Rhynchocephalia

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Rhinchocephalia
Tuatara (Sphenodon punctatus)
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
CladoSauropsida
SottoclasseDiapsida
InfraclasseLepidosauromorpha
SuperordineLepidosauria
OrdineRhynchocephalia
Sinonimi

Sphenodontia

Famiglie
vedi testo

I rincocefali (Rhynchocephalia, che in greco significa testa a becco) sono un ordine di rettili considerati fossili viventi per le loro caratteristiche arcaiche. L'unico rappresentante vivente di quest'ordine è il tuatara (Sphenodon punctatus)[1].

Rappresentanti fossili di quest'ordine sono conosciuti fin dal Triassico, oltre 200 milioni di anni fa, al tempo in cui ha avuto inizio la stirpe dei dinosauri. L'ordine, con l'eccezione del tuatara, si è però definitivamente estinto circa 60 milioni di anni fa. I rincocefali viventi, come molti di quelli estinti, hanno aspetto simile a lucertole.

I primi rincocefali noti erano piccoli animali non più lunghi di una ventina di centimetri, i cui resti fossili sono stati ritrovati principalmente in Gran Bretagna. Tra le forme più note, da ricordare Planocephalosaurus e Clevosaurus. Vi furono molte altre specie durante il Triassico e il Giurassico, distinte principalmente per caratteristiche del cranio (ad es. Homeosaurus e Sapheosaurus, privo di denti). In generale, la corporatura era quella di lucertole tozze.

Alcune forme, però, si discostavano notevolmente da questo piano corporeo: in particolare sono notevoli le specie della famiglia Pleurosauridae, dotate di corpi allungatissimi adatti al nuoto, e alcuni rincocefali rinvenuti in Messico (Pamizinsaurus, Ankylosphenodon). Nel Cretaceo gli sfenodonti iniziarono a declinare, per poi scomparire dalla documentazione fossile per tutto il Cenozoico. Tra gli ultimi rincocefali del Cretaceo, da ricordare il grande Priosphenodon, mentre in Italia è noto Derasmosaurus. Gli unici "relitti" di questa fauna un tempo diffusa sono i tuatara della Nuova Zelanda.

Classificazione

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Questa classificazione si basa sugli studi di Wu (1994),[2] Evans et al. (2001),[3] Apesteguia & Novas (2003)[4][5] e Evans & Borsuk−Białynicka (2009).[6]

  1. ^ Sphenodon punctatus, su The Reptile Database. URL consultato il 17 luglio 2014.
  2. ^ Wu, X-C. 1994: Late Triassic-Early Jurassic sphenodontians from China and the phylogeny of the Sphenodontia. in Fraser, N. C. & Sues Hans-Dieter. 1994: In the Shadow of the Dinosaurs. Cambridge University Press, New York. 1994
  3. ^ Evans Susan, Prasad G. V. R. & Manhas, B. K., 2001: Rhynchocephalians (Diapsida: Lepidosauria) from the Jurassic Kota Formation of India. Zoological Journal of the Linnean Society: Vol. 133, #3, pp. 309-334
  4. ^ Apesteguía S, Novas Fernando, (2003), Large Cretaceous sphenodontian from Patagonia provides insight into lepidosaur evolution in Gondwana. Nature, 425:609–612
  5. ^ Sphenodontida, su helsinki.fi. URL consultato il 17 maggio 2012.
  6. ^ Susan E. Evans and Magdalena Borsuk−Białynicka, A small lepidosauromorph reptile from the Early Triassic of Poland (PDF), in Paleontologica Polonica, vol. 65, 2009, pp. 179–202. URL consultato il 1º giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).

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