Organi della cattedrale di Santa Maria Assunta a Parma

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Gli organi della cattedrale di Santa Maria Assunta a Parma sono tre:

  • l'organo maggiore, ricostruzione della ditta Mascioni (opus 1152, anno 2001) di uno strumento Serassi del 1787;
  • l'organo corale, costruito dalla ditta Mascioni nel 1942 (opus 566), situato nell'abside e nucleo iniziale di un più grande strumento mai realizzato;
  • l'organo della cripta, costruito da Gaetano Cavalli nel 1895.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Interno della cattedrale con le due cantorie rinascimentali: quella di sinistra con l'organo a canne, quella di destra per i cantori.

La prima volta che viene menzionato un organo a canne all'interno della cattedrale di Santa Maria Assunta è in un documento del XV secolo in merito all'allora organista, Simone da Verona.

Nel 1480, su incarico del vescovo di Parma Sagramoro Sagramori, viene costruito un nuovo strumento in sostituzione del precedente dagli organari Andrea da Rimini e Pellegrino, suo figlio.

Nel 1502, venne contattato l'organaro cremonese Ambrogio Dell'Alpa per costruire un nuovo strumento, che però non venne mai realizzato.

Nel 1555 venne interpellato, per lo stesso motivo, il bresciano Giovan Giacomo Antegnati, che costruì il nuovo organo in due anni che, dopo un breve periodo iniziale in cui stava nel transetto, venne posto sulla parete sinistra della settima campata della navata centrale, entro la cassa appositamente progettata da Girolamo Bedoli-Mazzola.

Nel 1587 l'Organista Claudio Merulo prese servizio nel duomo sotto la corte di Ranuccio I Farnese e successivamente, dal 1591,anche nella Basilica di S.Maria della Steccata.

Nei secoli seguenti, l'organo venne più volte rimaneggiato.[1]

Nel 1786, il capitolo diede l'incarico ai Fratelli Serassi di costruire un nuovo strumento riutilizzando la cassa antica. L'organo nuovo venne terminato l'estate dell'anno successivo e solennemente inaugurato il 15 agosto. Nel 1787, gli stessi organari vennero incaricati di restaurare ed adeguare ai canoni organistici dell'epoca l'organo della cripta, costruito nel 1606 da Michelangelo Rangoni ed in seguito più volte modificato. Lo strumento venne poi smantellato nel 1802 dopo il furto di tutte le sue canne[2].

L'organo Serassi della navata rimase inalterato e, nel 1942, venne smantellato credendo che, sotto la sua cassa, si celassero degli affreschi, credenza che in seguito si rivelò errata. Venne quindi incaricata la ditta organaria Mascioni di costruire un nuovo organo da collocarsi in più corpi ai lati del coro, entro due grandi nicchie contrapposte, e sotto il pavimento della cattedra, nell'abside. Il progetto originario contemplava un grande organo a cinque tastiere, che però non venne realizzato: lo strumento venne limitato a due tastiere ed interamente collocato sotto la cattedra. Alla fine degli anni novanta del XX secolo, vennero murate le due nicchie ai lati del coro, rimaste vuote.[3]

Nel 1999, è stata interpellata la ditta Mascioni per la ricostruzione dell'organo Serassi, riutilizzando il materiale superstite, tra cui alcune canne e la cassa, appositamente restaurata e ricostruita. Lo strumento è stato costruito nel 2001 ed inaugurato lo stesso anno.[1]

Organo maggiore[modifica | modifica wikitesto]

L'organo maggiore.

Sulla parete sinistra dell'ultima campata della navata centrale, sopra l'apposita cantoria, si trova l'organo a canne Mascioni opus 1152, ricostruzione dell'organo Serassi del 1787.[4]

Esso è racchiuso entro la cassa rinascimentale progettata da Girolamo Bedoli-Mazzola, con prospetto a cinque campi, ognuno con una cuspide di canne di principale con bocche a mitria allineate.

Lo strumento è a trasmissione integralmente meccanica, con consolle a finestra avente due tastiere (la prima Grand'Organo, la seconda Organo Eco) di 59 note ciascuna, con prima ottava scavezza, e pedaliera a leggio di 17 note, anch'essa con prima ottava scavezza.

Di seguito, la disposizione fonica dello strumento in base alla posizione delle manette dei vari registri nelle due colonne della registriera:[1]

I - Grand'Organo Concerto
Cornetto I Soprani
Cornetto II Soprani
Fagotto 8' Bassi
Tromba 8' Soprani
Viola Bassi
Flutta 8' Soprani
Flauto in VIII 4' Bassi
Flauto in VIII 4' Soprani
Flauto in XII 2.2/3'
Voce umana 8' Soprani
Sexque altera 2 file
Pedale
Contrabbassi e ottave 24'+12'
Timballi in tutti i toni
I - Grand'Organo Ripieno
Principale 16' Bassi
Principale 16' Soprani
Principale I 8' Bassi
Principale I 8' Soprani
Principale II 8' Bassi
Principale II 8' Soprani
Ottava 4' Bassi
Ottava 4' Soprani
Ottava II 4'
XII 2.2/3'
XV 2'
XIX 1.1/3'
XXII 1'
XXVI-XXIX 2/3'
XXVI-XXIX 2/3'
XXXIII-XXXVI 1/3'
XXXIII-XXXVI 1/3'
XXXVI-XL 1/4'
II - Eco Concerto
Sesquialtera
Flauto in VIII 4'
Cornetto 3 file
Cromorno 8' Bassi
Cromorno 8' Soprani
II - Eco Ripieno
Principale 8' Bassi
Principale 8' Soprani
Ottava 4'
Decimaquinta 2'
Decimanona 1.1/3'
Vigesimaseconda 1'
Vigesimasesta 2/3'
Vigesimanona 1/2'

Organo corale[modifica | modifica wikitesto]

L'abside: al di sotto del ciborio, si trovano le canne dell'organo corale.

Sotto l'antica cattedra vescovile, nell'abside, completamente entro cassa espressiva, si trova l'organo a canne Mascioni opus 566, costruito nel 1942.[3]

Lo strumento è a trasmissione elettrica e la sua consolle, indipendente, si trova nel coro, ed ha due tastiere di 61 note ciascuna ed una pedaliera concavo-radiale di 32 note.

La disposizione fonica dell'organo è la seguente:

I - Grand'Organo
Bordone 16'
Principale 8'
Flauto a camino 8'
Dolce 8'
Ottava 4'
Decimaquinta 2'
Ripieno 4 file
Tromba 8'
II - Espressivo
Flauto cavo 8'
Gamba 8'
Flauto armonico 4'
Nazardo 2.2/3'
Silvestre 2'
Decimino 1.3/5'
Cornetto combinato
Unda maris 8'
Cromorno 8'
Tremolo
Pedale
Basso violone 16'
Subbasso 16'
Principale 8'
Bordoncino 8'
Flauto 4'

Organo della cripta[modifica | modifica wikitesto]

Particolare della facciata e della consolle dell'organo della cripta

Nella cripta, sotto il braccio sinistro del transetto, si trova un organo a canne. Questo venne costruito nel 1895 dal lodigiano Gaetano Cavalli per il santuario della Madonna delle Grazie a Berceto e trasferito nella cripta della cattedrale di Parma alla fine degli anni ottanta del XX secolo e, in tale occasione, modificato; nel 2007 è stato riportato alle sue caratteristiche originarie dalla ditta organaria albignaseghese Michelotto.[2]

Lo strumento è a trasmissione integralmente meccanica, con consolle a finestra avente un'unica tastiera di 56 note con prima ottava cromatica estesa e pedaliera dritta di 24 note.

Di seguito, la disposizione fonica dell'organo in base alla posizione delle manette dei registri nelle due colonne della registriera:[5]

Colonna di sinistra - Concerto
Fagotto 8' Bassi
Trombe 8'Soprani
Flauto 8' Bassi
Ottavino 2' Soprani
Violino 8' Soprani
Viola 4' Bassi
Viola 4' Soprani
Dolciana 4' Bassi
Dolciana 4' Soprani
Colonna di destra - Ripieno
Voce umana 8' Soprani
Principale 8' Bassi
Principale 8' Soprani
Ottava 4' Bassi
Ottava 4' Soprani
Quintadecima 2' Bassi
Quintadecima 2' Soprani
Due di ripieno
Tre di ripieno
Contrabbassi e ottave 16'+8' (al Pedale)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Organo maggiore della Basilica Cattedrale, su accademiaorganisticadiparma.it. URL consultato il 6 giugno 2015.
  2. ^ a b Basilica Cattedrale - Organo della cripta, su accademiaorganisticaparma.it. URL consultato il 6 giugno 2015.
  3. ^ a b Basilica Cattedrale - Organo corale, su accademiaorganisticadiparma.it. URL consultato il 6 giugno 2015.
  4. ^ Parma - Duomo, su mascioni-organs.com. URL consultato il 6 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2015).
  5. ^ Cattedrale di Parma -Organo della Cripta-, su michelotto-organi.com. URL consultato il 6 giugno 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marco Pellegri, L'organo della cattedrale di Parma, Parma, Silva, 2001, ISBN non esistente.

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