Ranieri Scacceri
San Ranieri | |
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San Ranieri, ritratto immaginario, dipinto da Cecco di Pietro (XIV secolo). | |
Eremita | |
Nascita | Pisa, 1118 |
Morte | Pisa, 17 giugno 1161 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Santuario principale | Cappella di San Ranieri nel Duomo di Pisa |
Ricorrenza | 17 giugno Pisa 19 novembre (Principato di Monaco) |
Patrono di | Pisa e Principato di Monaco |
Ranieri Scàcceri (Pisa, 1118 – Pisa, 17 giugno 1161) fu un eremita italiano. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica ed è il patrono di Pisa (di cui la festa è il 17 giugno) e della dinastia monegasca dei Grimaldi (di cui la festa è il 19 novembre).
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]La vita di Ranieri ebbe una profonda trasformazione negli anni della giovinezza. Era nato nel 1118 da Gandolfo Scacceri, un ricco mercante di Pisa e da Mingarda Buzzaccherini, trascorse la gioventù in frivolezze finché a 19 anni incontrò Alberto, un eremita che era venuto a vivere in città presso il monastero di San Vito: seguendo il suo esempio Ranieri scelse di abbandonare tutte le sue ricchezze per vivere in completa povertà. Si trasferì poi come pellegrino in Terra santa dove soggiornò diversi anni dandosi alla mortificazione del corpo e alla penitenza.
Ritornò a Pisa nel 1154 condotto in patria dall'amico ammiraglio pisano Ranieri Bottacci e si ritirò nello stesso monastero di San Vito dove anni prima aveva incontrato l'eremita Alberto. Già durante la sua vita si era diffusa la notizia di miracoli da lui compiuti. Morì in odore di santità il 17 giugno 1161, giorno in cui ricorre la sua memoria liturgica. La leggenda narra che alla sua morte le campane di Pisa suonarono da sole, tutte assieme, senza che nessuno le toccasse.
Culto
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1632 San Ranieri, diventò patrono della diocesi e della città di Pisa. In quell'occasione i resti del già veneratissimo santo furono portati in processione lungo la città, che organizzò una luminara in suo onore, e traslati dal precedente altare (oggi occupato dalle reliquie di san Guido della Gherardesca) alla cappella dell'Incoronata oggi nota, per l'appunto, come "di San Ranieri". La tradizione della luminaria, o meglio luminara come è nota a Pisa, è stata ripetuta diverse volte negli anni ed è poi diventata una tradizione annuale la sera della vigilia del giorno di san Ranieri (17 giugno) e rientra nei vari festeggiamenti del Giugno pisano.
Molti sono i miracoli, le leggende e le curiosità che accompagnano la figura di Ranieri e vivono ancora nell'immaginario collettivo della città. Tra i miracoli, la liberazione di una donna dalla possessione diabolica, l'aver riportato in vita un fanciullo deceduto tragicamente; ogni anno i pisani si aspettano la burrasca di san Ranieri, che spesso caratterizza il giorno della festa: il fenomeno ha un fondamento scientifico perché normalmente intorno a metà giugno il tempo risulta perturbato; infine un'antipatica credenza, radicata fra gli strati più bassi della popolazione, lo vedrebbe come ladro: il fatto deriva dalla mancanza di un dito dallo scheletro, attribuita alla punizione per aver rubato del formaggio. Il dito però si dimostrò essere stato amputato post mortem per farne una reliquia, come usava al tempo...
La memoria liturgica è il 17 giugno, sua festa patronale.
Iconografia
[modifica | modifica wikitesto]Nel Campo Santo monumentale di Pisa, il pittore Andrea di Bonaiuto (secolo XIV) dipinse ad affresco alcuni episodi della vita del santo:
- Conversione di san Ranieri;
- San Ranieri presso il Santo Sepolcro rinuncia al mondo;
- Tentazioni e miracoli di san Ranieri;
- Viaggio e ritorno di san Ranieri;
- Miracolo di Messina.
Sempre nel Camposanto di Pisa, il pittore Antonio Veneziano (seconda metà del secolo XIV) affrescò:
- Morte di san Ranieri;
- Miracoli di san Ranieri dopo la morte.
In epoca rinascimentale la comunità pisana stanziata nella città di Palermo, ha eretto in onore del protettore l'"Arco trionfale" con episodi della vita di San Ranieri di Pisa, affidandone la direzione dei lavori allo scultore Gabriele di Battista. Il manufatto edificato tra il 1503 e il 1505 oggi costituisce la campata esterna della "Cappella di San Giorgio" sorta e finanziata per volontà della comunità genovese, opera del genio di Antonello Gagini. Il complesso monumentale è presente nella navata destra della basilica di San Francesco d'Assisi di Palermo.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giorgio Batini (a cura di), Album di Pisa, Firenze, La Nazione, 1972, SBN IT\ICCU\LUA\0533878.
- Francesco Mallegni e Paola Pisani Paganelli, Ranieri. Il santo dell’acqua, Ghezzano (Pisa), Felici, 2007, SBN IT\ICCU\CFI\0904894.
- Mauro Ronzani, RANIERI di Pisa, in Dizionario biografico degli italiani, LXXXVI volume (Querenghi - Rensi), Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2016. URL consultato il 30 maggio 2023.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ranieri Scacceri
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ranieri Scacceri, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- Ranieri Scacceri, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
- Biografia di Ranieri Scacceri di Pisa, su navigationdusavoir.net. URL consultato il 27 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2004).
- Alcune biografie, su diocesidipisa.it. URL consultato il 17 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2012).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 24480764 · ISNI (EN) 0000 0000 5097 7718 · CERL cnp02093965 · LCCN (EN) nr94009017 · GND (DE) 1045735191 · BNF (FR) cb15515299k (data) |
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