Portale:Antica Siracusa/Arte

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Personaggi siracusani in evidenza:

«… sede avventurosa di scienze, di arti, di civiltà e culla dei più insigni uomini del mondo antico…»
(Domenico Lo Faso Pietrasanta, Della storia di Siracusa)
Archimede

«Eureka!»
(Archimede scopre il galleggiamento dei corpi)

Archimede e la leva
Archimede e la leva
Considerato come uno dei più grandi scienziati e matematici della storia, i contributi di Archimede spaziano dalla geometria all'idrostatica, dall'ottica alla meccanica. Fu in grado di calcolare la superficie e il volume della sfera e intuì le leggi che regolano il galleggiamento dei corpi. In campo ingegneristico, Archimede scoprì e sfruttò i principi di funzionamento delle leve e il suo stesso nome è associato a numerose macchine e dispositivi, come la vite di Archimede, a dimostrazione della sua capacità inventiva. Circondate ancora da un alone di mistero sono invece le macchine da guerra che Archimede avrebbe preparato per difendere Siracusa dall'assedio romano. La leggenda ha tramandato ai posteri anche le ultime parole di Archimede, rivolte al soldato che stava per ucciderlo: «noli, obsecro, istum disturbare» (non rovinare, ti prego, questo disegno)
Leggi la voce...
Epicarmo

«L'archegeta della commedia»
(Platone elogia Epicarmo)

Vaso IV sec. a.C. proveniente dall'Epipoli di Siracusa con la decorazione di una scena di commedia
Vaso IV sec. a.C. proveniente dall'Epipoli di Siracusa con la decorazione di una scena di commedia

Qui trascorse la sua lunghissima vita ed iniziò la sua carriera poetica di commediografo, probabilmente venendo a contatto anche con Eschilo, di cui si sa che avrebbe parodiato lo stile e, forse, i temi nella commedia I persiani. Ad Epicarmo erano attribuite più di quaranta commedie, di cui ci restano solo alcuni titoli; da essi si può desumere la predilezione di Epicarmo per la parodia di temi mitologici, episodi dell'epos omerico e personaggi della realtà quotidiana. Alla parodia omerica appartenevano Odisseo disertore (Ὀδυσσεὺς αὐτόμολος), Odisseo naufrago, Ciclope (Κύκλωψ) e le Sirene: in quest'ultima commedia, come si evidenzia nei frr. 123-124 Olivieri, le Sirene promettevano ad Odisseo non la sapienza, ma pantagruelici banchetti. Platone lo ritenne il massimo rappresentante della commedia, la cui invenzione, peraltro, è a lui attribuita.

Leggi la voce...
Antioco

«ebbero così origine Siculi, Morgeti ed Itali»
(dal frammento di Antioco)

Antica mappa della Magna Grecie e della Sicilia
Antica mappa della Magna Grecie e della Sicilia
Figlio di Senofane, è stato il primo storico della Sicilia greca, e secondo diversi studiosi fu anche il primo storico dell'Occidente greco. Scrisse in dialetto ionico. Gli si attribuiscono le prime opere che raccontano le vicende mitologiche e fondative della Sicilia e dell'Italia. È opinione diffusa e accettata il considerare che lo storico ateniese Tucidide, nello scrivere le più antiche notizie relative alle fondazioni della Sicilia nella sua Guerra del Peloponneso, abbia attinto alle opere di Antioco. Interessante notare che Antioco collega nella sua opera la figura di Siculo, il condottiero del popolo dei Siculi (che egli fa risalire agli antichi Enotri), a Roma, asserendo che Siculo fosse un romano, poiché Roma stessa in principio era popolata da Siculi. La sua narrazione ha fatto nascere tra gli studiosi moderni il termine di "terza Roma", la più antica.
Leggi la voce...

Breve intro al contesto:

« Siracusa, questa gran madre di popoli e diva cultrice di generose menti, come la proclamò Pindaro… »
(Gioacchino Di Marzo, Delle belle arti in Sicilia)

L'epoca d'oro di Siracusa fu segnata dalla presenza di alcune delle figure più importanti in assoluto dell'antica civiltà. Il legame che la polis ebbe con costoro fu molto forte, spesso non solo con gente che qui ebbe i natali, ma anche con i forestieri che vennero attratti dal panorama socio-politico-culturale di primissimo piano che essa rappresentava per il Mediterraneo.

L'esempio più eccellente è probabilmente costituito dalla figura del filosofo ateniese Platone che scelse Siracusa per attuare la sua complessa e celebre Repubblica dei filosofi; uno Stato ideale che non vide però la luce. Alcuni dei suoi figli più illustri, come Teocrito e Archimede, vissero tra Siracusa e Alessandria, la terra d'Egitto che li accolse, grazie ai fertili rapporti commerciali che i sovrani siracusani seppero intrecciare con la dinastia tolemaica che aprì loro le porte.

Anche dopo la conquista romana Siracusa mantenne un ruolo culturale di tutto rispetto: proprio il suo stretto contatto con Roma è da molti storici considerato come la scintilla principale che innescò nella società romana, prettamente militare, il gusto per l'arte e per la raffinatezza greca: risapute sono le parole di Catone che inveì contro l'ingente quantitativo di reperti culturali che i Romani spostarono da Siracusa all'urbe e che secondo egli minavano la sobrietà dei romani:

(IT)

«Infeste, credetemi, per questa città sono le statue portate da Siracusa.»

L'influsso culturale siracusano su Roma fu tale che il suo primo imperatore Ottaviano Augusto intitolò la sua stanza privata con il nome della polis aretusea: uno studiolo nel quale egli si ritirava da solo e che soleva chiamare « la sua Siracusa ». Siccome è risaputo che Augusto fu un grande conoscitore della cultura greca, si sostiene che il nome di Siracusa gli richiamasse alla mente la grandezza dell'antica civiltà.


Vedi le categorie:

Religiosi e altre figure dell'antica Siracusa
Categoria Religiosi siracusani non trovata

Ricerca:

Digita il nome del personaggio che cerchi, se non lo trovi verifica se la sua voce è in fase di pubblicazione dal namescape utente