Outrage (film 2009 Dick)

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Outrage
Titolo originaleOutrage
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2009
Durata89 min
Generedocumentario
RegiaKirby Dick
SceneggiaturaKirby Dick
ProduttoreAmy Ziering
Casa di produzioneChain Camera Pictures
FotografiaThaddeus Wadleigh
MontaggioDouglas Blush

Matthew Clarke

MusichePeter Golub

Outrage è un documentario statunitense del 2009 diretto da Kirby Dick. Il film narra l'ipocrisia di molti politici in relazione alla promozione di alcune legislazioni anti-gay. È stato presentato in anteprima al Tribeca Film Festival del 2009 prima di essere distribuito nelle sale l'8 maggio 2009.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il film ci presenta alcune famose persone della politica americana impegnate attivamente nella lotta contro qualsiasi tipo di legislazione che possa aiutare i gay americani ad ottenere gli stessi diritti degli eterosessuali. La cosa particolare è che molti di questi politici sono essi stessi gay e vivono una ipocrita doppia vita. Il film ci racconta come molti giornalisti, soprattutto indipendenti o della stampa underground abbiano indagato e approfondito vari gossip su questi personaggi.

Il motivo per cui la maggior parte di questi intrepidi giornalisti non appartengono alle grandi società di editori è che queste ultime hanno scelto di ignorare questo argomento per diversi motivi, non ultimo quello di essere direttamente implicati in questi casi. Il film non è pruriginosi ma affronta la materia con serietà, anche se a momenti risulta, magari involontariamente, umoristico. Molte persone sono morte di Aids anche in conseguenza ai voti contro i finanziamenti di questi politici gay velati. Altri gay sono stati uccisi o perseguitati perché questi politici hanno votato contro una legislazione sugli “Hate crimes” (crimini dell’odio). Politici gay che nel frattempo si godevano segretamente gli "stili di vita gay" che tanto deprecavano ufficialmente.

Molti di questi politici ipocriti appartengono al partito Repubblicano, e pochissimi al partito Democratico. Al tempo della corsa elettorale di Gerald Ford e Jimmy Carter per le presidenziali del 1976, i due partiti potevano considerarsi equivalenti nel supportare i diritti LGBTQ. In seguito, con Ronald Reagan fino a George W. Bush, i Repubblicani hanno fatto un patto con le forze conservatrici cristiane: in cambio di voti e denaro i repubblicani si sono impegnati in una folle lotta anti gay, accogliendo in pieno l’intolleranza religiosa.

Cast[modifica | modifica wikitesto]

  • Barney Frank
  • Becky Altringer
  • Tanner Barklow

Interviste[modifica | modifica wikitesto]

Le persone intervistate in Outrage includono:

Politici apertamente gay[modifica | modifica wikitesto]

Altri[modifica | modifica wikitesto]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Il film ha incassato 287.198 dollari americani.

Critica[modifica | modifica wikitesto]

I critici cinematografici hanno risposto, per la maggior parte, con recensioni positive. Scott Foundas di The Village Voice ha elogiato Outrage per le sue "argute argomentazioni, sound sourcing e audacia giornalistica"[1] mentre Jonathan Curiel di San Francisco Chronicle lo ha descritto come "un'opera essenziale".[2] John Anderson di Variety ha scritto che il film "sta operando da una posizione di giusta indignazione, e che l'indignazione è contagiosa", ma critica la mancanza di prove del film nel fare certe argomentazioni.[3] Il critico Armond White non ha amato il film definendolo "non più serio del dispettoso pettegolezzo di Perez Hilton", scrivendo che la decisione di escludere i conservatori dalle argomentazioni "influenza il separatismo ideologico, incoraggiando l'idea di privilegi e dell'esistenza di élite gay".[4]

FilmTv.it ha dato al film un voto di 6/10.[5]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • 2009 - Jury Award nella categoria miglior documentario - Vinto
  • 2010 - Emmy Award nella categoria notevole giornalismo investigativo: lungometraggio - Candidatura
  • 2010 - Dorian Awards nella categoria film a tematica LGBTQ dell'anno - Candidatura

Casi mediatici[modifica | modifica wikitesto]

GLAAD Media Awards[modifica | modifica wikitesto]

Outrage non ha ricevuto una nomination per il GLAAD Media Awards 2010.[6] Alcuni giornalisti hanno scritto che questa decisione doveva essere stata deliberata perché Outrage fu uno dei film LGBT più importanti del 2009.[7][8][9][10] GLAAD ha risposto alle critiche sostenendo che Outrage "non promuove consapevolezza, comprensione e rispetto per le vite LGBT e quindi non si adatta ai criteri per i GLAAD Media Awards".[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Scott Foundas, Kirby Dick's Outrage Outs Closeted Pols and the Media that Protect Them, su villagevoice.com, The Village Voice, 5 maggio 2009. URL consultato il 17 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2009).
  2. ^ Jonathan Curiel, Review: Outrage, su sfgate.com, The San Francisco Chronicle, 8 maggio 2009. URL consultato il 17 giugno 2009.
  3. ^ John Anderson, Outrage, su variety.com, Variety, 25 aprile 2009. URL consultato il 17 giugno 2009.
  4. ^ Armond White, Outrage, su nypress.com, New York Press, 6 maggio 2009. URL consultato il 12 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2009).
  5. ^ Outrage (2009) | FilmTV.it. URL consultato il 19 novembre 2018.
  6. ^ 21st Annual GLAAD Media Awards, su glaad.org, Gay & Lesbian Alliance Against Defamation, 13 gennaio 2010. URL consultato il 5 novembre 2010.
  7. ^ Seth Abramovitch, Outrage Endures the Final Insult with a GLAAD Awards Snub, su movieline.com, Movieline, 13 gennaio 2010. URL consultato il 5 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2010).
  8. ^ Peter Knegt, "Outrage"-ous GLAAD Media Award Nominees, su blogs.indiewire.com, Indiewire, 13 gennaio 2010. URL consultato il 5 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2010).
  9. ^ GLAAD Nominates Every Movie + TV Show With Gay Characters, Appeal, Punchlines. Except Outrage?, su queerty.com, Queerty, 13 gennaio 2010. URL consultato il 5 novembre 2010.
  10. ^ Julie Bolcer, Did GLAAD Snub Outrage?, su advocate.com, The Advocate, 15 gennaio 2010. URL consultato il 5 novembre 2010.[collegamento interrotto]
  11. ^ Mike Rogers, Outrage not Nominated for a GLAAD Award, su blog.blogactive.com, BlogActive, 15 gennaio 2010. URL consultato il 5 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2010).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàLCCN (ENno2010014266