Shirley Eaton

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Shirley Jean Eaton (Edgeware, 12 gennaio 1937) è un'attrice britannica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Artista precoce, debuttò in teatro a soli 12 anni, mentre a 14 ottenne il suo primo ruolo importante davanti alle telecamere nella serie televisiva Parent-Craft (1951). Tra la fine degli anni cinquanta e l'inizio dei sessanta collezionò una serie di partecipazioni in ruoli minori in numerose commedie, esperienza che le permise di lavorare con mostri sacri del cinema britannico come Peter Sellers in La verità... quasi nuda (1957) e Dirk Bogarde in Dottore a spasso (1957).

La svolta giunse per l'attrice nel 1964, quando divenne l'icona simbolo delle Bond girl: interpretò infatti il ruolo di Jill Masterson nel film Agente 007 - Missione Goldfinger, protagonista di una memorabile scena in cui il suo personaggio giace defunto con il corpo completamente dipinto da una vernice dorata. Fu un successo clamoroso che la portò a comparire, nuovamente ricoperta d'oro, sulla copertina della celebre rivista Life. Subito dopo l'uscita della pellicola circolò una leggenda metropolitana secondo la quale l'attrice sarebbe realmente morta soffocata dalla vernice durante la lavorazione del film, notizia questa assolutamente falsa.[1]

Il ruolo di Jill Masterson fu il definitivo trampolino di lancio per la carriera della Eaton, che le consentì di recitare ancora in diversi film d'avventura, commedie brillanti, e nel giallo Dieci piccoli indiani (1965). Il suo ultimo ruolo fu quello della diabolica Sumuru nei due film dedicati al personaggio, Le labbra proibite di Sumuru (1967) e Sumuru regina di Femina (1969), dopo i quali si ritirò dal mondo del cinema per dedicarsi alla famiglia.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

È stata sposata con Colin Rowe dal 1957 alla morte di lui nel 1994. Dal matrimonio sono nati due figli, Grant e Jason.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jamie Frater, Listverse.com's Epic Book of Mind-Boggling Lists, Ulysses Press, 2014, ISBN 9781612432977.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN167091161 · ISNI (EN0000 0001 1483 8072 · LCCN (ENno00050569 · GND (DE130467146 · BNE (ESXX5280880 (data) · BNF (FRcb139456882 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no00050569