Don Leone Cucchi in contemplazione di san Martino e il povero, e la Madonna col Bambino in gloria

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Don Leone Cucchi in contemplazione di san Martino e il povero e la Madonna col Bambino in gloria
AutoreGiovan Battista Moroni
Data1576
Tecnicaolio su tela
Dimensioni260×156 cm
Ubicazionechiesa di San Martino Vescovo, Cenate Sotto

Don Leone Cucchi in contemplazione di san Martino e il povero e la Madonna col Bambino in gloria è il dipinto olio su tela di Giovan Battista Moroni più importante conservato nella chiesa di San Martino Vescovo di Cenate Sotto.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il dipinto conservato sulla parete destra della chiesa, anche se originariamente era posto come pala dell'altare maggiore,[2] fu commissionato dal parroco don Leone Cucchi che vi si è fatto raffigurare.[3] Considerata l'età del prelato e la sua presenza a Cenate Sotto come parroco dal 1570 e il 1578, data della morte dell'artista, si daterebbe il lavoro nel 1576, anche se alcuni studiosi dell'arte vorrebbero indicare una data precedente il 1575.

Con il rifacimento della chiesa il dipinto fu più volte ricollocato, già lo storico Donato Calvi nel 1677 lo indica posto sopra l'ingresso della sagrestia e probabile lavoro di Lorenzo Lotto, malgrado la presenza della firma del Moroni. Si consideri che in quel tempo Lorenzo Lotto aveva raggiunto a Bergamo e nella bergamasca una grande notorietà e rilevanza, attribuendo quindi al veneziano il dipinto significava darne massimo risalto[4][5].

«Sopra la sagrestia è una stimatissima pittura di S. Martino , che si crede del Lotto»

Fu indicato nel 1794 come posto sulla controfacciata sopra l'ingresso principale. Dopo esser collocato nei locali della sagrestia fu nuovamente esposto sulla zona presbiteriale nel 1853 come indicano le relazioni del parroco Giovanni Suardi che la definiva come quadro assai prezioso:

«nel presbiterio, in alto, al luogo della finestra di mezzo […] fino ai nostri ultimi tempi fu tenuto in sagrestia»

Nel 1820 fu Giovanni Maironi da Ponte a identificate nel prete raffigurato proprio il Cucchi:

«E nella sacristia vi sono due quadri assai pregievoli, un grande del Morini rappresentante s. Martino a vacallo, che dona al povero la metà del suo mantello in atto che lo divide colla spada, e i piedi del quadro vi si vede dipinto il fu prevosto Leon Cucchi»

L'inventario dei beni parrocchiali del 1863 elencano la presenza di sei dipinti nella chiesa tra i quali un monumento dell'immortale Moroni'. Nel 1913 furono eseguiti lavori di restauro con la doppia foderatura nonché il rifacimento del telaio. Ulteriori restauri alla tela furono eseguiti negli ultimi anni del Novecento.[6]

Fu però Lorenzo Dentella nel 1926 a inserite il dipinto nel suo preciso contesto storico[7]

«Ci fa propendere a crederlo il ritratto del prevosto Cucchi e l'abito perfettamente clericale, e la relazione che vi dovea essere tra il prevosto ed il pittore, trovandosi a Cenate con don Leone Cucchi un sacerdote Moroni di Albino,, ed avendo il prevosto parenti ad Albino, fra i quali il nipote Fabrizio Personeni, che gli successe nella pepositura del Misma. Il fatto stesso di aver in Parrocchia due quadri dell'illustre pittore, l'uno il famoso Assunta e questo, dimostra l'amicizia del prevosto col Moroni che lo volle ricordare sulla tela»

Moroni usò nuovamente i cartoni preparatori dell'opera per il dipinto Madonna in gloria con san Giacomo e san Rocco conservato nella pinacoteca newyorkese.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La raffigurazione della tela si sviluppa su due livelli. In quello superiore è raffigurata la Vergine avvolta in un bianco velo e seduta su di un trono di nuvole sorretto da due putti col Bambino Gesù in braccio. La Madonna è avvolta dalla luce dorata del Paradiso. Questo gruppo si presenta di misura minore rispetto gli altri personaggi raffigurati.

San Martino, titolare della chiesa, è posto nella parte centrale ed è raffigurato a cavallo a capo scoperto con gli abiti militari mentre lascia la città di Amiens. Il santo volge lo sguardo al mendicante che è inginocchiato dinnanzi a lui e compie l'atto di dividere il suo mantello in due parti con la spada, per poterlo poi donare al poveraccio.

Sul lato sinistro della tela vi è raffigurato l'offerente: don Leone Cucchi di circa cinquant'anni, in abito nero col lo sguardo volto verso l'osservatore indicando il santo raffigurato.[3] Il dipinto ospita la firma dell'artista su di un ceppo dal quale si stacca un ramoscello verde: JO.BAP.MORONUS P.

Malgrado la tela, nella sua raffigurazione sacra non è certo da considerarsi una delle migliori è sicuramente degna dell'artista bergamasco nella raffigurazione del prete offerente[8]:

««potente e reale, in primo piano, di forti proporzioni rispetto al gruppo sacro»»

Si consideri che le immagini del santo a cavallo ma particolarmente della Vergine col Bambino, risultano minori rispetto a don Cucchi posto in primo piano, ma questo rende la figura del prelato quasi più potente e reale la sua presenza nel quadro. L'offerente pare essere quasi esterno alla tela e anche lui un osservatore.

Non è questi l'unico ritratto del prelato che aveva commissionato anche la tela Assunta del Misma dove fu ritratto nei panni di san Giovanni apostolo. L'artista era conosciuto dal Moroni eavendo parenti ad Albino.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chiesa di San Martino. Val Cavallina, su invalcavallina.it. URL consultato l'11 ottobre 2023.
  2. ^ Giulio Orazio Bravi, Viste due tele di Giovan Battista Moroni una a Sovere e una a Cenate Sotto.
  3. ^ a b c Giovanna Capoferri Mosconi, Gabriele Medolago, Gli edifici sacri di Cenate Sotto, II, 2011, pp. 115-116.
  4. ^ Facchinetti.
  5. ^ MinaGregori, p.236.
  6. ^ Facchinetti, p. 388.
  7. ^ Lorenzo Dentella, Curiosità storiche di Cenate, Bergamo, Savoldi, 1926, p. 144.
  8. ^ Mina Gregori, Moroni, 1979, p. 250.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bruno Cassinelli, Luigi Paganoni e Graziella Colmuto Zanella, Duomo di Bergamo, Bolis, 1991.
  • Simone Facchinetti, Giovan Battista Moroni: lo sguardo sulla realtà, 1560-1579, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2004, p. 188.
  • Mina Gregori, Giovanni Battista Moroni, I pittori Bergamaschi del XIII al XIX secolo, Il cinquecento, Bergamo, 1979.}
  • Giovanna Capoferri Mosconi, Gabriele Medolago, Gli edifici sacri di Cenate Sotto, II, 2011, pp. 115-116.
  • Simone Facchinetti, Giovan Battista Moroni opera completa, Officina Libraria, 2021, pp. 389-390isbn=978 88 3367 154 3.
  • Francesco Rossi, Mina Gregori, Moroni, Poligrafiche Bolis S.p.A., 1979, p. 236-237.
  Portale Pittura: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di pittura