Reinhard Gehlen

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Reinhard Gehlen
Il colonnello Reinhard Gehlen nel 1943
NascitaErfurt, 3 aprile 1902
MorteBerg, 8 giugno 1979
Dati militari
Paese servitoGermania (bandiera) Repubblica di Weimar (1920-1933)
Germania (bandiera) Germania nazista (1933-1945)
Stati Uniti (1946-1956)
bandiera Germania Ovest (1956-1968)
Forza armata Reichsheer (1920-1933)
Heer (1933-1945)
CIA (1946-1956)
BND (1956-1968)
SpecialitàIntelligence
Anni di servizio1920-1968
GradoTenente generale
GuerreSeconda guerra mondiale
Guerra fredda
CampagneCampagna di Polonia
Campagna di Russia
Comandante diAbteilung Fremde Heere Ost;
BND
Decorazioni
  • Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca
  • Croce al merito di guerra di I Classe con Spade
  • Croce di II Classe al merito di guerra
  • Medaglia d'argento dell'Ordine militare della Croce Tedesca
  • Cavaliere dell'Ordine di San Giovanni del Baliaggio di Brandeburgo
"fonti nel corpo del testo"
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Reinhard Gehlen (Erfurt, 3 aprile 1902Berg, 8 giugno 1979) è stato un generale e agente segreto tedesco.

È stato il Generalmajor della Wehrmacht che durante la seconda guerra mondiale ha ricoperto il ruolo di capo dei servizi segreti sul fronte orientale[1].

Reclutato nel secondo dopoguerra dalle forze armate degli Stati Uniti d'America al fine di organizzare una rete di spionaggio contro l'Unione Sovietica, fu a capo dei servizi d'informazione della Germania Ovest fino alla fine degli anni sessanta. La sua organizzazione, il Bundesnachrichtendienst (BND), era volta alla canalizzazione d'informazioni riguardanti le nazioni allora aderenti al Patto di Varsavia ad uso dell'intelligence della NATO.

Al tempo stesso l'organizzazione svolgeva compiti d'infiltrazione nei paesi della cortina di ferro al fine di fomentare e sostenere movimenti di rivolta che opponessero il controllo sovietico. Gehlen lavorava in stretta collaborazione con la CIA. La BND forniva 'il personale' e la seconda i mezzi: fondi, macchinari, dotazioni, eccetera.[2]

In una delle operazioni più fortunate, "Operation Sunrise", l'organizzazione riuscì ad infiltrare circa 5000 agenti anticomunisti di discendenza Est-europea nel blocco orientale[3]. Gli agenti venivano a tal fine preparati in un campo d'addestramento specifico ad Oberammergau. Altre azioni non furono di altrettanto successo per via della presenza di 'talpe' all'interno dell'organizzazione e dei servizi segreti americano (CIA) ed inglesi (MI5) e MI6 in particolare Harold "Kim" Philby.

Foto segnaletica di Reinhard Gehlen nel 1945.

L'organizzazione fu autrice della scoperta del reparto segreto russo dello SMERŠ e collaborò al Berlin Tunnel nella costruzione di un tunnel clandestino al di sotto del Muro di Berlino al fine di monitorare le comunicazioni tra Unione Sovietica e Germania Est.

Collaboratori

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Si suppone, senza supporto documentale, all'interno dell'organizzazione lavorassero anche ex criminali di guerra nazisti e si sospetta abbia avuto un ruolo chiave nella fuga di molti appartenenti all'organizzazione nazista verso il Sud America alla fine della guerra fornendo documenti falsi e passaporti a uomini delle SS in fuga dalla Germania occupata dagli Alleati (vedi ODESSA che però era composta da ex SS)[4].

Organizzazione Gehlen

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Lo stesso argomento in dettaglio: Organizzazione Gehlen.

Reinhard Gehlen, capo del servizio segreto tedesco nell'URSS, scappò negli Stati Uniti nel 1945, con l'aiuto di Allen Welsh Dulles, Direttore dell'Office of Strategic Services (OSS) in Europa, offrendo in cambio 52 casse piene di dossier e documenti che aveva accumulato nei molti anni in cui aveva fatto parte dello spionaggio nazista contro l'Unione Sovietica e contro i comunisti italiani e francesi in Russia. L'OSS lo mise a capo dell'operazione Rusty, a Oberursel, atta a organizzare un gruppo di spionaggio nell'Unione Sovietica, che poi fu chiamato "Organizzazione Gehlen"[5].

Nel 1947 l'organizzazione si era talmente sviluppata che le fu assegnata una nuova sede a Pullach, nei dintorni di Monaco, in una villa appartenuta a Martin Bormann. I tedeschi reclutati a Oberursel e Pullach agivano assieme agli uomini del servizio segreto americano. Il generale Gehlen guadagnava 1 milione di dollari l'anno. Odiata e temuta per la sua efficacia, fu oggetto di una massiccia campagna di disinformazione. Tra gli agenti vennero infiltrati doppiogiochisti che procedevano fuori controllo e nel 1948, le spie furono prese in carico direttamente dalla CIA.[6]

Pensione e morte

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Si ritirò nel 1968 come funzionario della Germania Ovest, classificato come Ministerialdirektor, un grado senior con una generosa pensione.

Morì a Berg nell'Alta Baviera, nel 1979, all'età di 77 anni.

Gran croce al merito con placca e cordone dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito di guerra di I classe con spade - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di II classe al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente
Cavaliere dell'Ordine di San Giovanni del Baliaggio di Brandeburgo - nastrino per uniforme ordinaria
  1. ^ (DE) Rolf-Dieter Müller, Reinhard Gehlen. Geheimdienstchef im Hintergrund der Bonner Republik: Die Biografie, Ch. Links Verlag, 20 aprile 2018, ISBN 978-3-86284-409-8. URL consultato il 15 maggio 2024.
  2. ^ Reinhard Gehlen e la CIA: I preziosi servizi della Gestapo per destabilizzare le democrazie popolari, su www.associazionestalin.it. URL consultato il 13 maggio 2024.
  3. ^ Richard Stites e Giuseppe Boffa, Storia dell'Unione Sovietica, in The American Historical Review, vol. 82, n. 4, 1977-10, pp. 1026, DOI:10.2307/1865274. URL consultato il 15 maggio 2024.
  4. ^ R.J.B. Bosworth, 'The Oxford Handbook of Fascism', Oxford University Press, New York, Apr. 2009, ISBN 9780199291311, p. 593; "...[Nazi] criminals after the war and enrolled them as soldiers and spies in the war against communism. In Germany, one of the Nazis in question was General Reinhard Gehlen, formerly the army's intelligence chief for the eastern front. At the end of the war, Gehlen was effectively recruited by the CIA and was able to re-establish an intelligence network which made use of Nazis and known war criminals, and later was incorporated into the official West German secret service, BND. [...]"
  5. ^ Höhne & Zolling, p. 76, 86.
  6. ^ Jacobsen, 2014. pag. 304.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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