Press (Cardi B)

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Press
singolo discografico
Screenshot tratto dal video del brano
ArtistaCardi B
Pubblicazione31 maggio 2019
Durata2:23
GenereHip hop
EtichettaAtlantic
ProduttoreSlade Da Monsta, Key Wane
Registrazione2018
FormatiDownload digitale, streaming
Certificazioni
Dischi di platinoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti[1]
(vendite: 1 000 000+)
Cardi B - cronologia
Singolo precedente
(2019)
Singolo successivo
(2019)

Press è un singolo della rapper statunitense Cardi B, pubblicato il 31 maggio 2019.

Pubblicazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel dicembre 2018, la rapper ha postato un video su Instagram dove rappava una parte della canzone. Ha poi affermato che l'avrebbe pubblicata presto, ma alla fine ha deciso di optare per il video di Money al suo posto.[2] Il 27 maggio 2019 ha annunciato sui suoi social media che Press sarebbe uscito lo stesso venerdì. Ha inoltre reso nota anche la copertina, che la rappresenta mentre esce dal tribunale, accompagnata da un gruppo di uomini e paparazzi, completamente nuda.[3]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

La canzone ha ricevuto recensioni generalmente positive e i critici hanno in particolare notato l'evoluzione dell'atteggiamento della rapper riguardo ai media nel testo rispetto a canzoni precedenti come Bartier Cardi e alla sua strofa in Clout, collaborazione con il marito Offset. Scrivendo per NME, Sam Moore l'ha definita «provocatoria»,[4] Lars Brandle di Billboard ha osservato che Cardi B intende «tirare dritto» tra «cattiva stampa, nemici e litigi».[5] Michelle Hyun Kim di Pitchfork ha notato che la rapper è «completamente pronta a rispondere a tutti i detrattori», lodando le sue capacità di rappare pur criticando i versi in cui si vanta dei suoi soldi e delle sue abilità sessuali.[6]

Promozione[modifica | modifica wikitesto]

La rapper si è esibita per la prima volta in televisione con Press ai BET Awards 2019, insieme a una performance di Clout con il marito Offset.[7]

Video musicale[modifica | modifica wikitesto]

Il video musicale è stato pubblicato il 26 giugno 2019.[8] Ha generato diverse controversie: in esso, Cardi B e le sue ballerine vengono mostrate completamente nude, con una parziale censura. Metro l'ha definito «il video più scioccante» della rapper.[9]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Testi e musiche di Belcalis Almanzar, Derrick Carrington Gray, Dwane Marshall Weir II, Klenord Raphael, Lewdini e Marcus Darnell Slade.

  1. Press – 2:23

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Successo commerciale[modifica | modifica wikitesto]

Press ha debuttato alla 16ª posizione della Billboard Hot 100 statunitense, diventando la tredicesima top twenty della rapper. Nella sua prima settimana è stata scaricata 20 000 volte, entrando alla 7ª posizione della classifica digitale, e ha accumulato 22,2 milioni di riproduzioni in streaming, grazie ai quali è entrata alla 10ª nella Streaming Songs. Ha inoltre ottenuto un'audience radiofonica di 7,1 milioni di ascoltatori.[10]

Nel Regno Unito il singolo ha debuttato alla 44ª posizione della Official Singles Chart con 12 368 unità vendute durante la sua prima settimana, diventando il quindicesimo ingresso in classifica della rapper.[11]

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (2019) Posizione
massima
Australia[12] 65
Canada[13] 37
Francia[14] 158
Grecia[15] 15
Irlanda[16] 38
Lituania[17] 34
Portogallo[14] 91
Regno Unito[18] 44
Stati Uniti[13] 16
Svizzera[14] 97

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Cardi B - Press – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 17 dicembre 2019.
  2. ^ (EN) Chantilly Post, Cardi B Assures Fans That Her Single "Press" Is Coming "Soon", su HotNewHipHop. URL consultato il 18 giugno 2019.
  3. ^ (EN) Shaad D'Souza, Cardi B announces release date of new single "Press," shares cover art, su The Fader, 28 maggio 2019. URL consultato il 18 giugno 2019.
  4. ^ (EN) Sam Moore, Listen to Cardi B's defiant new song 'Press', su NME, 31 maggio 2019. URL consultato il 18 giugno 2019.
  5. ^ (EN) Lars Brandle, Cardi B Hits Back on 'Press': Stream It Now, su Billboard, 31 maggio 2019. URL consultato il 18 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2021).
  6. ^ (EN) Michelle Hyun Kim, Cardi B - "Press", su Pitchfork, 31 maggio 2019. URL consultato il 18 giugno 2019.
  7. ^ (EN) Carl Lamarre, Cardi B Delivers Dance-Heavy Performance of 'Press' & 'Clout' at 2019 BET Awards, su Billboard, 23 giugno 2019. URL consultato il 24 giugno 2019.
  8. ^ (EN) Devon Ivie, Cardi B Doesn't Need More Press, But She'd Like It If You Watched Her New Music Video Anyway, su Vulture, 26 giugno 2019. URL consultato il 26 giugno 2019.
  9. ^ (EN) Emma Kelly, Cardi B dances naked, goes to jail and murders inmate in dark Press video, su Metro, 26 giugno 2019. URL consultato il 1º maggio 2020.
  10. ^ (EN) Gary Trust, Lil Nas X's 'Old Town Road' Rules Billboard Hot 100 for 10th Week, the Longest Reign Since Drake's 'In My Feelings', su Billboard, 10 giugno 2019. URL consultato il 20 giugno 2019.
  11. ^ (EN) Alan Jones, Charts analysis: First ever static singles Top 10 in chart history, su Music Week, 7 giugno 2019. URL consultato il 3 maggio 2020.
  12. ^ (EN) ARIA CHART WATCH #522, su auspop.com.au. URL consultato il 9 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2019).
  13. ^ a b (EN) Cardi B – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 12 gennaio 2020. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
  14. ^ a b c (NL) Cardi B - Press, su Ultratop. URL consultato il 12 gennaio 2020.
  15. ^ (EL) Official IFPI Charts - Digital Singles Chart (International) - Week: 23/2019, su IFPI Greece. URL consultato il 12 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2019).
  16. ^ (EN) DISCOGRAPHY - CARDI B, su irish-charts.com. URL consultato il 12 gennaio 2020.
  17. ^ (LT) 2019 23-os SAVAITĖS (gegužės 31 – birželio 6 d.) TOP100, su AGATA. URL consultato il 12 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2019).
  18. ^ (EN) Press - Full Official Chart History, su Official Charts Company. URL consultato il 9 gennaio 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]