Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication
Il codice SWIFT viene assegnato dalla Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication (in italiano: Società per le Telecomunicazioni Finanziarie Interbancarie Mondiali) con sede legale a Bruxelles, in Belgio.[1] La società è stata fondata nel 1973 dai principali azionisti di Clearstream e Euroclear.
Dalla società che esegue i pagamenti, prende il nome lo SWIFT, che nel gergo tecnico bancario indica un bonifico internazionale.
Indice
Standard[modifica | modifica wikitesto]
SWIFT è diventato uno standard di settore per la sintassi nei messaggi finanziari. I messaggi formattati con standard SWIFT possono essere letti, elaborati da molti sistemi di elaborazione finanziari ben conosciuti, sia che attraversino la rete SWIFT o no. SWIFT coopera con le organizzazioni internazionali per definire gli standard per il formato ed il contenuto dei messaggi. SWIFT è anche un'autorità di registrazione (RA) per i seguenti standard ISO:[2]
- ISO 9362: 1994 codici identificatori bancari per messaggi di telecomunicazione Banca-Banca
- ISO 10383: 2003 - Strumenti finanziari di sicurezza e correlati- Codici per la scambio e l'identificazione del mercato (MIC)
- ISO 13616: 2003 Registro IBAN
- ISO 15022: 1999 Schema di sicurezza per messaggi (Data Field Dictionary) (sostituisce ISO 7775)
- ISO 20022-1: 2004 e ISO 20022-2:2007 Schema di messaggi del settore finanziario UNIversal
Nell'RFC 3615 urn:swift:fu definito come Uniform Resource Names (URNs) per SWIFT FIN.[3]
Rete SWIFTNet[modifica | modifica wikitesto]
SWIFT si trasferì alla sua attuale infrastruttura di rete IP, conosciuta come SWIFTNet, dal 2001 al 2005,[4] fornendo una sostituzione totale alla precedente infrastruttura X.25. Il processo coinvolge lo sviluppo di nuovi protocolli per facilitare una comunicazione efficiente, usando i nuovi standard esistenti. La tecnologia adottata per lo sviluppo dei protocolli è stata XML, la quale fornisce un involucro per tutti i messaggi.
I protocolli di comunicazione possono essere suddivisi in:
InterAct | FileAct | Browse |
SWIFTNet Phase 2[modifica | modifica wikitesto]
Servizi[modifica | modifica wikitesto]
Ci sono 4 aree chiave in cui i servizi SWIFT ricadono nel mercato finanziario: Sicurezza, Tesoro & Derivati, Servizi commerciali e Pagamenti e Gestione di cassa.
Sicurezza
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Tesoro e Derivati
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Gestione di cassa
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Servizi commerciali
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SWIFTNet Mail[modifica | modifica wikitesto]
SWIFT offre un servizio di messaggistica da persona a persona, SWIFTNet Mail, reso disponibile la prima volta il 16 maggio 2007.[5][6].
Coinvolgimento del governo statunitense in SWIFT[modifica | modifica wikitesto]
Terrorist Finance Tracking Program[modifica | modifica wikitesto]
Il Dipartimento del Tesoro USA, a seguito degli attacchi dell'11 settembre 2001, ha sviluppato un accordo con la Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication al fine di controllare tutte le transazioni finanziarie mondiali. Le comunicazioni avvengono attraverso modelli di messaggi denominati "Fin message", contenenti tutte le informazioni sulle transazioni, tra cui dati dell'ordinante, del beneficiario, estremi dei conti, etc.
L'accordo è rimasto segreto fino al 2006, quando il New York Times ha pubblicato un articolo in cui segnalava l'acquisizione delle transazioni da parte del Dipartimento del Tesoro USA. A questo punto l'Unione Europea ha intrapreso iniziative per disciplinare e limitare l'acquisizione dei dati di cittadini europei da parte degli USA, concretizzate con la Decisione 2010/412/EU, che ha dato vita al Terrorist Finance Tracking Program (TFTP).
Sanzioni all'Iran[modifica | modifica wikitesto]
Controllo statunitense sulle transazioni all'interno dell'Unione Europea[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Come le banche ci consegnano agli americani, Effedieffe.com, Mirko Borghese, 13 novembre 2007
- ^ ISO Maintenance agencies and registration authorities], su iso.org.
- ^ RFC 3615 – A Uniform Resource Name (URN) Namespace for SWIFT Fin, su faqs.org.
- ^ SWIFT History, SWIFT.
- ^ SWIFTNet Mail now available, su swift.com.
- ^ SWIFTNet Mail pilot phase underway, su swift.com. (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2008).
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su swift.com.
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