Osmitopsis

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Osmitopsidinae)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Osmitopsis
Osmitopsis asteriscoides
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi II
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Anthemideae
Sottotribù Osmitopsidinae
Oberprieler & Himmelreich, 2007
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Genere Osmitopsis
Cass., 1823
Specie
(Vedi testo)

Osmitopsis Cass., 1823 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae. È l'unico genere della sottotribù Osmitopsidinae Oberprieler & Himmelreich, 2007 (sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae).

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere deriva da due parole latine: "osmius" (= profumato, fragrante)[1] e "topo" (= posto, località)[2].
Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dal botanico e naturalista francese Alexandre Henri Gabriel de Cassini (1781-1832) nella pubblicazione "Bulletin des Sciences, par la Société Philomatique - (1817) 154; et in Dict. Sc. Nat. xxix. 180 (1823)" del 1823[3]; la sottotribù è stata definita dai botanici contemporanei Christoph Oberprieler (1964-) e Sven Himmelreich nella pubblicazione "Willdenowia. Mitteilungen aus dem Botanischen Garten und Museum Berlin-Dahlem. Berlin-Dahlem - 37(1): 94 (-95). 2007" del 2007.[4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo genere sono arbustive (o anche cespugliose). L'indumento è assente oppure è composto da peli basefissi.[5][6][7]

Le foglie sono intere o lobate e lungo il fusto sono disposte in modo alterno.

Le infiorescenze sono composte da capolini radiati sia solitari che in corimbi lassi. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro campanulato composto da diverse squame (o brattee) con margini scariosi disposte su più serie (2 – 4) in modo embricato che fanno da protezione al ricettacolo piano-convesso con pagliette sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni raggianti ligulati disposti su un unico rango e quelli interni del disco tubulosi. Le pagliette, a protezione della base dei fiori, hanno forme strette da ellittiche a obovate, sono inoltre canalicolate e racchiudono i fiori.

I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori periferici sono femminili e fertili (o anche sterili o neutri). I fiori del disco (centrali) sono ermafroditi e fertili o funzionalmente maschili. La forma è zigomorfa per quelli ligulati e actinomorfa per quelli tubulosi.

  • Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
* K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[8]

Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.

Corolla: i lobi delle corolle dei fiori sono 5; le ligule dei fiori periferici sono bianche, e occasionalmente possono essere pelose nella parte abassiale (come pure i tubi basali); la corolla dei fiori centrali è gialla.

Gli stami sono 5 con dei filamenti liberi; le antere invece sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo stilo.[9] Normalmente le antere sono caudate alla base (caratteristica principale di questo genere).

Gineceo: lo stilo in genere è filiforme. Gli stigmi dello stilo sono due divergenti con apici troncati. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[9] Lo stilopodio talvolta è allargato e persistente alla fruttificazione. Le linee stigmatiche sono marginali.[10]

I frutti sono degli acheni a forma ob-ovoide, ellipsoide o obovata con 3-4 angoli; all'apice è presente una coroncina (che a volte può anche mancare) di scaglie con forme da subulate a triangolari, fuse alla base.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo genere sono distribuite solamente in Sudafrica.[5]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23 000 specie distribuite su 1535 generi[11] (22 750 specie e 1 530 generi secondo altre fonti[12]). La sottofamiglia Asteroideae è una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae, mentre Anthemideae è una delle 21 tribù della sottofamiglia. La tribù Anthemideae a sua volta è suddivisa in 14 sottotribù (Osmitopsidinae è una di queste).

Gli ultimi studi sulla tribù Anthemideae la descrivono in 4 parti o divisioni: (1) emisfero meridionale, (2) Africa e Asia meridionale, (3) Eurasia e (4) clade mediterraneo. La sottotribù Osmitopsidinae è assegnata alla divisione "emisfero meridionale" insieme alle sottotribù Cotulinae, Phymasperminae e Ursiniinae.[7]

Genere tipo: Osmitopsis Cass. (a sua volta specie tipo Osmitopsis asteriscoides (L.) Less.).

La caratteristica principale delle specie di questa sottotribù (le antere caudate) ha portato nel passato ad inserire l'unico genere della sottotribù in altri gruppi tassonomici, ma altre caratteristiche come le beattee involucrali con margini scariosi, lo stilo troncato, la tendenza alla riduzione delle dimensioni del pappo e altre prove come quelle palinologiche (oltre naturalmente alle ultime analisi cladistiche sul DNA) supportano l'inclusione del gruppo nelle Anthemideae. Tuttavia restano ancora non risolte le relazioni con le altre sottotribù e per il momento da un punto di vista filogenetico la sottotrbù Osmitopsidinae rimane isolata nella tribù.[5]

Il numero cromosomico delle specie è: 2n = 20.[6]

Composizione del genere[modifica | modifica wikitesto]

Il genere comprende 9 specie:[13]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:

  • Osmites L.
  • Bellidiastrum Less.
  • Bellidiopsis (DC.) Spach
  • Spanotrichum E.Mey. ex DC.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ David Gledhill 2008, pag. 285.
  2. ^ David Gledhill 2008, pag. 381.
  3. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 9-maggio-2014.
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 9-maggio-2014.
  5. ^ a b c Oberprieler 2009, pag. 638.
  6. ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 353.
  7. ^ a b Funk & Susanna, pag. 637.
  8. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  9. ^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  10. ^ Judd 2007, pag. 523.
  11. ^ Judd 2007, p. 520.
  12. ^ Strasburger 2007, p. 858.
  13. ^ Global Compositae Checklist [collegamento interrotto], su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 10-maggio-2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica