuzione Diminuzione
2004 20.6 Diminuzione 7
2008 20.1 Diminuzione 7 Aumento
2011 22.5 Aumento 8 Aumento Aumento
2015 18.9 Diminuzione 6 Diminuzione Diminuzione

Leader

Presidenti

Leader Dal Al
Jóannes Patursson 1940 1946
Thorstein Petersen 1946 1951
Hákun Djurhuus 1951 1980
Jógvan Sundstein 1980 1993
Anfinn Kallsberg 1993 2007
Jørgen Niclasen 2007 In corso

Note

  1. ^ Søren Dosenrode, Devolution of the North Atlantic: The Case of the Faroe Islands, collana Federalism beyond Federations: Asymmetry and Processes of Resymmetrisation in Europe, Ashgate, 2011, p. 116.
  2. ^ a b c (CS) Václav Brachtl, Vývoj a proměny stranického systému na Faerských ostrovech, in Central European Political Studies Review, vol. 12, n. 4.
  3. ^ Christina Bergqvist, Equal Democracies?: Gender and Politics in the Nordic Countries, Nordic Council of Ministers, 1º gennaio 1999, p. 318, ISBN 978-82-00-12799-4.
  4. ^ Tom Lansford, Political Handbook of the World 2014, SAGE Publications, 8 aprile 2014, p. 392, ISBN 978-1-4833-3327-4.
  5. ^ Folkaflokkurin.fo, Málningur av Thorstein Petersen handaður Fólkaflokkinum
  6. ^ Kvf.fo, Sjálvstýrisflokkurin fer úr samgonguni
  7. ^ a b c Maria Ackrén, The Faroe Islands: Options for Independence (PDF), in Island Studies Journal, vol. 1, n. 2, pp. 223–238.
  8. ^ Wylie (1987), p. 170
  9. ^ Britt Cartrite, Ethnopolitical Mobilization in the North Sea Region, in Nationalism and Ethnic Politics, vol. 16, n. 2, 2010, pp. 240–261, DOI:10.1080/13537113.2010.490759.
  10. ^ a b Love et al (2003), p. 146
  11. ^ Love et al (2003), p. 146–7
  12. ^ Love et al (2003), p. 147
  13. ^ In.fo, Janus Rein í Fólkaflokkin
  14. ^ (FO) Hallur av Rana, Annika Olsen tikið seg úr Fólkaflokkinum, su in.fo, 9 settembre 2015. URL consultato il 10 settembre 2015.
  15. ^ (DA) Steffen Fog, Det græsklædte egnsteater, in Dagbladet Information, 9 luglio 2003. URL consultato il 1º maggio 2011.
  16. ^ Wylie (1987), p. 226

Riferimenti

Collegamenti esterni