Operazione Keyhole

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Operazione Keyhole
La stazione di ricerca Corbeta Uruguay sull'isola Southern Thule nel 1981
Data19-20 giugno 1982
LuogoIsole Sandwich Australi
EsitoVittoria britannica, resa del personale della base
Schieramenti
Effettivi
HMS Endurance, rimorchiatore d'altura Salvagemanpersonale della base Corbeta Uruguay
Perdite
nessunanessuna
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Mappa della CIA Georgia del sud e delle isole Sandwich del sud.

L'operazione Keyhole fu l'occupazione britannica della base scientifico/militare Corbeta Uruguay sull'isola di Thule delle isole Sandwich Australi durante la guerra delle Falkland.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La base venne stabilita nel novembre 1976 dal governo argentino per supportare le rivendicazioni territoriali sulle isole Falkland e Sandwich Australi, ma scoperta dai britannici solo nel dicembre dello stesso anno; ciò nonostante il Regno Unito si limitò a proteste formali e a cercare di ricomporre la vertenza per vie diplomatiche. Il nome deriva dalla corvetta ARA Uruguay che recuperò Nordenskjöld e l'equipaggio della nave Antarctic naufragato nella baia antartica Erebus e Terror il 12 febbraio 1903[1].

I fatti[modifica | modifica wikitesto]

Allo scoppio della guerra delle Falkland, un gruppo di 32 membri delle forze speciali della Marina argentina venne inviato sulla nave rompighiaccio ARA Bahía Paraiso verso la Georgia del Sud per cooperare alla sua occupazione, e sbarcò a Leith Harbour il 25 marzo 1982. La base venne giudicata irrilevante dai britannici nella programmazione della riconquista delle isole (operazione Corporate) e la sua neutralizzazione venne rimandata al termine della campagna principale.

Il 15 giugno 1982, dopo la resa delle forze argentine rimaste a Port Stanley firmata dal generale Menendez, la compagnia M del 42 Commando dei Royal Marines venne incaricata di occupare la base, che nominalmente non era sottoposta alla giurisdizione del generale Menendez e quindi non si era arresa; parte della compagnia era già partita con il rompighiaccio HMS Endurance ed il rimorchiatore oceanico Salvageman[2]. Il resto del reparto venne prelevato dalla Georgia del Sud, dove aveva partecipato alla sua riconquista, dalla fregata HMS Yarmouth e dal rifornitore RFA Olmeda e, arrivati sul posto il 20 giugno, un gruppo venne sbarcato dall'elicottero Westland Wasp della Endurance ed accettò la resa della guarnigione senza spargimento di sangue, e senza il bisogno del preordinato supporto di fuoco da parte della Yarmouth[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Corbeta Uruguay, su cibernautica.com.ar. URL consultato il 14 giugno 2014.
  2. ^ a b SURRENDER, VICTORY and Part of the PRICE PAID (Parts 50-55) - Part 50. FALKLANDS, SURRENDER and AFTERMATH su Navalhistory.net, su naval-history.net. URL consultato il 14 giugno 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Caminiti Alberto, La guerra delle Falkland, Liberodiscrivere, 2007, pagine 84.
  • Lawrence Freedman. Official History of the Falklands Campaign: Vols 1 & 2. Frank Cass, 2005. ISBN 0-7146-5206-7 ed ISBN 0-7146-5207-5
  • Hastings, Max e Jenkins, Simon, The Battle for the Falklands, New York: W. W. Norton., 1983.
  • Middlebrook, Martin: "The Argentine fight for the Malvinas - The Argentine Forces in the Falklands War", Pen and Sword Books, 1989. ISBN 0-670-82106-3
  • Middlebrook, Martin. The Argentine Fight for the Falklands. Pen & Sword Military Classics, 2003. ISBN 0-85052-978-6
  • (EN) Nigel "Sharkey" Ward, Sea Harrier over the Falklands, Cassell Military Paperbacks, 1992, ISBN 1-85797-102-7.
  • (EN) Woodward, Sandy (1992), One Hundred Days: Memoirs of the Falklands Battle Group Commander, Bluejacket Books, Annapolis, USA; originale HarperCollins, UK, ISBN 1-55750-652-3.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]