Onoseris

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Onoseris
Onoseris alata
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Mutisioideae
Tribù Onoserideae
Genere Onoseris
Willd., 1803
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Mutisioideae
Tribù Onoserideae
Genere Onoseris
Specie
(Vedi testo)

Onoseris Willd., 1803 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Onoseris weberbaueri
Le foglie
Onoseris alata
I fiori
Onoseris hyssopifolia

Le specie di questo gruppo hanno un habitus erbaceo annuale o perenne, arbustivo e suffruticoso. Queste piante sono prive di lattice.[3][4][5][6][7]

Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alternato; sono presenti anche foglie radicali. La lamina (da piccola a grande) ha delle forme da lineari a largamente ovate o subromboidi, talvolta sono astate, sagittate o lirate. Le foglie sono persistenti.

Le infiorescenze sono composte da capolini terminali, eretti, solitari o raccolti in formazioni panicolate. I capolini di tipo radiato o (raramente) discoide sono formati da un involucro a forma campanulata o emisferica o spiraleggiante composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi (più o meno): tubulosi (centrali del disco) e ligulati (periferici del raggio). Le brattee, simili a foglie, disposte su diverse serie in modo embricato sono di vario tipo e consistenza; le brattee sono persistenti e subpatenti dopo la perdita dell'achenio. Il ricettacolo, glabro o lungamente peloso, a forma piatta è fimbriato.

I fiori sono tetraciclici (a cinque verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e in genere pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori, da pochi a molti, eteromorfi (con forme diverse), in genere sono femminili e uniseriati (quelli periferici - se presenti) oppure ermafroditi e fertili (quelli interni).

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[8]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: il colore delle corolle è violaceo (fiori periferici) e giallo, rosso o viola (fiori centrali). Le corolle dei fiori del raggio (quelli periferici - fiori zigomorfi) sono bilabiate con tre denti allargati sul labbro esterno e 2 denti poco appariscenti su quello interno. Le corolle dei fiori del disco (quelli più interni - fiori actinomorfi) hanno 5 denti (o lobi); i lobi sono uguali o subuguali (a volte le corolle sono subligulate con un labbro a 4 denti e uno interno lungo e lineare).
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami con filamenti liberi e antere saldate in un manicotto circondante lo stilo.[9] Le antere in genere hanno una forma sagittata con appendici apicali acute. Le antere dei fiori periferici sono rudimentali. Le teche sono calcarate (provviste di speroni) e provviste di code. Il polline normalmente è tricolporato (prolato o subprolato) a forma sferica (l'esina può essere microechinata).
  • Gineceo: il gineceo ha un ovario uniloculare infero formato da due carpelli.[9] Lo stilo è unico e con due stigmi adnati o scarsamente divergenti e un nodo basale glabro. Gli apici degli stigmi sono arrotondati e sono ricoperti da piccole papille (sulla parte abassiale). L'ovulo è unico e anatropo.

I frutti sono degli acheni con pappo. La forma degli acheni è cilindrica (raramente è compressa in basso); le pareti possono essere 3-6-costate (o nervate) e sono glabre o pubescenti. Il carpoforo (o carpopodium) è uno stretto anello o corto cilindro oppure è assente. Il pappo (raramente è assente) è formato da setole disposte su 2 serie o più, sono barbate o piumose del tutto o a volte sono subpiumose solo apicalmente (le serie interne sono più ampie), ed è direttamente inserito nel pericarpo o connato in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo gruppo sono distribuite nel Sudamerica (parte settentrionale).[2]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[10], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[11] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi).[12] La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][4][13]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

La sottofamiglia Mutisioideae, nell'ambito delle Asteraceae occupa una posizione "basale" (si è evoluta precocemente rispetto al resto della famiglia) ed è molto vicina alla sottofamiglia Stifftioideae. La tribù Onoserideae nell'ambito della sottofamiglia occupa una posizione "basale" (è il primo gruppo ad essersi diviso).

Il genere Onoseris descritto da questa voce appartiene alla tribù Onoserideae. I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[3][14]

  • il portamento è erbaceo o subarbustivo;
  • le foglie sono spesso rosulate;
  • le corolle sono tutte subbilabiate oppure bilabiate espanse (fiori marginali) e tubolari o tubolari-bilabiate (fiori centrali);
  • gli stigmi sono papillosi.

Da analisi filogenetiche basate su studi morfologici il genere è stato suddiviso in tre cladi. I primi due cladi sono monofiletici e corrispondono rispettivamente al subgen. Onoseris e subgen. Hipposeris:[15]

  • subgen Onoseris: queste specie hanno le foglie picciolate con lame venate in modo palmato e con base frastagliata; i capolini sono pochi, raramente sono raggruppati in formazioni tirsoidi;
  • subgen Hipposeris: queste specie hanno le foglie sessili o subsessili con lame a forma ellittica e venature pennate e con base attenuata; i capolini sono solitari.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18, 24, 30 e 36.[3][4]

Elenco specie[modifica | modifica wikitesto]

Questo genere comprende le seguenti 31 specie:[2]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Caloseris Benth.
  • Centroclinium D.Don
  • Chaetachlaena D.Don
  • Cladoseris Spach
  • Cursonia Nutt.
  • Hilairia DC.
  • Hipposeris Cass.
  • Isotypus Kunth
  • Pereziopsis J.M.Coult.
  • Rhodoseris Turcz.
  • Schaetzellia Klotzsch

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 20 aprile 2021.
  3. ^ a b c Funk & Susanna, pag. 178.
  4. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 112.
  5. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  6. ^ Judd 2007, pag.517.
  7. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  8. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  9. ^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  10. ^ Judd 2007, pag. 520.
  11. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  12. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  13. ^ Funk & Susanna 2009, pag. 229.
  14. ^ Panero & Freire 2013.
  15. ^ Sancho 2004.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Onoseris Royal Botanic Gardens KEW - Database
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