Sinistra indipendente

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La Sinistra Indipendente fu un movimento politico in cui confluirono personalità che, pur elette all'interno delle liste di partiti di sinistra, in particolare del Partito Comunista Italiano, non erano iscritti o non erano soggetti alla disciplina degli stessi.

Storia

Nasce nelle elezioni politiche del 1953 quando il PCI inserì in lista personalità della cultura e della società civile non iscritte al partito e in quella legislatura al Senato fu costituito il gruppo parlamentare Gruppo Democratico Indipendenti di Sinistra, con senatori come Tomaso Smith e Virgilio Nasi.[1]

Il titolo ("indipendenti di sinistra") fu successivamente attribuito, in Italia, a quei candidati che furono contigui al Partito Comunista Italiano a partire dal 1967-68 fino al suo scioglimento, ma per provenienza e idee erano esterni alla struttura del partito, provenendo dal mondo cattolico (come Raniero La Valle) o laico/azionista (come Altiero Spinelli e Ferruccio Parri che fu per anni capogruppo al Senato) o dalla società civile, come il magistrato Cesare Terranova, e anche dello spettacolo come Eduardo De Filippo e Gino Paoli. La Sinistra Indipendente ha avuto, in questo frangente storico e fino agli anni '80, un proprio gruppo autonomo alla Camera [2][3] e al 1992 al Senato [4] e una propria struttura ufficiale autonoma, a fianco di quella del PCI.

Alcuni parlamentari della Sinistra Indipendente

Note

Bibliografia

Voci correlate

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Wladimiro Dorigo, direttore di QUESTITALIA, con il quale ho avuto l'onore di collaborare, non è stato mai senatore della sinistra indipendente. Era stato invitato a candidarsi da parte del PCI, con elezione garantita, ma proprio per coerenza col suo impegno nella battaglia contro l'integrismo cattolico, l'unità politica dei cattolici e per la laicità della politica, rifiutò di candidarsi in qualità di cattolico nelle liste del PCI.