Rebus (film 1968)
Rebus | |
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Ann-Margret e Laurence Harvey in una scena | |
Paese di produzione | Italia, Spagna, Germania, Argentina |
Anno | 1968 |
Durata | 80 min |
Genere | poliziesco |
Regia | Nino Zanchin |
Soggetto | Pietro Catella |
Sceneggiatura | Sergio Donati, José Gutiérrez Maesso, Mario Rossi, Leonardo Martín, Juan Cesarabea |
Produttore | Alberto Grimaldi |
Fotografia | Cecilio Paniagua |
Montaggio | Eugenio Alabiso, Hans Zeiler |
Musiche | Luis Bacalov |
Scenografia | Giantito Burchiellaro |
Costumi | Francesca Saitto |
Trucco | Otello Sisi |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Rebus è un film del 1968 diretto da Nino Zanchin.
Trama
Jeff Miller è un croupier statunitense che lavora a Londra e la cui vita disordinata, condita da abbondanti bevute, gli ha fatto perdere l'ennesimo impiego. Viene così coinvolto, a sua insaputa, da un elegante agente segreto con ombrello e bombetta, nelle indagini su di una truffa da parte di un'organizzazione criminale ai danni dei casinò di tutto il mondo e spedito a Beirut a lavorare in un casinò del posto.
Qui viene contattato dall'organizzazione criminale per barare alla roulette, in modo da far vincere cospicue somme di danaro a delle persone ingaggiate per puntare a dei numeri prestabiliti: la roulette truccata farà uscire sempre quei pochi numeri stabiliti. Miller, coinvolto sentimentalmente dalle bella Laura, non contento di aver svolto il proprio compito per il quale è stato pagato, vuole vederci chiaro e indaga a fondo, dal momento che è stato anche fatto oggetto di un attentato così da eliminarlo una volta terminato il proprio ruolo.
Seguendo un'intuizione porta così alla fine la polizia a incastrare il capo dell'organizzazione: la signora Brown, un'apparentemente innocua turista americana che si finge distratta e sconclusionata per portare a compimento i propri piani criminali.
Produzione
Gli esterni furono prevalentemente girati in Libano.[1]
Distribuzione
Critica
All'uscita del film, Achille Valdata di Stampa Sera ha stroncato il film scrivendo: "Quando il copione è un po' maldestro, com'è il caso di Rebus, la noia mortifica lo spettatore. Ingenua nell'avvio, la storia non migliora troppo strada facendo, mostra la corda, e solo verso l'epilogo ha qualche guizzo nel tentativo di sorprendere con un risvolto che vorrebbe essere inatteso mentre lo è solo in parte".[2]
Il vice critico dell'Avanti! lo giudicò, invece, "discreto": "Nino Zanchin ha firmato il suo primo film, dimostrando di sapersi destreggiare bene. Impeccabile nella forma, «Rebus» genera una certa sazietà per la trama, che continua ad articolarsi attorno a statuine di Budda che dovrebbero esser piene di denaro e sono invece, spesso e volentieri, vuote; e ammetterete che dopo un paio di volte lo spettatore si stufa di veder statuine di Budda [...] Lodevoli gli attori, in specie quelli di secondo piano. Ann-Margret è molto bella, e molto yankee: se la prima qualità riesce a farvi dimenticare la seconda, il divertimento è assicurato."[3]
Il Morandini assegna al film due stellette su cinque: "[...] è un poliziesco avventuroso di imitazione americana con risvolti esotici e intervalli umoristici."[1]
Note
- ^ a b Morando Morandini, Il Morandini. Dizionario dei film 2007, Zanichelli, 2007, p. 1200.
- ^ Achille Valdata, Il film del giorno. La diva del «muto» ritrova la parola, in Stampa Sera, 13 settembre 1968.
- ^ Vice, Cineprime. Rebus., in Avanti!, 21 settembre 1968, p. 5.
Collegamenti esterni
- Rebus, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- Rebus, su ANICA, Archiviodelcinemaitaliano.it.
- (EN) Rebus, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Rebus, su AllMovie, All Media Network.
- (EN, ES) Rebus, su FilmAffinity.
- (EN) Rebus, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (DE, EN) Rebus, su filmportal.de.