Della Gatta (famiglia): differenze tra le versioni

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*'''Micheletto''', barone di Bombonetta e valoroso [[capitano]], fu inviato ad assediare [[Messina]] per sedare i moti dei [[Vespri siciliani]].<ref>{{Cita libro|titolo=Discorsi delle famiglie Nobili del Regno di Napoli del signor Carlo de Lellis |volume=3}}</ref>
*'''Micheletto''', barone di Bombonetta e valoroso [[capitano]], fu inviato ad assediare [[Messina]] per sedare i moti dei [[Vespri siciliani]].<ref>{{Cita libro|titolo=Discorsi delle famiglie Nobili del Regno di Napoli del signor Carlo de Lellis |volume=3}}</ref>
*'''Carlo''' della Gatta nel 1523 sposa donna Ippolita Rosa (de) nipote del Duca Onorato Gaetani D’[[Aragona (famiglia)|Aragona]] da cui riceve in dote un vitalizio per il matrimonio, dalla loro unione nasce '''Fabio''' che ebbe due mogli, la prima di Casa de Spes nobilissima originaria spagnola Signora della città di Bovino figlia di Don Francesco de Spes Signore di Bovino, in seconde nozze con donna Claudia Stipaudo, da cui nacquero Carlo, Antonio e Pietro Paolo, e le seguenti figlie femmine donna '''Laura''' della Gatta,sposa Cesare Torelli dei Signori di Rignano, Patrizio milanese, Patrizio di Mantova, Pavia e Parma, e in seconde nozze sposa don Giuseppe Riccardo Barone di Corsano, donna '''Beatrice''' che sposa in prime nozze un cavaliere di casa Monaco e in seconde nozze il nobile d'Ottavio di Palma di Nola. Donna '''Popa''' sposa in terra di Bari e suor '''Cattarina''' monaca in San Girolamo di Aversa, dove fu più volte [[Badessa]].
*'''Carlo''' della Gatta nel 1523 sposa donna Ippolita Rosa (de) nipote del Duca Onorato Gaetani D’[[Aragona (famiglia)|Aragona]] da cui riceve in dote un vitalizio per il matrimonio, dalla loro unione nasce '''Fabio''' che ebbe due mogli, la prima di Casa de Spes nobilissima originaria spagnola Signora della città di Bovino figlia di Don Francesco de Spes Signore di Bovino, in seconde nozze con donna Claudia Stipaudo, da cui nacquero Carlo, Antonio e Pietro Paolo, e le seguenti figlie femmine donna '''Laura''' della Gatta,sposa Cesare Torelli dei Signori di Rignano, Patrizio milanese, Patrizio di Mantova, Pavia e Parma, e in seconde nozze sposa don Giuseppe Riccardo Barone di Corsano, donna '''Beatrice''' che sposa in prime nozze un cavaliere di casa Monaco e in seconde nozze il nobile d'Ottavio di Palma di Nola. Donna '''Popa''' sposa in terra di Bari e suor '''Cattarina''' monaca in San Girolamo di Aversa, dove fu più volte [[Badessa]].
* Altro '''Carlo'''<ref name="Orbetello">{{Cita libro|titolo=La battaglia di Orbetello del 1646 e Carlo della Gatta|edjtore=Ediz. Cantagalli}}</ref> principe di Monasterace e generale di cavalleria difese<ref name="Orbetello"/> per il [[Re cattolici di Spagna|Re Cattolico]] la piazza di [[Orbetello]] contro i francesi riportando segnalata vittoria, nei tumulti del 1647 fu moglie di lui Beatrice [[Caracciolo]] dei Duchi di Martina, tenuta in ostaggio dal popolo affinché il marito non prendesse le armi contro i tumultanti. Alle entrate delle regie truppe, [[Gennaro Annese]] capo del popolo, volle il giorno 6 Aprile 1648 arrendersi al Principe Carlo della Gatta che con il titolo di [[Capitano generale]], risiedeva nel forte del Carmine. Fu Anche Capitano Generale contro il [[Duca di Guisa|Duca di Giusa]], che venendo ad istigare la rivolta aveva preso Castellammare, morì nella peste del 1656.
* Altro '''Carlo'''<ref name="Orbetello">{{Cita libro|titolo=La battaglia di Orbetello del 1646 e Carlo della Gatta|editore=Cantagalli}}</ref> principe di Monasterace e generale di cavalleria difese<ref name="Orbetello"/> per il [[Re cattolici di Spagna|Re Cattolico]] la piazza di [[Orbetello]] contro i francesi riportando segnalata vittoria, nei tumulti del 1647 fu moglie di lui Beatrice [[Caracciolo]] dei Duchi di Martina, tenuta in ostaggio dal popolo affinché il marito non prendesse le armi contro i tumultanti. Alle entrate delle regie truppe, [[Gennaro Annese]] capo del popolo, volle il giorno 6 Aprile 1648 arrendersi al Principe Carlo della Gatta che con il titolo di [[Capitano generale]], risiedeva nel forte del Carmine. Fu Anche Capitano Generale contro il [[Duca di Guisa|Duca di Giusa]], che venendo ad istigare la rivolta aveva preso Castellammare, morì nella peste del 1656.
* '''Renzo''' della Gatta fu tra i nobili del seggio di Nido, che insieme a quelli del seggio di Capuana nel 1330 provocarono il tumulto nella città di Napoli contro i mediani degli altri seggi.
* '''Renzo''' della Gatta fu tra i nobili del seggio di Nido, che insieme a quelli del seggio di Capuana nel 1330 provocarono il tumulto nella città di Napoli contro i mediani degli altri seggi.
* '''Antonello''' della Gatta fu conservatore dei regi Quinternioni nel 1417, fu commissario della [[Giovanna I di Napoli|regina Giovanna I]], e governatore dell'Annunziata di Napoli. '''Giann'Antonio''' della Gatta fu poeta e deputato nel seggio di Nido al Parlamento tenuto in Napoli nel 1539.
* '''Antonello''' della Gatta fu conservatore dei regi Quinternioni nel 1417, fu commissario della [[Giovanna I di Napoli|regina Giovanna I]], e governatore dell'Annunziata di Napoli. '''Giann'Antonio''' della Gatta fu poeta e deputato nel seggio di Nido al Parlamento tenuto in Napoli nel 1539.

Versione delle 23:29, 10 feb 2021

Famiglia nobile Italiana (Napoli)

Stemma Famiglia della Gatta
Carlo della Gatta Principe di Monasterace dipinto chiesa San Domenico Maggiore
Carlo della Gatta Principe di Monasterace
Lapide Luca Antonio della Gatta Vescovo di Bitonto

[1]

  • Nobilissima e illustre famiglia di origine francese ma diramata in Sicilia e poi a Napoli sotto carlo I d'Angiò nel 1266, ha goduto principalmente nobiltà nella città di Napoli al seggio di Nilo, poi Barletta, Otranto, Viterbo, Firenze, Reggio in Corsica e Sicilia.
  • Micheletto, barone di Bombonetta e valoroso capitano, fu inviato ad assediare Messina per sedare i moti dei Vespri siciliani.[2]
  • Carlo della Gatta nel 1523 sposa donna Ippolita Rosa (de) nipote del Duca Onorato Gaetani D’Aragona da cui riceve in dote un vitalizio per il matrimonio, dalla loro unione nasce Fabio che ebbe due mogli, la prima di Casa de Spes nobilissima originaria spagnola Signora della città di Bovino figlia di Don Francesco de Spes Signore di Bovino, in seconde nozze con donna Claudia Stipaudo, da cui nacquero Carlo, Antonio e Pietro Paolo, e le seguenti figlie femmine donna Laura della Gatta,sposa Cesare Torelli dei Signori di Rignano, Patrizio milanese, Patrizio di Mantova, Pavia e Parma, e in seconde nozze sposa don Giuseppe Riccardo Barone di Corsano, donna Beatrice che sposa in prime nozze un cavaliere di casa Monaco e in seconde nozze il nobile d'Ottavio di Palma di Nola. Donna Popa sposa in terra di Bari e suor Cattarina monaca in San Girolamo di Aversa, dove fu più volte Badessa.
  • Altro Carlo[3] principe di Monasterace e generale di cavalleria difese[3] per il Re Cattolico la piazza di Orbetello contro i francesi riportando segnalata vittoria, nei tumulti del 1647 fu moglie di lui Beatrice Caracciolo dei Duchi di Martina, tenuta in ostaggio dal popolo affinché il marito non prendesse le armi contro i tumultanti. Alle entrate delle regie truppe, Gennaro Annese capo del popolo, volle il giorno 6 Aprile 1648 arrendersi al Principe Carlo della Gatta che con il titolo di Capitano generale, risiedeva nel forte del Carmine. Fu Anche Capitano Generale contro il Duca di Giusa, che venendo ad istigare la rivolta aveva preso Castellammare, morì nella peste del 1656.
  • Renzo della Gatta fu tra i nobili del seggio di Nido, che insieme a quelli del seggio di Capuana nel 1330 provocarono il tumulto nella città di Napoli contro i mediani degli altri seggi.
  • Antonello della Gatta fu conservatore dei regi Quinternioni nel 1417, fu commissario della regina Giovanna I, e governatore dell'Annunziata di Napoli. Giann'Antonio della Gatta fu poeta e deputato nel seggio di Nido al Parlamento tenuto in Napoli nel 1539.
  • Antonia della Gatta sposò Giovanni Battista Sersale e dall’unione nacque Cesare Sersale (Napoli, 1576 † 1654), uno dei sette fondatori del Pio Monte della Misericordia in Napoli.
  • Muzio della Gatta capitano d'infanteria Barone di Castelcicala, deputato della Città di Napoli e Governatore dello Spirito Santo sposa in prime nozze Isabella Muscettola, e i seconde nozze Laudomia Caracciolo Pisquizi.
  • Nel 1690 il feudo di Serrano apparteneva alla famiglia della Gatta, agli inizi del '700 una discendente di Gennaro Domenico, Margherita[4] della Gatta, sposò Francesco Lubelli il quale divenne così Barone di Serrano.
  • Mattia della Gatta Barone e Castellano di Otranto nel 1630,stabilì in questa città la sua famiglia, ramo diramato successivamente anche a Napoli e Caserta dove è ancora rappresentato.
  • Fabio della Gatta, Signore di Cicala e Patrizio napoletano sposa Caterina Bucca D'Aragona figlia di Scipione Principe di Torre Annunziata e di Antonia Capece Scondito.
  • Luca Antonio (Napoli, 1675 † 1747) nel 1723 fu Vescovo di Bitonto, carica che tenne per 15 anni  e poi di Melfi e Rapolla dal 1737. Fu giudice del tribunale supremo della Santa Sede. Consacrò la chiesa di San Nicola di Bari. Gli successe il nipote figlio della sorella, Pasquale Teodoro Basta dei Marchesi di Monteparano. Il ramo di Otranto era rappresentato in Napoli da Pietro della Gatta.
  • Giulio Deputato delle fortificazioni di Napoli, nel 1656 si trasferì a Torre del Greco diventando capostipite del nuovo ramo.

Parecchi monumenti edificati per la famiglia della Gatta sono visibili: Napoli, chiese di Santa Chiara e San Domenico Maggiore, Viterbo chiesa di Santa Maria dei Gradi, Giugliano chiesa Santa Maria delle Grazie, Lauriano Cappella Gentilizia di Sant'Antonio di Padova, Otranto nel Duomo, Torre del Greco, chiesa Santa Croce.

Famiglie imparentate con Casa della Gatta:

d’Afflitto, dell'Aquila, Bucca d'Aragona,Bonito, Brancaccio, Capecelatro, Carafa, Chigi, Cicala, Como, Coppola, de Raho, Diana, Franchi, Gesualdo, Giordano, Giovine Grimaldi, Lagni, Longo, Lubelli, Riccardo, Rossi (de), Villagut, di Gennaro, de Spes, Muscettola, Piscicelli,[5] del Tufo, de Capua, Vulcano, Basta di Monteparano, Caracciolo di Martina, Caracciolo, Caracciolo Pisquizi, Sersale.

Lo stemma così si legge: d'azzurro al gatto passante d'argento, sormontato da un lambello a tre pendenti di rosso.

Note

  1. ^ Memorie delle famiglie nobili delle province Meridionali d'Italia, vol. 5.
  2. ^ Discorsi delle famiglie Nobili del Regno di Napoli del signor Carlo de Lellis, vol. 3.
  3. ^ a b La battaglia di Orbetello del 1646 e Carlo della Gatta, Cantagalli.
  4. ^ Assocastelli è l'associazione italiana dei gestori e proprietari di dimore e residenze d'epoca e storiche (castelli, masserie, palazzi, tenute e ville)., su www.assocastelli.it. URL consultato il 4 giugno 2020.
  5. ^ Genealogie, su sardimpex.com.