Psittaculidae

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Psittaculidi
Psittacula krameri
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Psittaciformes
Famiglia Psittaculidae
Vigors, 1825
Serie tipo
Psittacula
Cuvier, 1800
Sottofamiglie

Gli Psittaculidi (Psittaculidae Vigors, 1825) sono una famiglia di uccelli dell'ordine Psittaciformes, diffusi in Africa, Asia e Oceania.[1]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia comprende 192 specie, recentemente segregate dalla famiglia Psittacidae di cui facevano parte[1], e raggruppate in sette sottofamiglie[1][2][3].

Coracopsis vasa
Lorius lory
Psephotus haematonotus

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Gli Psittaculidi sono ampiamente diffusi nel Vecchio Mondo: il loro areale si estende dall'Africa, all'Asia, sino all'Australia e alle isole del Pacifico meridionale.[4]

Colonie "aliene" negli habitat urbani europei[modifica | modifica wikitesto]

Importati in Europa da quasi cinque secoli, alcune specie di pappagalli si sono ormai stabilite in vere e proprie colonie nelle metropoli o nelle campagne adiacenti. Le specie che più frequentemente è dato osservare in Europa sono due: il parrocchetto dal collare indiano (Psittacula krameri manillensis), originario del subcontinente indiano, e il parrocchetto monaco (Myiopsitta monachus), che ha origini sudamericane.[5]

Anche in Italia sono presenti colonie di pappagalli all'interno di spazi urbani: i parrocchetti dal collare da anni nidificano nei numerosi giardini e parchi di Roma e di Genova, nell'orto botanico di Palermo e in alcune zone residenziali di Cagliari. Più sorprendenti, visto il clima così diverso dal loro habitat naturale, sono le colonie di parrocchetti indiani stabilitesi a Londra e nella contea del Surrey, e anche nei Paesi Bassi (sono infatti presenti all'interno del Vondelpark di Amsterdam).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Psittaculidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato l'8 giugno 2016.
  2. ^ (EN) Joseph L., Alicia Toon, Erin E. Schirtzinger, Timothy F. Wright, Richard Schodde, A revised nomenclature and classification for family-group taxa of parrots (Psittaciformes) (PDF), in Zootaxa, vol. 3205, 2012, pp. 26–40. URL consultato il 10 giugno 2016 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2013).
  3. ^ (EN) Kundu S., C.G. Jones, R.P. Prys-Jones, and J.J. Groombridge, The evolution of the Indian Ocean parrots (Psittaciformes): extinction, adaptive radiation and eustacy (PDF), in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 62, 2012, pp. 296–305.
  4. ^ (EN) Old World Parrots - Psittaculidae, su Bird Families of the World. URL consultato il 3 luglio 2018.
  5. ^ Pappagalli in città, su petfamily.it. URL consultato il 5 luglio 2018.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Uccelli: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di uccelli