Ottavio Campedelli

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Ottavio Campedelli (Bologna, 179217 ottobre 1862[1]) è stato un decoratore e pittore italiano. Renzo Grandi lo annovera tra i più noti paesisti della sua generazione.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Paesaggio con casolare, 1853

Bolognese, Ottavio Campedelli si forma all'Accademia felsinea dove nel 1818 vince il Premio Grande di Pittura. Nel 1821 vi primeggia di nuovo con il suo Paesaggio (Numa Pompilio e la ninfa Egeria).[3][4]

Nel maggio del 1835 domina ancora tra i paesisti dell'esposizione dell'Accademia bolognese.[5][6] Nel settembre dello stesso anno, all'Esposizione di Belle Arti dell'Accademia di Brera, a Milano, presenta un paesaggio ammirato e molto lodato, benché non arrivi a competere tra i primi.[7]

Nel 1858 Campedelli realizza la stanza paese della Villa di San Martino, raffigurante la Vallata del Panaro e i Sassi di Rocca Malatina.[8][9][7]

Campedelli è sepolto nella Sala del Colombario del cimitero monumentale della Certosa di Bologna.

Lo stile[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio della sua carriera Campedelli usa un linguaggio classicista, tipico dei paesaggi di Claude Lorrain e Nicolas Poussin.[7] Si converte a un accentuato naturalismo fin dall'inizio degli anni quaranta dell'Ottocento.[4]

Opere parziale[modifica | modifica wikitesto]

  • Edipo e Antigone presso il bosco delle Eumenidi, Pinacoteca nazionale di Bologna[4]
  • Paesaggio storico con tre personaggi, 1820 ca., Pinacoteca nazionale di Bologna[4]
  • Paesaggio (Numa Pompilio e la Ninfa Egeria), Pinacoteca nazionale di Bologna[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cfr. epigrafe sulla lapide.
  2. ^ Renzo Grandi 1983, pp. 98-100
  3. ^ a b Ottavio Campedelli, su Pinacoteca Nazionale di Bologna. URL consultato il 17 aprile 2024.
  4. ^ a b c d Campedelli Ottavio, su Dizionario degli Artisti, Istituto Matteucci. URL consultato il 17 aprile 2024.
  5. ^ 21 maggio 1835. Esposizione di Belle Arti, su Bologna Online. Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi, Biblioteca Salaborsa, 15 gennaio 2020, ultimo aggiornamento 30 novembre 2023. URL consultato il 17 aprile 2024.
  6. ^ Michelangelo Gualandi, Dell'Esposizione di belle arti in Bologna nel 1835. E pochi cenni su quella di Milano, Firenze, Tipografia all'insegna di Dante, 1835
  7. ^ a b c Settembre 1835 - Ottavio Campedelli a Brera, su Bologna Online. Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi, Biblioteca Salaborsa, 24 settembre 2019, ultimo aggiornamento 28 novembre 2023. URL consultato il 17 aprile 2024.
  8. ^ Elisabetta Landi 2015, p. 56.
  9. ^ Maria Pace Marzocchi, Villa San Martino, in Anna Maria Matteucci 2002, p. 469.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Elisabetta Landi, Il cielo in una stanza. Il giardino dipinto in Emilia-Romagna (PDF), in Carlo Tovoli (a cura di), Giardini nel tempo. Dal mito alla storia, Bologna, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia Romagna, 2015, pp. 35-60, ISBN 9788897281443.
  • Anna Maria Matteucci, I decoratori di formazione bolognese tra Settecento e Ottocento. Da Mauro Tesi ad Antonio Basoli, Milano, Electa, 2002, pp. 492-493.
  • Renzo Grandi, Ottavio Campedelli, in Renzo Grandi (a cura di), Dall'Accademia al vero. La pittura a Bologna prima e dopo l'Unità, Casalecchio di Reno, Grafis, 1983, pp. 98-100, SBN IT\ICCU\CFI\0022752. (catalogo della mostra a Bologna, Galleria d'arte moderna, 29 gennaio - 4 aprile 1983)

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Ottavio Campedelli, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna. Modifica su Wikidata
  • Ottavio Campedelli, su PatER - Catalogo del Patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna. Modifica su Wikidata
  • Campedelli Ottavio, su Digital Humanities, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. URL consultato il 17 aprile 2024.