Progetto NordEst

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Progetto NordEst
PresidenteMariangelo Foggiato
StatoBandiera dell'Italia Italia
AbbreviazionePNE
Fondazione2004
IdeologiaRegionalismo veneto
Federalismo
Cristianesimo democratico
CollocazioneCentro
Seggi Camera
0 / 630
Seggi Senato
0 / 315
Seggi Europarlamento
0 / 73
Seggi Consiglio regionale
0 / 51
Sito webwww.progettonordest.org/

Progetto NordEst (PNE) è un partito politico regionalista, operativo in Veneto e in Friuli-Venezia Giulia. È stato fondato nel giugno 2004 da Giorgio Panto.

È sostenitore delle tesi dell'autonomia della Regione Veneto insieme alle altre due regioni confinanti, facendo leva sulla unità di radici, tradizioni, lingua, valori e sul comune passato storico e culturale. L'obiettivo (distinguendosi in questo dagli altri partiti regionalisti veneti) è la costituzione di una macroregione formata da 13 province autonome di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige,[1] che decidano singolarmente come spendere ed investire le proprie risorse e tutelare le proprie identità.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel giugno 2004 da una scissione della Liga Veneta,[1] per opera di Giorgio Panto, debutta alle elezioni regionali in Veneto del 2005 con candidati al di fuori dei due schieramenti bipolari, conseguendo il 5,45% delle preferenze ed eleggendo due rappresentanti in Consiglio regionale (Mariangelo Foggiato e Diego Cancian). Il partito riesce in particolare a drenare voti dall'area autonomista della Liga Veneta.[2] Particolarmente rilevante è il risultato nella provincia di Treviso, in cui ottiene il 15,6%.[3] Progetto Nord-Est è così l'unico partito in Italia fuori dalle due principali coalizioni (oltre a Rifondazione Comunista in Toscana) a riuscire ad eleggere propri rappresentanti nel turno elettorale regionale del 2005.[4][5]

Il Pne critica il federalismo e la devolution approvati dal Governo Berlusconi e sollecitati dalla Lega Nord, così come la costituzione del Senato federale (la cui entrata in vigore era prevista nel 2011), in quanto - secondo il partito - mantengono ancora forte il ruolo dello Stato centrale. Il Pne rifiuta però il secessionismo della Lega Nord e l'esistenza della cosiddetta Padania, Progetto Nord Est infatti si basa anche sul desiderio di valorizzare le tradizioni ed il patrimonio culturale del nord est fondato su effettive radici storiche e sociali comuni e non può quindi accettare l'idea di un settentrione "culturalmente unito" e separato dal resto dell'Italia.[senza fonte]

Manifesto del partito

Alle elezioni politiche del 2006 si presenta con liste autonome, in Veneto e Friuli, alla Camera, raccogliendo complessivamente 92 000 voti (0,2% a livello nazionale), e al Senato (93 000 voti, 0,3% nazionale). La media dei consensi in Veneto è del 3% (2,7% alla Camera).[6] Sin dall'indomani della tornata elettorale si è aperta una discussione che ha visto porsi in maniera critica verso il PNE diversi esponenti della Casa delle Libertà, compreso il Presidente della Regione Giancarlo Galan, in quanto in caso di alleanza con il centro-destra i voti del PNE sarebbero stati sufficienti per vincere le elezioni (vinte dall'Unione alla Camera con 24 755 voti di scarto nelle circoscrizioni italiane).[7][8] Tale circostanza è stata discussa anche a livello politologico, con diversi contributi che hanno sottolineato l'importanza del risultato di Progetto Nord-Est per aver drenato i voti che avrebbero potuto far vincere il centro-destra, mentre altri hanno invece sottolineato come l'attrattività della lista all'interno della coalizione sarebbe stata senz'altro minore.[9][10]

Il 26 novembre 2006 Panto muore dopo essere precipitato mentre era alla guida del suo elicottero, nell'atto di lasciare un'isola di sua proprietà nella laguna veneta.[11]

Il 1º aprile 2007 l'assemblea dei delegati provinciali, radunata dopo la scomparsa del fondatore del movimento Giorgio Panto, nomina Mariangelo Foggiato (già consigliere regionale) segretario politico del partito.[12] All'assemblea è presente anche Thomas Panto, figlio di Giorgio, a cui va la carica di presidente organizzativo. Nel corso della riunione viene modificato lo statuto e il defunto Giorgio Panto viene nominato presidente perpetuo.

In occasione delle elezioni politiche del 2008 il partito non si presenta a causa del mancato raggiungimento di un accordo con il PdL: quest'ultimo non aveva accettato la richiesta di trattenere il 50% dell'IVA all'interno della regione Veneto, attirandosi le critiche del PNE (secondo il quale la politica del PdL risulta centralista, togliendo risorse alla regione a favore del governo centrale).[senza fonte]

Alle regionali venete del 2010 il PNE presenta propri candidati nella lista dell'Unione Nord Est,[13] come fanno anche altri movimenti radicati in Veneto quali la Liga Veneta Repubblica e L'Intesa Veneta,[14][15]appoggiando il candidato dell'Unione di Centro Antonio De Poli[16]. Ciò vale la conferma del seggio in consiglio al presidente del PNE Mariangelo Foggiato nella circoscrizione di Treviso, unico eletto della lista comune che ha raccolto l'1,54% su base regionale.[17]

Alle elezioni regionali del 2015 Progetto NordEst (assieme ai movimenti Liga Veneta Repubblica, Veneto Stato, Veneti Indipendenti, Pro Veneto e Tea Party Veneto) forma il cartello elettorale Indipendenza Noi Veneto,[18][19] sostenendo il Presidente uscente Luca Zaia: la coalizione ottiene il 2,69% e fa eleggere in consiglio regionale Antonio Guadagnini, esponente di Veneto Stato. Nel marzo 2016, tuttavia, Guadagnini abbandona la coalizione fondando il partito Siamo Veneto[20] (confluito poi nel Partito dei Veneti, che partecipa autonomamente alle elezioni regionali in Veneto del 2020[21]): INV perde quindi la propria rappresentanza in consiglio regionale.

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Elezioni regionali in Veneto[modifica | modifica wikitesto]

Elezione Lista Voti % Seggi
Regionali 2005 Progetto NordEst 125 690 5,45
2 / 47
Regionali 2010 Unione NordEst 34 697 1,55
1 / 53
Regionali 2015 Indipendenza Noi Veneto 49 929 2,69
0 / 49
[22]

Elezioni politiche italiane[modifica | modifica wikitesto]

Elezione Voti % Seggi
Politiche 2006 Camera 92 002 0,24
0 / 617
Senato 93 172 0,27
0 / 301

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Eve Hepburn, The Push for Independence in the Italian Regions: comparing Veneto and Sardinia (PDF), 2015, p. 17.
  2. ^ Marco Almagisti e Matteo Zanellato, Il ritorno del “Doge”: un’analisi storica del voto regionale in Veneto del 2020, in Regional Studies and Local Development, vol. 2, n. 1, Padova University Press, maggio 2021, p. 65, DOI:10.14658/pupj-RSLD-2021-1-3.
  3. ^ (FR) Dario Petrantoni, Partis politiques et consensus local. Sicile et Vénétie (1990-2015) (PDF), in Rivista di Storia delle Idee, vol. 7, n. 1, 2018, p. 100, DOI:10.4474/DPS/07/01/SGG325/53.
  4. ^ AA.VV., I governi regionali dopo le elezioni del 2005, in Quarto Rapporto annuale sullo stato del regionalismo in Italia, Giuffrè Editore, 2007, p. 482, ISBN 9788814135545.
  5. ^ Aldo Di Virgilio, Regionali 2005: l’Unione sfonda, la Casa delle Libertà ripara nel Lombardo-Veneto, in Quaderni dell'Osservatorio elettorale, vol. 54, n. 2, Regione Toscana, dicembre 2005, p. 160.
  6. ^ Risultati elettorali - elezioni del Senato 2006, su elezionistorico.interno.gov.it.
  7. ^ (EN) James L. Newell, The Italian general election of 2006 and the social construction of reality, in Italian Politics and Society: Review of the Conference Group on Italian Politics and Society, vol. 63, autunno 2006, pp. 23-24.
  8. ^ Panto: io, l'ex leghista che ha fatto perdere il Polo, su ilgiornale.it, 13 aprile 2006. URL consultato il 13 aprile 2021.
  9. ^ (EN) James L. Newell (a cura di), The Italian General Election of 2006: Romano Prodi’s Victory, Manchester, Manchester University Press, 2008, pp. 214-215.
  10. ^ (EN) James L. Newell, Two politicians in search of a victory: coalition formation in the new and old world, 2008, p. 2.
  11. ^ Muore Panto, il tycoon del Nordest, su lastampa.it, 27 novembre 2006. URL consultato il 13 aprile 2021.
  12. ^ L'eredità di Panto passa a Foggiato, in Il Mattino di Padova, 30 marzo 2007.
  13. ^ Pagina del Progetto NordEst di Verona, su pneverona.org. URL consultato il 30 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2008).
  14. ^ (PDF)Comunicato stampa della Liga Veneta Repubblica[collegamento interrotto]
  15. ^ Nasce alleanza tra autonomisti - la Nuova di Venezia, su ricerca.gelocal.it, 13 novembre 2008. URL consultato il 13 aprile 2021.
  16. ^ Regionali: accordo in Veneto tra UDC e Unione Nordest, su asca.it. URL consultato il 13 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2011).
  17. ^ Risultati delle elezioni regionali del 2010 in Veneto, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno.
  18. ^ Indipendentisti insieme per il Veneto libero, su ligavenetarepubblica.org. URL consultato il 13 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2015).
  19. ^ Indipendenza noi Veneto, su noivenetoindipendente.org. URL consultato il 13 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2017).
  20. ^ Siamo Veneto: il gruppo indipendentista in Regione Veneto - Antonio Guadagnini, su antonioguadagnini.eu. URL consultato il 13 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2018).
  21. ^ Gli indipendentisti veneti si uniscono: nasce il "Partito dei Veneti", su trevisotoday.it. URL consultato il 13 aprile 2021.
  22. ^ Un eletto in quota Veneto Stato

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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