Pietro Somazzi
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Pietro Somazzi (Canobbio, 1640 circa – Canobbio, 1709) è stato uno scultore e stuccatore svizzero-italiano[1].[2]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Imparò il mestiere nella zona di Torino. Nel 1672 realizza l'altare della Chiesa di Santa Maria delle Grazie e Sant'Agostino a Carignano, nel 1681 lavora agli stucchi della chiesa di San Filippo di Chieri e nel biennio 1684-1685 lavora nell'abbazia di Casanova a Carmagnola[3]
Fra il 1683 e il 1703 realizza numerose decorazioni del Palazzo Reale di Torino. Nel 1688 è l'autore degli stucchi in alcune stanze del Palazzo Madama e Casaforte degli Acaja[4]. Altre sue opere si trovano presso la chiesa di San Lorenzo, la chiesa dello Spirito Santo, la Villa della Regina e la Reggia di Venaria Reale[5].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Pietro Morettini, in Dizionario storico della Svizzera.
- ^ Famiglia Somazzi, in Dizionario storico della Svizzera.
- ^ Abbazia di Casanova
- ^ Romano, 2006, 195.
- ^ Bolandrini, 2011, 400-401.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Dardanello, Stuccatori luganesi a Torino. Disegno e pratiche di bottega, gusto e carriere, in Ricerche di Storia dell'arte, 55, 1995, 53-76; Idem (a cura di), Sculture nel Piemonte del Settecento "Di differente e ben intesa bizzarria", Torino 2005, 29-30.
- Giovanni Romano (a cura di), Palazzo Madama a Torino. Da castello medievale a museo della città, Torino 2006.
- Paola Manchinu, Sculture e decorazioni tra passato e presente, in Costanza Roggero, Alberto Vanelli (a cura di), Le residenze sabaude, Torino 2009.
- Edith Gabrielli, Palazzo Carignano. Gli appartamenti barocchi e la pittura del Legnanino, Catalogo della mostra, Torino 18 marzo-26 giugno 2011, Firenze 2011.
- Beatrice Bolandrini, I Somasso e i Papa. Due dinastie di stuccatori a Torino nel Sei e nel Settecento, in Giorgio Mollisi (a cura di), Svizzeri a Torino nella storia, nell'arte, nella cultura, nell'economia dal Cinquecento ad oggi, «Arte&Storia», anno 11, numero 52, ottobre 2011, Edizioni Ticino Management, Lugano 2011.