Ospedaletto (Istrana)

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Ospedaletto
frazione
Ospedaletto – Veduta
Ospedaletto – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Treviso
Comune Istrana
Territorio
Coordinate45°39′39″N 12°04′33″E / 45.660833°N 12.075833°E45.660833; 12.075833 (Ospedaletto)
Altitudine27 m s.l.m.
Abitanti1 650[1]
Altre informazioni
Cod. postale31036
Prefisso0422
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantiOspedalettesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ospedaletto
Ospedaletto

Ospedaletto è una frazione del comune di Istrana, in provincia di Treviso.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Sorge all'estremità sudovest del capoluogo, al confine con Cavasagra di Vedelago.

A sud della frazione scorre il fiume Sile, che in questo tratto iniziale si caratterizza per le numerose diramazioni (in particolare il Siletto) e le zone umide ricche di risorgive; l'area è protetta dal Parco naturale regionale del Fiume Sile. Per il resto il territorio è privo di corsi d'acqua di rilievo e l'approvvigionamento idrico è assicurato dalle varie canalette derivanti dal canale della Vittoria di Ponente, alimentato a sua volta dal Piave.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il primo riferimento scritto è del 997. Il toponimo richiama alla presenza di un ospizio per viandanti gestito dai benedettini di Polirone e attestato dall'XI secolo. Nel 1314 Hospitali de Cavasagra (in effetti fu molto legata alla vicina frazione di Vedelago) rappresentava una regola e cappella dipendente dalla capopieve di Istrana e vi venivano censiti sette fuochi[2][3][4].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa della Purificazione di Maria[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa parrocchiale della Purificazione della Beata Vergine Maria.

La parrocchiale di Ospedaletto, a cui era annesso l'ospedale-monastero, dipese dal convento di San Cipriano di Murano, passando poi in commenda al patriarca di Venezia dal 1587 al 1944 (pur dipendendo sempre dalla diocesi di Treviso).

L'edificio attuale fu ricostruito nel XVIII secolo su iniziativa dell'allora parroco don Giovanni Piccoli, il quale poté usufruire del lascito testamentario del patrizio e possidente locale Domenico Querini, ivi sepolto; fu consacrato il 24 settembre 1774. Fu successivamente ampliato nel 1900 con la costruzione delle due navate laterali. È una costruzione pregevole e tra le varie opere che la ornano si ricorda l'affresco del soffitto, una Purificazione attribuita al Tiepolo; vanno menzionati poi la pala di Filippo de Blancey e un preziosissimo apparato per le Quarantore placcato in oro[4][5], attualmente non utilizzato.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In assenza di dati ufficiali precisi, si è fatto riferimento alla popolazione della parrocchia locale, reperibile nel sito della CEI.
  2. ^ Cenni storici dal sito del Comune.
  3. ^ La pieve di Istrana[collegamento interrotto] dal sito della Parrocchia di Istrana.
  4. ^ a b Luigi Pesce (a cura di), La visita pastorale di Giuseppe Grasser nella diocesi di Treviso (1826-1827), Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1969, p. 136-138.
  5. ^ Vivi la città - comune di Istrana, 2001 Archiviato il 20 ottobre 2004 in Internet Archive..

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