Chiesa di San Barnaba (Venezia): differenze tra le versioni

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La '''[[chiesa (architettura)|chiesa]] di San Barnaba''' è un edificio religioso della città di [[Venezia]] ubicato nel [[campo San Barnaba|campo omonimo]], nel [[Sestiere (Venezia)|sestiere]] di [[Dorsoduro (sestiere di Venezia)|Dorsoduro]], non lontano da [[Ca' Rezzonico]] e dal [[ponte dei Pugni]].
La '''chiesa di San Barnaba''' è un [[chiesa (architettura)|edificio religioso]] della città di [[Venezia]] ubicato nel [[campo San Barnaba|campo omonimo]], nel [[Sestiere (Venezia)|sestiere]] di [[Dorsoduro (sestiere di Venezia)|Dorsoduro]], non lontano da [[Ca' Rezzonico]] e dal [[ponte dei Pugni]].


== Storia ==
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Sul soffitto sono presenti due grandi affreschi entrambi risalenti al XVIII secolo e attribuiti a [[Costantino Cedini]]: ''La Fede'', sulla volta sopra l'altare maggiore, e ''La Gloria di San Barnaba'' sul soffitto della navata.
Sul soffitto sono presenti due grandi affreschi entrambi risalenti al XVIII secolo e attribuiti a [[Costantino Cedini]]: ''La Fede'', sulla volta sopra l'altare maggiore, e ''La Gloria di San Barnaba'' sul soffitto della navata.


A completamento del complesso, in posizione molto arretrata e staccato dalla chiesa, è il campanile in mattoni in [[Architettura romanica|stile romanico]], con [[cella campanaria]] quadrata ornata da una [[trifora]] per ogni lato e sormontata da una [[cuspide (architettura)|cuspide]] conica. La struttura risale al'XI secolo e culmina in una [[guglia]] a forma pignea che fu ultimata duecento ani più tardi.<ref>{{Cita libro|url=https://books.google.co.uk/books?id=WXbJngEACAAJ |titolo=Calli, Campielli e Canale: Guida di Venezia e delle sue isole |cognome1=Vianello |nome1=Renzo |cognome2=Nadali |nome2=Gianpaolo |editore=Helvetica Editrice |anno=2013 |isbn=978-88-95215-35-8 |città=Venezia |p=117}}</ref>
A completamento del complesso, in posizione molto arretrata e staccato dalla chiesa, è il campanile in mattoni in [[Architettura romanica|stile romanico]], con [[cella campanaria]] quadrata ornata da una [[trifora]] per ogni lato e sormontata da una [[cuspide (architettura)|cuspide]] conica. La struttura risale al'XI secolo e culmina in una [[guglia]] a forma pignea che fu ultimata duecento anni più tardi.<ref>{{Cita libro|url=https://books.google.co.uk/books?id=WXbJngEACAAJ |titolo=Calli, Campielli e Canale: Guida di Venezia e delle sue isole |cognome1=Vianello |nome1=Renzo |cognome2=Nadali |nome2=Gianpaolo |editore=Helvetica Editrice |anno=2013 |isbn=978-88-95215-35-8 |città=Venezia |p=117}}</ref>


== Filmografia ==
== Filmografia ==

Versione delle 21:05, 25 ago 2020

Chiesa di San Barnaba
La facciata con il campo omonimo
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàVenezia
Coordinate45°25′59″N 12°19′30.9″E / 45.433056°N 12.32525°E45.433056; 12.32525
ReligioneCattolica
Patriarcato Venezia
Stile architettoniconeoclassico
Inizio costruzione1749

La chiesa di San Barnaba è un edificio religioso della città di Venezia ubicato nel campo omonimo, nel sestiere di Dorsoduro, non lontano da Ca' Rezzonico e dal ponte dei Pugni.

Storia

La tradizione ritiene che la chiesa fosse stata fondata nel 936 dalla famiglia Adorni. In realtà, pare che l'attuale edificio si sia sviluppato su una precedente chiesa di San Lorenzo risalente all'inizio del IX secolo. Non è chiaro quando divenne parrocchiale: probabilmente poco dopo la sua fondazione o, forse, nell'XI secolo, periodo in cui si andò a delineare l'organizzazione ecclesiastica della città. Era filiale di Santa Maria Zobenigo.

A causa dei numerosi incendi, subì diversi rifacimenti sino alla consacrazione del 6 dicembre 1350, ad opera del vescovo di Suda su licenza del vescovo di Castello Nicolò Morosini. L'edificio assunse poi l'aspetto attuale nel 1779, quando fu completata l'opera di rinnovamento iniziata nel 1749 su progetto di Lorenzo Boschetti col successivo patrocinio di Marcantonio Grimani.[1]

La parrocchia era amministrata da un capitolo che comprendeva due preti titolari, un diacono e un suddiacono. Col tempo, tuttavia, l'amministrazione fu affidata a un solo parroco, talvolta assistito da un sacrista.

Nel 1810, in pieno dominio napoleonico, la parrocchia fu soppressa (il territorio fu annesso alla parrocchia dei Carmini) e la chiesa venne sconsacrata. Diventata vicariale dei Carmini[2], è stata in seguito riconvertita a spazio espositivo permanente dedicato alle macchine di Leonardo da Vinci[3].

Descrizione

La facciata, eretta nel 1749, è in stile classicheggiante con alte colonne in stile corinzio e timpano su disegno di Lorenzo Boschetti.

L'interno possiede una struttura a navata unica, con sei altari laterali, tre a destra e tre a sinistra, tutti ornati da dipinti tranne uno, e un presbiterio a pianta quadrata.

Le opere pittoriche presenti sugli altari laterali sono:

  • Primo altare a destra: Nascita della Vergine, pala realizzata da Antonio Foler alla fine del XVI secolo.
  • Secondo altare a destra: San Bernardino, Santa Chiara, Santa Margherita da Cortona, dipinto su tavola del XVI secolo originariamente ospitato nella chiesa dei Riformati di Conegliano Veneto e attribuito a Francesco Beccaruzzi.
  • Terzo altare a destra: Sant'Antonio di Padova, pala del XVIII secolo di Giuseppe De Gobbis.
  • Primo altare a sinistra: La Sacra Famiglia, attribuito a Paolo Veronese.
  • Secondo altare a sinistra: I Santi Jacopo, Francesco ed Antonio Abate, pala del primo Cinquecento nello stile della scuola del Giorgione attribuita agli artisti bresciani Giovanni e Bernardo d'Asola, proveniente anch'essa dalla chiesa dei Riformati di Conegliano Veneto. La pala è completata da una lunetta rappresentante La Pietà tra i Santi Giuseppe e Nicodemo, che probabilmente faceva parte di un dipinto diverso.

Sulle pareti laterali del presbiterio sono presenti due tele di Jacopo Palma il Giovane, L'Ultima Cena e La Salita al Calvario, mentre sopra l'altare maggiore si trova una pala raffigurante San Barnaba e Santi di scuola tizianesca e dall'attribuzione incerta tra Damiano Mazza e Dario Varotari il Vecchio.

Sul soffitto sono presenti due grandi affreschi entrambi risalenti al XVIII secolo e attribuiti a Costantino Cedini: La Fede, sulla volta sopra l'altare maggiore, e La Gloria di San Barnaba sul soffitto della navata.

A completamento del complesso, in posizione molto arretrata e staccato dalla chiesa, è il campanile in mattoni in stile romanico, con cella campanaria quadrata ornata da una trifora per ogni lato e sormontata da una cuspide conica. La struttura risale al'XI secolo e culmina in una guglia a forma pignea che fu ultimata duecento anni più tardi.[4]

Filmografia

Nel film Indiana Jones e l'ultima crociata la chiesa (solo negli esterni) è stata utilizzata per ambientarvi una immaginaria biblioteca (gli interni furono in realtà filmati in un teatro di posa). Il campo San Barnaba antistante la chiesa è stato usato per girare la scena del film nella quale il protagonista, dopo essere penetrato negli (inesistenti) sotterranei, esce da un tombino al centro del campo[5].

Note

Bibliografia

Altri progetti

Controllo di autoritàVIAF (EN151703578 · WorldCat Identities (ENlccn-nr00015224