Oro/Lungo bacio, lungo abbraccio

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Oro/Lungo bacio, lungo abbraccio
singolo discografico
ArtistaMango
Pubblicazione1984
Durata8:25
GenerePop
Elettropop
EtichettaFonit Cetra, SP 1812
Formati45 giri
Mango - cronologia

Oro/Lungo bacio, lungo abbraccio è un 45 giri del cantautore pop italiano Mango, pubblicato nel 1984 dall'etichetta discografica Fonit Cetra.

Il singolo rappresenta il primo vero successo dell'artista lucano.

I due brani sono stati inseriti in un album nel 1986, nella versione su CD di Odissea.

Oro[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1983 Mango presenta alla Fonit Cetra un provino che, però, non viene preso in considerazione. Il cantautore, reduce da tre dischi apprezzati ma fallimentari dal punto di vista commerciale, era vicino all'abbandono della sua breve attività artistica per riprendere l'università. Grazie all'interessamento di Mogol, che scoprì casualmente il provino, si aprì un nuovo orizzonte per la carriera di Mango. Su richiesta di Mogol, Mara Maionchi, appena approdata alla Fonit, riuscì, con non poche difficoltà viste le basse aspettative dell'artista, ad organizzare un incontro con lui e suo fratello Armando. Maionchi ricordò così l'evento:

«Si presentarono davanti a me in tenuta funebre: vestiti di nero dalla testa ai piedi, capelli neri, occhi neri e neri pure dentro. Incazzati neri. Non avevano tutti i torti: dopo tanta gavetta, non avevano avuto la fortuna che si sarebbero attesi e forse meritavano e, per questo motivo, la casa discografica li teneva in una sorta di limbo. Erano molto rigidi, fermi sulle loro posizioni: o si faceva come dicevano loro, o si faceva come dicevano loro. Che poi è anche il modo in cui lavoro io.[1]»

Il provino, un downtempo dall'arrangiamento elettropop, conteneva un brano dal titolo Mama Woodoo con un testo scritto dal fratello Armando. Mogol riscrisse la lirica, credendo nelle potenzialità del pezzo rinominato in Oro, che diventerà il brano più iconico del cantautore lucano.[2]

Il primo incontro fra Mango e la sua futura moglie Laura Valente avvenne nel novembre del 1983 proprio in sala di incisione mentre il cantautore stava registrando Oro; i due artisti condividevano infatti lo stesso produttore discografico, Alberto Salerno.[3][4] Nella notte tra il 7 e l'8 dicembre 2014 Mango viene colpito da un infarto durante un concerto che stava tenendo al "Palaercole" di Policoro (MT), proprio mentre stava intonando Oro e, scusandosi con il pubblico, interrompe l'esecuzione. Portato nel backstage per i primi soccorsi, l'artista muore prima dell'arrivo in ospedale, all'età di 60 anni.[5]

Lungo bacio, lungo abbraccio[modifica | modifica wikitesto]

Lungo bacio, lungo abbraccio è il brano contenuto sul lato B del singolo, scritto da Mango su testi di Mogol.

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Lato A
  1. Oro – 4:30 (Pino Mango - Mogol)

Durata totale: 4:30

Lato B
  1. Lungo bacio, lungo abbraccio – 4:23 (Pino Mango - Mogol)

Durata totale: 4:23

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mara Maionchi, Alberto Salerno, Il primo anno va male, tutti gli altri sempre peggio, Baldini & Castoldi, 2016
  2. ^ Sulle note di "Oro" Mango muore durante il concerto, su assomusica.org, 9 dicembre 2914. URL consultato il 25 gennaio 2021.
  3. ^ Andrea Croxatto, Laura Valente, moglie di Mango: «Voleva morire sul palco», su brescia.corriere.it, Corriere della Sera, 23 settembre 2017. URL consultato il 6 novembre 2018.
  4. ^ “La musica, mio marito Mango e quelle notti a Sanremo”
  5. ^ Infarto durante il concerto, morto il cantante Mango, su repubblica.it, Corriere della Sera, 8 dicembre 2014. URL consultato il 6 novembre 2018.
  6. ^ Paglieri Felce Azzurra Bagnoschiuma con Loredana Bertè (1986), su tecata.it. URL consultato il 6 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2018).
  7. ^ Spot 80-90: Paglieri Felce Azzurra Bagnoschiuma con Loredana Bertè (1986) | Tecatà.it. URL consultato il 14 febbraio 2024.
  8. ^ Claudio Cabona, Il ritorno di Gué Pequeno, "Sinatra" è un inno all'esagerazione, su ilsecoloxix.it, Il Secolo XIX, 13 settembre 2018. URL consultato il 14 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2018).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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