Serapias nurrica

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Serapide della Nurra
Serapias nurrica
Sardegna
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
Ordine Asparagales
Famiglia Orchidaceae
Sottofamiglia Orchidoideae
Tribù Orchideae
Sottotribù Orchidinae
Genere Serapias
Specie S. nurrica
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Ordine Orchidales
Famiglia Orchidaceae
Sottofamiglia Orchidoideae
Tribù Orchideae
Sottotribù Orchidinae
Genere Serapias
Specie S. nurrica
Nomenclatura binomiale
Serapias nurrica
Corrias, 1982

La serapide della Nurra (Serapias nurrica Corrias, 1982) è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidacee, diffusa in Sardegna, Corsica, Sicilia e Calabria.[1] e sulle isole Galite in Tunisia[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È una pianta erbacea geofita bulbosa con fusto alto 15–35 cm, verdastro alla base e rosso bruno in prossimità dell'apice.

L'apparato radicale è costituito da due rizotuberi, uno sessile e l'altro brevemente peduncolato.

Le foglie sono lanceolato-lineari, quelle basali ridotte a guaine membranacee scure, avvolgenti il fusto, le medie (4-5) lunghe 10–18 cm e larghe 0,8-1,6 cm, le superiori bratteiformi.

L'infiorescenza raggruppa da 3 a 9 fiori, con sepali e petali riuniti in un casco tepalico che racchiude quasi interamente l'ipochilo del labello. La caratteristica principale che consente di distinguere questa specie dalle altre del genere Serapias è il margine biancastro e piuttosto ondulato dell'epichilo. Alla base del labello sono presenti due callosità lucide, distanziate tra loro e divergenti, di colore porpora-nerastro. Il ginostemio è di colore rosso-violaceo con pollinii verde-gialli.

Fiorisce da marzo a maggio.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

La riproduzione di questa specie avviene per autoimpollinazione, che talora si verifica ancora prima dell'apertura dei fiori (cleistogamia).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Scoperta nella Nurra, regione della Sardegna nord-occidentale, la specie è stata successivamente rinvenuta anche in altre località sulle coste settentrionali, occidentali e meridionali dell'isola nonché nell'arcipelago di La Maddalena e nell'isola di San Pietro; è stata inoltre documentata la sua presenza in Sicilia (nei pressi di Cefalù e sui monti Peloritani) e in Calabria (vicino allo stretto di Messina)[3] nonhè in Corsica, nelle isole Baleari e in Tunisia, solo sull'i sola di Galite[2][1].

Il suo habitat tipico è rappresentato dalle garighe a cisto e dalle macchie delle regioni costiere, con preferenza per i substrati silicei, da 0 a 1.000 m di altitudine.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

S. nurrica fa parte del gruppo Serapias parviflora della sezione Bilamellaria, raggruppamento del genere Serapias caratterizzato da callosità basale divisa in due parti divergenti[4].

Le specie di questa sezione hanno tutte numero cromosomico 2n=36[5].

Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]

Sono state descritte due sottospecie:[1]

  • S. nurrica subsp. argensii M.Gerbaud & O.Gerbaud
  • S. nurrica subsp. nurrica Corrias

Variabilità[modifica | modifica wikitesto]

Accanto alla forma tipica questa specie presenta alcune varianti cromatiche:

  • S. nurrica forma chloranta Scrugli & Grasso
  • S. nurrica forma rubra Orrù & Senis
  • S. nurrica forma viridis

Esiste inoltre un'altra entità, considerata in passato come semplice forma apocromatica (S. nurrica forma alba), che presenta una dimensione dei petali interni doppia rispetto a tutte le altre (6–11 mm contro 4,5-6,5): tale caratteristica è stata considerata sufficiente a proporre la classificazione di questa popolazione, localizzata finora esclusivamente in alcune località della Sardegna, come una vera e propria varietà: S. nurrica var. alba[6].

Specie simili[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Serapias nurrica, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 31 marzo 2021.
  2. ^ a b (FR) Errol Véla, Ridha Ouni, R. Martin, Serapias nurrica Corrias (Orchidaceae), nouveau pour la flore de Tunisie, in ournal Europäischer Orchideen, vol. 44, n. 2, giugno 2012.
  3. ^ GIROS, p. 149.
  4. ^ Delforge, pp. 244-246.
  5. ^ (EN) D’Emerico S., Pignone D. e Scrugli A, Giemsa C-banded karyotypes in Serapias L. (Orchidaceae), in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 133, 2000, pp. 485-492.
  6. ^ Senis S., Grasso M.P. e Orrù G, Precisazioni su alcune varianti cromatiche di Serapias nurrica Corrias (PDF), in GIROS Notizie 2009; 39: 11-13.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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