Ritratto del canonico Ludovico Terzi

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Ritratto del canonico Ludovico Terzi
AutoreGiovan Battista Moroni
Data1560
Tecnicaolio su tela
Dimensioni100,5×82.7 cm
UbicazioneNational Gallery, Londra

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Il ritratto del canonico Ludovico Terzi è un dipinto a olio su tela realizzato da Giovan Battista Moroni e conservato presso la pinacoteca del National Gallery londinese.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il dipinto proviene originariamente dalla collezione della famiglia Terzi. Passò alla famiglia Avogadro di Brescia fino al 1800 quando con Paola Avogadro e Bartolomeo Fenaroli passò a quest'ultima famiglia in eredità. Nel 1876 fu proprietà di Giuseppe Baslini che lo alienò alla National Gallery.[2]

Il personaggio raffigurato è il canonico del duomo di Bergamo Ludovico Terzi nato nel 1518. Ricordato per il trasferimento delle reliquie dei santi Fermo e Rustico dall'antica chiesa alessandrina che era in demolizione per la costruzione delle Mura venete di Bergamo nel 1561. Fu inviato a Venezia a rendere omaggio al neoeletto vescovo di Bergamo Federico Corner. Nel 1582 acquistò palazzo Scotti.[3] Il dipinto fu forse conservato da un suo parente, Giovan Battista Terzi, quando fu indicato da Carlo Ridolfi: «Tre de' quadri si conservano in Bergamo appresso dell'Arcidiacono Terzi».[4]

Il dipinto risulta inserito anche nell'inventario dei beni di Scipione Avogadro stilato dopo la sua morte nel 1785: «Ritratto di un prete del Moroni d'Albino». Sarà lo storico dell'arte Francesco Tassi a indicare la presenza del dipinto in casa Avogadro di Brescia:

«Quello poi dell'Arcidiacono Terzi viene presentemente posseduto in Brescia dal conte Luigi Avogadro, cavaliere che dell'arti nostre ha un singolar diletto, ed intendimento, e lo tiene per uno de' più rari pezzi della sua bella e copiosa raccolta»

Molti furono negli anni i critici e gli storici dell'arte a interessarsi dei ritratti del Moroni dando a questo di Ludovico Terzi la datazione intorno al 1560.

Descrizione e stile[modifica | modifica wikitesto]

Il dipinto raffigura il Terzi appoggiato sui resti di una colonna. Il braccio sinistro è appoggiato a una colonna spezzata e regge un biglietto. La mano sinistra tiene chiuso nel pugno un paio di guanti. Lo sguardo del Terzi è rivolto lontano, ricorda molto il Ritratto di fra Michele da Brescia che il Moroni aveva realizzato un paio d'anni prima.[5] Lo sguardo assorto conferisce al personaggio la giusta dignità, come se fosse un modo quasi spregiudicato di comportarsi. La scenografia in cui è posto il personaggio è molto luminosa, anche se sono resti di un palazzo distrutto, ma illuminato dalla luce di uno spicchio di cielo che appare in alto a destra. Il Moroni ha avuto cura nel raffigurare l'uomo, non solo il canonico che aveva coperto nella sua vita importanti cariche istituzionali.

La datazione intorno al 1560 è dato anche dalla raffigurazione del capo del canonico di grandi dimensioni, e che riprende la ritrattistica nordica atta a accentuare la realtà del personaggio dipinto.[2] L'opera pone il fine primario di essere realistica così come sono le caratteristiche dei ritratti dell'artista albine.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Canonico Ludovico Terzi, su nationalgallery.org.uk, National Gallery. URL consultato il 15 febbraio 2023.
  2. ^ a b Facchinetti.
  3. ^ Gianmario Petrò, La casa del giurista Benedetto Ghislandi in via Donizetti 3-Lorenzo Lotto nella Bergamo del '500, n. 12-13, La Rivista di Bergamo, p. 85-88.
  4. ^ Carlo Ridolfi, Le Meraviglie dell'arte, 1648.
  5. ^ Francesco Rossi, Il Moroni, Dei Soncino, 1991.
  6. ^ Mina Gregori, Gian Battista Moroni, 1979, p. 56.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mina Gregori, Giovanni Battista Moroni, I pittori Bergamaschi del XIII al XIX secolo, Il cinquecento, Bergamo, 1979.
  • Mina Gregori, Giovan Battista Moroni, Bergamo, Poligrafiche Bolis, 1979.
  • Simone Facchinetti, Giovan Battista Moroni: lo sguardo sulla realtà, 1560-1579, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2004.
  • Gabriele Cavallini, Ritratto di giovane, in Vittorio Sgarbi (a cura di), Gli occhi di Caravaggio. Gli anni della formazione da Venezia e Milano, Silvana editore, 2011, pp. 136-137, ISBN 9788836619870.
  • Simone Facchinetti, Giovan Battista Moroni, Roma, Officina libraria, 2021, pp. 222-2225, ISBN 978-88-3367-154-3.

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